Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro ?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
Khalil Gibran
Buongiorno a tutti,
so che lo conoscerete già però mi sembrava indicato.
Anche se il titolo del brano si riferisce al matrimonio io l'ho sempre trovato la perfetta descrizione dell'equilibrio esistente tra amore e libertà che dovrebbe esistere in ogni situazione di coppia.
Certo nella realtà dei fatti è pressoché impossibile realizzarlo, perché c'è il condizionamento sociale, la gelosia, le nostre insicurezze che si manifestano quando meno ce lo aspettiamo.
Insomma prima o dopo cadiamo tutti nella trappola di cercare di legare qualcuno con la corda per paura che scappi... e lì comincia a morire il sentimento.
Il fatto è che per amare in modo equilibrato dobbiamo essere equilibrati, e non sempre lo siamo. Quando si è in due poi i momenti si alterano così magari l'uno sente maggiormente la necessità di essere libero proprio quando l'altro lo vorrebbe più vicino.
Però, come forse avete già detto (ho letto in fretta): dov'è non c'è libertà non c'è neppure amore.