Le fate ignoranti
A Roma Massimo muore all'improvviso in un incidente di macchina. Dopo dieci anni di matrimonio, la moglie Antonia sprofonda in un lutto totale, è incapace di riprendersi, non va al lavoro, trascura le amiche e intrattiene rapporti difficili con la madre Veronica, a sua volta da tempo vedova. Un giorno dietro un quadro Antonia vede una dedica, fa alcune indagini e scopre alla fine che il marito aveva un'amante da sette anni. Seguendo la traccia di un cognome e di un indirizzo, Antonia si fa coraggio, suona all'appartamento di un quartiere popolare. Una prima volta crede di avere sbagliato, torna in seguito e alla fine fa i conti con la verità: l'amante di Massimo era un uomo, Michele, che vive in quella casa circondato da una vera e propria famiglia di amici che era diventata anche la seconda famiglia del marito. Per Antonia si tratta di una scoperta che all'inizio cerca di rimuovere, rifiutandola. Ma il desiderio di saperne di più la porta di nuovo in quella casa. Così a poco a poco entra a far parte di quel nucleo in cui convivono uomini e donne senza alcuna distinzione di orientamento sessuale, di età, di razza e stato sociale: tante vicende, anche difficili e drammatiche, con le quali Antonia comincia a confrontarsi. I cambi di umore sono tuttavia frequentissimi: tra Antonia e Michele corrono offese, accuse, liti furiose. Michele si lascia andare a nuovi rapporti, Antonia fatica a seguirlo, si avvicinano, sembrano scoprire intimità, ridono e piangono. Ma il fantasma di Massimo resta tra loro, e allora Antonia decide di partire. Solo dopo un viaggio, e una riflessione su se stessa, Antonia può sentirsi pronta a ricominciare una nuova vita."
regista turco Ferzan Ozpetek
Le Fate Ignoranti sono quelle persone che incontriamo e cambiano il corso della nostra vita. Oppure che ci danno delle emozioni e degli appigli per andare avanti. Io queste persone le chiamo fate, ma non assomigliano sempre a delle fate,
perché non sono sempre buone, dolci, educate. Magari dicono le parolacce, le bugie e ingannano il prossimo, ma la cosa più importante è che sanno amare.
Questo lo ha scritto il regista rispondendo alla domanda “a che cosa si riferisce, oltre al quadro di Magritte che porta lo stesso nome?”
Secondo mè è un bellissimo pensiero....film a parte...
dici che ho esagerato....?