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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 03-05-2005, 09.47.01   #1
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
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Come aiutare un amico che si è "ingarbugliato"?

Ciao a tutti. Non so se il titolo riesca a dare un'idea dell'argomento che vorrei trattare con voi. Un mio (e di mia moglia) carissimo amico si trova in una situazione un po' particolare. Ah, dimenticavo, si tratta di chi mi ha fatto conoscere mia moglie. Lui sente il bisogno di una compagna, di qualcuno che lo ami, che non lo faccia sentire solo. Ha una disabilità congenita: spina bifida e idrocefalo (come mia moglie del resto), che gli impedisce di camminare correttamente. Fino a qualche anno fa usava dei tutori per sostenere le gambe, e le stampelle. Da qualche anno invece si è seduto sulla carrozzina e io credo che non sia solo una questione di comodità.
Domenica è stato qui da noi, dal primo pomeriggio fino a dopo cena. Abbiamo cercato in tutti i modi di fargli capire che la sua felicità dipende innanzitutto da lui stesso, che non può aggrapparsi sempre a qualcun'altro o a qualcosa di esteriore per star bene, che l'altro è solo una scusa, e via di questo passo...
Lui sostiene di capire, ma afferma di non riuscire a smuoversi, di non provare stimoli per ciò che lo entusiasmava. Oggi ha 40 anni, ma questa situazione dura da almeno 5 o 6 anni, da quando cioè, la donna che gli piaceva (e che invece lo considerava "solo" come amico - anch'essa con la stessa patologia), si è innamorata di un altro e i due si sono sposati.
Noi abbiamo cercato di fargli capire che è un capitolo chiuso, quello, ma il nostro amico, spesso torna sul discorso.
Fa fatica a sbarcare il lunario, nonostante percepisca lo stipendio di 1000 euro, l'assegno di accompagnamento di 450 euro e un contributo di 200 euro per la donna delle pulizie. In pratica è capace di spendere 700 euro in una notte, solamente per vedere una donna che si spoglia davanti a lui.
Cosa fare dunque per aiutarlo, sapendo che soffre, perché è incapace di trovare la strada per uscire dal labirinto in cui è finito?
Non so se dirvi che mi fa pena, tenerezza o che altro, Non servirebbe a nulla. A me piace essere pratico in queste circostanze e vorrei veramente aiutarlo. E' inutile dire che non accetterebbe consigli del tipo: seduta dallo psicologo, ecc... anche perché ci ha già tentato, senza riuscire a cavare un ragno dal buco. Forse lo ha fatto perché spinto, ma non convinto. Che libri ci sono in giro che potrebbero aiutarlo? Non ama molto leggere, però magari, se si riuscisse a trovare qualcosa che fa al caso suo. Voi che dite? Grazie.
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Vecchio 03-05-2005, 09.57.10   #2
La_viandante
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vorrei tanto averla una soluzione pratica mister..
l'unica cosa che mi viene in mente e' quella di spronarlo a uscire a frequentare altra gente e allargare la cerchia di conoscenze, solo cosi' puo' aprirsi a nuovi interessi
non e' un granche' lo so
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Vecchio 03-05-2005, 10.17.56   #3
Mr. Bean
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Messaggio originale inviato da La_viandante
vorrei tanto averla una soluzione pratica mister..
l'unica cosa che mi viene in mente e' quella di spronarlo a uscire a frequentare altra gente e allargare la cerchia di conoscenze, solo cosi' puo' aprirsi a nuovi interessi
non e' un granche' lo so

