"e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti perché non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti."
Ecco, l'impressione che ho, quando devo chiudere una storia, un rapporto, qualcosa, è di sparare sulla bocca quando si attende un bacio.
E se non è proprio amore sparare, forse è rispetto.
La cosa che davvero mi sfugge è un altra.
Perché diavolo la bocca altrui debba essere sempre così inconsapevole, attenda tutti questi baci quando mi appresto a sparare.
Prima di sparare c'è insoddisfazione, ci sono delusioni, ci sono vari tentativi di porre rimedio o di realizzare qualcosa di soddisfacente.
Ecco perché alla fine quella bocca si merita uno sparo, invece che un bacio. Non preché sia una bocca ingenua che non capisce ancora bene cosa aspettarsi dal mondo cattivo e brutto, nel caso in questione io, ma perché è una bocca sorda ad ogni avvisaglia, che crede solo in quello che fa comodo.
Ho l'impressione di essere circondata da bocche, di essere anche io una bocca, totalmente incapaci di essere, all'occorrenza, orecchie.
E' così difficile ascoltare gli altri e prepararsi, se non al peggio, a qualcosa di non gradito? E' troppo difficile rimboccarsi le maniche e provare a cambiare invece che far finta di nulla?
Dicevo, questa bocca si preparara il destino di uno sparo, precludendosi altri baci. perché non volendo ascoltare minimamente lascia il peso della decisione chi spara e, facendo finta di non capire, rende il compito più arduo, a chi spara.