seduzione, distanze spaziali, linguaggio corporeo
Se un “interlocutore” invade lo spazio personale che per convenzione cantrassegna le relazioni intime, può essere il segno di un’attrazione istintiva oppure un più intenzionale segnale d’interesse accompagnato dallo sguardo, con l’aspettativa di una reazione.
La donna potrebbe irritarsi se intuisce un inopportuno desiderio sessuale.
Si è trattato di un’attrazione situazionale o di una caratteristica individuale? Sarebbe da osservare l’individuo in altri contesti per comprendere in quale misura sia uno stile personale che va al di là del condizionamento di quella circostanza.
E’ da discernere una competenza relazionale che contribuisce a creare la “prima impressione” fin dal primo incontro, dove è coinvolto anche un linguaggio del corpo spontaneo e misurato che non susciti disagio nell’altro. Ad es. guardare negli occhi con la testa un po’ protesa è tipico degli empatici e di chi sa ascoltare; è gradita la persona anche non intima che ci sfiora leggermente, ecc.
A quali indizi date importanza per le vostre “prime impressioni”?
Nel rapporto maschio-femmina, a seconda del grado d’intimità, l’avvicinamento, la distanza, gli sguardi, devono bilanciarsi in uno stato di equilibrio.
Se certi segnali insistenti sono recepiti in modo sgradito e inquietante si ristabilisce l’equilibrio con l’interruzione del contatto: ripristino di una maggior distanza o distoglimento dello sguardo.
Credo che a tutte le donne sia gradito l’uomo capace di monitorare con misura certi atteggiamenti a seconda della persona, del tipo di rapporto, della situazione, ecc.
Se la persona che insiste in un contatto troppo ravvicinato suscita un senso di fastidio ma allo stesso tempo pure di attrazione, può trattarsi di imbarazzo da temporanea perplessità in attesa di scegliere con sicurezza un comportamento che confermi la propria autoimmagine.
Sentimenti di attrazione, amicizia, simpatia, empatia, cordialità, ecc. se esplicitati e di lunga data, giustificano contatti corporei di vario grado e certo non recano disagio.
Fattori che fanno perdere la percezione delle distanze sociali possono essere alcuni disturbi della personalità.
“Fa’ che i tuoi occhi penetrino nei suoi, e che il tuo sguardo sia una dichiarazione : spesso il muto sguardo convince più della parola” (Ovidio)
|