Di gente ne frequenta anche troppa e vi si sta aggrappando sempre di più. Se sta in casa un'ora da solo, sta male. E, pensare che aveva deciso di andare ad abitare da solo per non dipendere dai suoi genitori..... Paradossalmente, io, mentre vivevo con i miei mi sentivo meno dipendente di quanto non si sentisse lui..... Ho cercato di fargli capire che deve star bene innanzitutto con se stesso, ma, francamente, non so più cosa dirgli.... non so nemmeno si mi ascolti....
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Vecchio 03-05-2005, 10.55.35   #4
La_viandante
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il fatto e' che e' vero che deve star bene con se stesso, ma solo dirlo non e' che poi sia facile farlo... dovrebbe trovare in se' stesso cose che gli piacciono, che lo distraggano da quello che non gli va'
e anche questo e' piu' facile a dirsi che a farsi
la gente da sola, nn e' che puo' fare granche' perche' anche tra la gente lui sara' sempre concentrato su se stesso, dovresti riuscire a fargli vedere le cose che potrebbero dargli piacere che ha intorno, tu lo conosci io cosi' nn so che dirti, ma prova a sondare i suoi gusti, perche' se trova qualcosa che lo impegna piacevolmente potrebbe riuscire a distrarlo e a farlo uscire dal vicolo cieco in cui è entrato

pero' devo dirti anche se non lo volete sentire ne' tu ne lui che un aiuto piu' ke psicologico forse farmacologico potrebbe aiutare

nemmeno io ho tanta fiducia in psicanalisi e psicologia
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Vecchio 03-05-2005, 11.37.12   #5
rodi
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amici

Io credo che quello che potevi fare in sostanza lo hai già fatto e continui a farlo.
Con ciò Bean non voglio dire che ti devi fermare e che lo devi lasciar stare (mi rivolgo a te per comodità di dialogo anche se ho capito che questa amicizia è un sentimento che condividi con tua moglie).
Continua a stargli accanto e a non lasciarlo andare, anche se poi la scelta di cambiare qualcosa è sua interiore, non gliela può dare nessuno dall'esterno.
Il tuo sentimento nei suoi riguardi è sincero, non lo privare mai di questo...altrimenti nella sua vita rimangono solo le persone con cui passare il tempo 'stordendosi' e le donne che per spogliarsi davanti a lui si fanno pagare.

Ma non puoi tutto.
Quando proviamo il desiderio di aiutare tutti noi vorremmo 'risolvere' la situazione dell'altro (comprendo bene quel che provi dentro, il senso di frustrazione per vederlo in quello stato...).

Però è necessario imparare a 'fare un salto', farlo noi in prima persona...accettando che per alcune situazioni la soluzione non c'è e l'unica cosa che si può fare è stare accanto alla persona e dargli il proprio affetto ed accettare noi per primi quella debolezza che gli fa cronicizzare la situazione.

Non smettere di fargli proposte 'costruttive'...se non gliele fa un amico è difficile che gliele possa fare 'la spogliarellista'...
ma prova a vedere il vostro rapporto come un 'accompagnamento'.

