e che cosa dire ad una donna il cui marito a soli 36 anni, il febbraio scorso, si è tolto la vita, impiccandosi? e che cosa dire alla sua bambina di 8 anni? come guardarle negli occhi senza pensare che forse è anche un po' colpa mia se lui oggi non è + con loro? io, che per lui ero + importante di quanto potessi immaginare, anche solo x il fatto che mi vedeva come una sorta di ancora di salvezza. Senza chiedermi aiuto, nelle ultime settimane era a me che cercava di aggrapparsi disperatamente. L'ultima cosa che gli dissi fu "stai su, mi raccomando". Poi x 3 giorni non l'ho sentito, non mi ha + chiamata. Il 20 febbraio quello strano sms del suo collega "appena puoi chiamami". Mi sono preoccupata, il cell. di G. era sempre spento, strano... Ero sempre + preoccupata, allora decisi di chiamare l'ospedale del suo paese, forse era stato male, forse un collasso. "Lei è una parente?" "no" risposi. "no, non c'è nessuno qua di nome... ". Ero felicissima. Ho pensato "allora non sta male, forse è a casa ma non può rispondere x qualche motivo". E intanto pensavo "G., mi dispiace tanto di non averti voluto vedere nei giorni scorsi, non vedo l'ora di vederti e di abbracciarti, ovunque tu sia, a casa o in ospedale". Pochi minuti dopo sn riuscita a contattare il suo collega. "Cos'è successo?" gli ho chiesto. "Perché il suo cell. è spento?".
"E' morto."
Il tempo si è fermato in quell'istante. Il cuore batteva forte, sembrava tutto irreale.
"Come... è morto?" ho sibilato. "Cos'è successo?". Lui non sapeva come dirmelo. Poi ha detto piano "si è tolto la vita, si è impiccato".
Troppo tardi per chiedergli scusa, per riabbracciarlo, x dirgli qualsiasi cosa. Quanto male ha fatto a sé stesso!
Perché non ci siamo accorti di quanto stesse morendo dentro, lentamente, giorno dopo giorno? Perché?
Avete ragione, per quanto il tempo passi, per quanto riesca a pensare anche ad altro che non soltanto a lui ed ogni volta che vedo una bambina mi sembra di vedere la sua, per quanto il passare dei giorni allontani sempre + da me ciò che è successo, so che dentro di me rimarrà sempre una ferita che non si rimarginerà mai completamente.
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