Come spesso accade, tendiamo a complicare le cose. Vivere il presente è semplicissimo, basta soffermarsi nelle piccole cose che facciamo tutti i giorni come per esempio prendere una tazza di thè o un cappucchino. In genere lo facciamo meccanicamente, pensando a tutt'altro, a come risolveremo domani quel tale problema, o ai dispiaceri che ci ha dato una tal persona. Viviamo nel limbo, in un tempo che non esiste, perchè è già passato o deve ancora venire.
Vivere il presente è soffermarci in quella tazza di thè, sentire il suo profumo, il suo calore, la natura racchiusa in quella tazza, l'atto di porgere le labbra e sentire il suo sapore sprigionarsi in bocca, il suo percorso fino a giungere allo stomaco, e il senso di benessere che ci da in quell'attimo. Un atto apparentemente banale, meccanico, trasformato in un rito, in qualcosa di magico.
Ecco, questa è una forma di vivere l'attimo presente, oppure facendo quattro passi, magari insieme al nostro cane. Siamo abituati a essere immersi in una voragine di pensieri, oppure ad anullarci di fronte a uno schermo di televisione, e così l'unico attimo reale e irripetibile che abbiamo a disposizione ci sfugge via, e ce ne accorgeremo troppo tardi di esserci dimenticati di vivere o di averlo fatto sempre sfasati nel tempo, in un tempo che era solo nella nostra mente.

Messaggio originale inviato da Brucus
Come spesso accade, tendiamo a complicare le cose. Vivere il presente è semplicissimo, basta soffermarsi nelle piccole cose che facciamo tutti i giorni come per esempio prendere una tazza di thè o un cappucchino. In genere lo facciamo meccanicamente, pensando a tutt'altro, a come risolveremo domani quel tale problema, o ai dispiaceri che ci ha dato una tal persona. Viviamo nel limbo, in un tempo che non esiste, perchè è già passato o deve ancora venire.
Vivere il presente è soffermarci in quella tazza di thè, sentire il suo profumo, il suo calore, la natura racchiusa in quella tazza, l'atto di porgere le labbra e sentire il suo sapore sprigionarsi in bocca, il suo percorso fino a giungere allo stomaco, e il senso di benessere che ci da in quell'attimo. Un atto apparentemente banale, meccanico, trasformato in un rito, in qualcosa di magico.
Ecco, questa è una forma di vivere l'attimo presente, oppure facendo quattro passi, magari insieme al nostro cane. Siamo abituati a essere immersi in una voragine di pensieri, oppure ad anullarci di fronte a uno schermo di televisione, e così l'unico attimo reale e irripetibile che abbiamo a disposizione ci sfugge via, e ce ne accorgeremo troppo tardi di esserci dimenticati di vivere o di averlo fatto sempre sfasati nel tempo, in un tempo che era solo nella nostra mente.

ti quoto. Brucus, perche' il mio pensiero e' proprio questo, noi siamo la nostra esperienza e saremo anche il nostro futuro, "spero"!!!...ma e' importante saper vivere il presente godendo di questi attimi...



Vaniglia

... scoprire ciò che accade...
la scoperta può accadere solo se ciò che stiamo vivendo non lo vediamo con l'esperienza vissuta, cioè il pensiero. Quindi non frapponendo tra ciò che accade e ciò che sentiamo... il pensiero.
Non potendo forse eliminare il pensiero, possiamo però comprenderne la sua natura e comprendendone la sua natura potremmo forse vivere... il presente.

ciao
spada di fuoco

Vivere il presente..l'attimo fuggente è senza dubbio un'impresa...un'abilità che si conquista mettendo a frutto, tutte le virtu di cui siamo dotati...

...bisogna riuscire ad annullare l'inerzia con cui le paure vissute nel passato ci spingono a disinteressarci di ciò che ci sta accandendo nel presente...
...ma non ci si può nemmenro rifugiare in un'utopica voglia di conquista del futuro...Non sono pienamente d'accordo con te "Melany" (se ricordo bene?!) quando dici che, visto che il domani non è certo, non è il caso di rinunciare a cose del presente...Se ci rifletti bene questo è lo stesso fenomeno di condizionamento del passato, rovesciato però! In pratica io vorrei rimandare nel tempo un piacere perchè lieviti ed esploda...Voglio gustarmi "l'attesa" (che spesso sa essere molto saporita), ma siccome non è detto che io avrò un domani, alloraa è meglio che raccolga oggi stesso il seminato...Non ti sembra che in questo caso io mi sia perso la vera essenza dell'attimo fuggente!

Per questo, niente passato e niente futuro...hic et nunc!
Un bambino che gioca con giocattolo di fantasia...non c'è un motivo passato che lo spinge a farlo...e non si chiede se il gioco continuerà domani...Lui, SEMPLICEMENTE, gioca!

Salutoniiii