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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
11-03-2005, 19.23.39 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-01-2004
Messaggi: 343
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non vorrei sembrare fuori luogo, ma credo che parte della 'bellezza' della 'dannazione' sia insita nella tranquillità di chi la vede...mi spiego meglio
Una volta ho sentito una signora sospirare dicendo che , visti i problemi concreti che l'assillavano e l'avevano accompagnata per un lungo tratto della sua esistenza, non si era mai potuta permettere nella sua vita il lusso di essere depressa,essendo troppo impegnata a risolvere le questioni spinose, facendo intendere peraltro che parte della 'depressione' fosse una sorta di balocco per menti annoiate dalla vita in cerca di 'difficoltà' contro cui combattere per sentirsi vivi Operando un parallelo alla sfera sentimentale mi chiedo se parte del fascino del bello e dannato, a parte la sua trasgressiva e animale connotazione che richiama l'uomo' forte ' di ancestrale e , animale, appunto, retaggio, non sia da attribuire a questa necessità delle donne di 'baloccarsi 'con storie romanticamente tragiche, destinate a far soffrire già in partenza che onsentano loro di sentirsi vive, o perchè quello è il modello parentale da cui hanno attinto........ penso poiad un parallelo di bella e dannata femminile che affascina:la strega di Biancaneve. A me è sempre piaciuta per la sua affermazione di genialità;è una donna che accetta di impiegare la sua mente al di là di un politically correct , ma che cmq esprime una sua intelligenza stimolante , dopotutto,che contrasta con una piattezza della protagonista che, raggiunta la fine non ci si domanda che fine faccia ...mentre ci si chiede sempre che fine faccia la strega, nella speranza che in qualche modo si risollevi, non per vincere, ma per far andare avanti la storia che altrimenti si direbbe conclusa senza ulteriori sviluppi. La strega affascina , stimola, fa sentire vivi, è una sorta di eu -stress.... Ultima modifica di mark rutland : 11-03-2005 alle ore 19.33.48. |
12-03-2005, 08.51.40 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-01-2005
Messaggi: 218
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E' gia' la seconda volta che oggi rispondo cosi' ad un post! Chissa' mai perche', forse o non sono in sintonia, o mi risulta difficile capire quale sia l'argomento di cui si sta parlano! Forse siamo sempre affascinati da cio' che e' diverso da noi, ne siamo talmente attratti che poi, quando ne capiamo lo spessore e la realta', beh, forse ne rimaniamo direi almeno sconcertati ed allora cerchiamo mille e mille motivazioni, per noi plausibili, per darcela a gambe levate. Secondo me il mito del "bello e dannato" e' uno dei tanti "effimeri" che ci creiamo nella vita per tentare di darci un qualcosa che altrimenti non saremmo in grado di ottenere da soli, ma poi mi chiedo: "E' porprio questo cio' di cui abbiamo realmente bisogno?"... ...ribadisco!!!... |
12-03-2005, 09.22.18 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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nevealsole
Ho molto piacere che apprezzi questo argomento non agevole che va considerato da vari punti di vista e condivido quanto dici.
Anch’io ho avuto conferme dirette delle ipotesi della Norwood in un’ampia gamma di sfumature fino ad alcuni casi sconfinanti nella patologia. Ad es. ragazze con un odiosamato padre alcolista e manesco hanno voluto ripetere l’esperienza scegliendo la dipendenza da un partner parimenti alcolista che in un caso aveva l’età del padre. Tentano vanamente di salvarli per redimere se stesse secondo una storica marginalità femminile e tendenza accuditiva più che per amore? E’ inutile innamorarsi dell’idea di salvare un uomo, nessuno cambia nessuno e possiamo agire solo su noi stessi e non intestardirci con la passione sbagliata. Il “cattivo” alla luce di un relativismo etico forse non esiste. Ho citato un personaggio icastico da topos letterario e oggi i maschi a prima vista “vincenti” sarebbero i consumatori eterodiretti dialoganti poco abili che parlano per suscitare effetti più che per un’autoespressività e anch’io per il nostro discorso mi riferirei più a un macho villano e autocentrato. Ma solo un amore sganciato dal proprio io è salvifico per noi e per l’altro. Le donne sono sovente affascinate dal bel tenebroso. Intrigante in apparenza distaccato verso una realtà che controlla e laconico che virilmente rifugge le chiacchiere, perturbante finchè non è pienamente conosciuto. Lo credono sovrabbondante di ricchezza interiore ma non è raro che si tratti di una abbaglio. Alla fine svela il vuoto e nessuna emozione o intuizione da comunicare per assecondare una fondamentale esigenza femminile. Per tradizionali schemi educativi non tutti i maschi possiedono le parole adatte per confrontare e condividere i propri vissuti intimi premessa di ogni amore. Emma Bovary è un esempio per le donne schiave d’amore che danno tanto e non ricevono nulla. Umiliate e deluse, prive di autostima, convinte della compresenza di amore e dolore. Se ne analizzeranno le ragioni troveranno la persona adatta per un amore dopo un reciproco processo di autentica conoscenza. Ciao. A lunedì? |
13-03-2005, 14.02.50 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Citazione:
Quindi Mark... ti giro la domanda: la "cattiva" seduce? Ovvero la seduzione del cattivo vale anche per gli uomini o è una prerogativa tipicamente femminile? |
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13-03-2005, 14.22.26 | #10 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 26-11-2004
Messaggi: 245
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Citazione:
E' vero neve..si parla si parla e poi? La vita pratica? Fiumi di parole si perdono alla prima prova! Secondo me tu sai guidare! |
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