dopo aver riletto la discussione "feste" e la tristezza che qualcuno avverte non tanto nel Natale, sinonimo di unione familiare, ma quanto unione di amici nelle festività e quant'altro, la domanda è questa: cosa ci fa essere (sentire) amici di una persona, coppia, compagnia, e cosa ci fa esser scelti come amici da una singola persona, coppia o compagnia? Perchè c'è chi si sente escluso e chi partecipa alla vita degli altri? Ed ancora quanti hanno ricevuto un invito alla vigilia di Natale e quanti a festeggiare l'ultimo dell'anno?
E' tutto così riservato? Nel senso che durante l'anno sei coinvolto in mille obiettivi e durante le festività vieni soppiantato da fantomatici familiari, parenti e amici di vecchia data?

Ciao io non ho amici reali , sto provando con il virtuale , ho avuto una brutta esperienza perchè non mi hanno capita e sono stata giudicata male per i miei problemi , sono stata molto male perchè io parto sempre con l'affettività , non volevo più comunicare ma per fortuna ho trovato voi , mi piace stare quà mi sento a casa mia
non riesco ad andare in luoghi che non conosco o affollati perchè entro subito in psicosi , e chi mi è vicino cerca di evitare perchè vede che stò molto male , ma due volte anzi tre ci ho provato ma brutta esperienza , solo se sono tranquilla senza emozione riesco a stare al computer , ciao

[quote]Messaggio originale inviato da tammy

..scusami tammy mi sono impallata: non capisco bene qual'é la domanda..se magari mi spieghi meglio?

feng qi

Io ho capito tutte le domande di Tammy. Vuol dire che se non sei stato invitato in qualche parte e se stai da solo di Natale e di Capodanno (solo un modo di dire, perché potresti stare col tuo gatto o con il gatto dei vicini) è che (secondo me) è una tua scelta.
Mi spiego. Se gli altri non pensano a te per invitarti e se sei così desideroso di stare in mezzo agli altri, chi ti impedisce organizzare una festa a casa tua? Allora sarai tu quello/a che fa le scelte


Carissima “essere” non ti illudere troppo con il virtuale. È una bella esperienza che va fatta, però … credo che è bello anche poter stringere nelle tue braccia altri o gli stessi esseri “reali”. Toccare con la mano oltre che con la mente. Penso che una completa l’altra.

Un abbraccio a tutti voi

Edali tu hai ragione ma io devo iniziare nel virtuale perchè non accetto il contatto reale
ciao

Può darsi che tu abbia le tue ragioni esserina. È vero che nel virtuale hai più tempo per conoscere le persone. Riesci a renderti conto che le persone non sono soltanto dei robot o delle ombre che riempiono le strade, le aule, gli uffici ecc. o dei fantasmi apparsi nel tuo cammino solo per spaventarti.

Quando dici “non accetto” mi fa senso. Sembra che hai problemi di ipocondria. Eh! Toccare vuol dire sentire il calore, sentire il fremito, vedere gli sguardi (ugualmente spaventati), svegliare la tua curiosità per il sapere cosa si cela dietro a quel sorriso tagliente o dietro a quel muso imbronciato… è lo stupore e il piacere della sorpresa.
Dietro ad uno schermo si riflette di più (ehhhhhhhhhhhh! non tutti. per intenderci ) si possono anche creare delle maschere e ciò che è più pericoloso dare un volto alle persone che scrivono. Ma questa dipende da ciò che cerchi tu.

ciao a te carissima

Non sono ipocondriaca , io dico non accetto perchè mi da un fastidio enorme essere toccata è come subire violenza e se per sbaglio qualcuno mi prende dentro mi sento sporca .
Non pensare che non mi piacerebbe vedere l'espressioni delle persone ...ci arriverò
un abbraccio virtuale