Secondo voi che significa normalità? Per esempio, io sono considetato un portatore di handicap, ma per me è normale fare ciò che faccio. Esistono forse una normalità relativa ed una assoluta? Voi che dite?

La normalità nell'essere umano per me non esiste, è normale tutto ciò che una persona fa sulla base di come è, l'importante che il soggetto stesso si sente nella normalità e sul giudizio degli altri

La normalità alla fine è quasi sempre apparenza...e a volte è quello che si desidera che le persone percepiscano di noi, poi c'è sempre il rovescio della medaglia....quindi alla fine ogniuno ha la sua, bella o brutta, ma ciò che ci porta ad "aggiustarla" e proprio il confronto con l'esterno....che a volte lo si vive in maniera "condizionante" rispetto alla capacità di affermare il proprio essere...
Esistono "canoni e standard "di normalità che la società accetta, anzi ha redatto e per cui se non ne fai parte....sei escluso ...

.......la stereotipia nell'anima.
è l'incapacità di cogliere le sfumature.
è il non voltarsi mai indietro per paura di rimpiangere una scelta non fatta.
è l'ipocrisia della morale comune.
è vivere guardando attraverso il buco della serratura con la paura di essere scoperti, piuttosto che entrare in ed affrontare la realtà.
È non provare mai ad osservare con gli occhi di un altro.
È sentirsi orgogliosi di non aver mai commesso un errore.
È la non accettazione di chi vive nell’errore.
È l’impazienza e la noncuranza.
È la morte della vita.

Secondo il Devoto Oli: - Condizione riconducibile alla consuetudine o alla generalità, interpretata come “regolarità” o anche “ordine”.

Secondo me ha due accezioni:

1) E’ negativa quella normalità che rifiuta la diversità in favore dell’omologazione ad un modello univoco, soffocando il genio.

2) E’ positiva quella normalità che accoglie in se le diversità arricchendosi con esse e riuscendo ad armonizzarle.

La nostra società attuale è totalmente sbilanciata verso la numero (1) perché si basa sul modello unico.

Se tutti adottassero la visione del punto 2), questa diventerebbe la normalità, ma no una normalità qualsiasi, bensì proprio la normalità del punto 1).

ke domandina da niente eh mister?

e' una cosa ke mi kiedo da sempre anke io, e ho formulato questa ipotesi

se sono i forti a scrivere la storia allora ne dettano anke le regole, e' giusta regola quindi tutto quello ke i forti in questione hanno decretato giusto
e sono queste le norme alle quali bisogna omologarsi
ke poi siano anke insopportabilmente ingiuste, poco importa, nn si e' nella norma quindi 'anormale'
e' 'normale' essere esseri sociali

l'uomo e' un animale sociale... quante volte l'ho letto sui libri

perke' uno se vuole starsene per i fatti suoi, per timidezza o preferenza d divertimenti solitari, viene considerato asociale come un infamia?

io voglio sperare ke i ragazzini d oggi stiano crescendo meglio d noi
quando fanno i capelli verdi, o i buki al naso, spero ke stiano proprio manifestando questa intolleranza ad omologarsi a un dictat d normalita' ke nn tiene assolutamente conto la normale varieta' d tutto lo scibile umano

Io ho sempre detestato le omologazioni, forse perché sono "bollato" come diverso in quanto portatore di disabilità. Però mi è sempre piaciuto rovesciare le questioni, vedere l'altra faccia della medaglia.
Ho posto il quesito proprio per questo motivo.

la normalità è un'illusione

o allucinazione collettiva?