So che è difficile perchè noi la soluzione la vorremmo vedere.
Ma credo che l'accettare i suoi lati deboli sia l'unica cosa da fare al momento...
prendilo per quello che è lui.
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Vecchio 03-05-2005, 11.38.10   #6
ancient
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non ho davvero la competenza per un consiglio su una questione tanto importante... Temo però che ci sia ben poco da fare, nessuno può aiutarlo se in lui non nasce la volontà risoluta di uscire dalla situazione in cui si trova...
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Vecchio 03-05-2005, 11.54.29   #7
Mr. Bean
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Grazie. Vedete, il fatto è che con me, per esempio, quando mi trovavo in una situazione spiacevole (non a questi livelli, tuttavia) è servita molto la cosiddetta "terapia d'urto". Quando la sofferenza che stavo provando mi parve insopportabile (ed avevo 15 anni) desiderai la morte. Allora qualcuno mi prese di petto e mi fece la classica lavata di capo. La mia reazione fu positiva perché si trattava di una persona di cui sapevo di potermi fidare. Ora, mi piacerebbe che lui potesse fidarsi ciecamente di me. Ma forse questo ruolo sarebbe più congeniale ad una donna? Per esempio mia moglie? Non credo che con lui possa funzionare la terapia d'urto. Invece mi piacerebbe capire come comportarmi per indurlo a far nascere in lui la scintilla necessaria al cambiamento di rotta. Lo conosco da oltre 15 anni ma così come lo vedo oggi, lo è diventato qualche anno fa. Mi piacerebbe tanto conoscere un metodo efficace per aiutarlo. Ci deve essere qualcosa... non posso credere che non esista nulla!
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Vecchio 03-05-2005, 14.46.42   #8
La_viandante
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rodi, sono d'accordo con te ma fino a un certo punto
cioe' e' vero che se mister non riesce a trovarla la soluzione non deve assolutamente farne un motivo di sofferenza personale, perche' non ha nessuna colpa
pero' non credo che una persona che sta male sia in grado di avere la forza per fare quella scelta di cui tu parli
certe volte magari si ha la felicita' davanti agli occhi ma non la si riesce a vedere tanto si e' concentrati su un dispiacere
quindi l'aiuto esterno puo' essere molto utile almeno a spostare la visuale
sono sicura di una cosa e cioe' che tutti abbiamo in noi le risorse giuste ma serve un modo per riuscire ad attingervi quando non le si riesce a vedere
io la vedo cosi' mister, il tuo amico e' troppo concentrato su quel che non ha e non riesce a vedere tutte le cose belle che invece gli stanno attorno, una sei tu
La_viandante is offline  
Vecchio 03-05-2005, 15.03.45   #9
rodi
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E' vero quel che dici Vian ma sembra che l'amico di Bean sia in una fase in cui non riesce a vedere 'fuori' di se stesso e di quelli che sono i suoi problemi personali.

Allora altro consiglio a Bean non ne potevo dare se non quello di continuare ad essergli amico, di fare tutto ciò che il suo cuore gli dice di fare...ma anche di non farsene un problema se la sua buona volontà non basta.

Sarebbe bello se bastasse una volontà esterna a tirar fuori le persone dai loro crucci esistenziali, basta però guardarsi intorno e rendersi conto che la realtà non è così.

Sai Bean a volte seminiamo per non raccogliere mai, altre per raccogliere quando avevamo perso già le speranze.

Quello che puoi realisticamente fare per il tuo amico è di mantenere il suo contatto con l'esterno, anche quando ti sembra che lui completamente perso dentro i suoi problemi...
e volergli bene che quella è la cosa più importante che può fare un amico.
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Vecchio 03-05-2005, 16.39.27   #10
Ygramul
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In effetti concordo totalmente con Rodi. Affetto, vicinanza, calore e amicizia è quello che tu e tua moglie potete fare. Ma non è possibile fare altro. Da quello che ho letto faccio un'ipotesi, ossia che il vostro amico chiede, sia pure inconsciamente, una cosa impossibile. Ossia che la donna che ama possa tornare da lui, ricambiarlo, stargli vicino. Superare lo stato di abbattimento in cui è caduto significherebbe per lui rinunciare a quest'idea magica, e questo probabilmente ora come ora è troppo doloroso (sennò lo avrebbe fatto).

Ma l'aiuto può essere dato solo quando l'altro è disposto a prenderlo. E a prendere l'aiuto possibile, non quello impossibile. Niente di strano che in un remoto angolo del suo cuore, in una zona buia e nascosta in quanto fonte di vergogna, il suo profondo desiderio nei confronti tuoi e di tua moglie sia che voi due riferiate alla donna in questione di quanto lui stia soffrendo, per indurla a riavvicinarsi.

Faccio ipotesi. E le mie ipotesi possono sembrare crude, cattive. Ma purtroppo la mente umana funziona così, nessuno ne è immune. E il vostro amico da quello che mi racconti è rimasto in trappola da un pensiero magico, dalle cui seduzioni non vuole uscire.
Ygramul is offline  

 



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