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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
25-09-2004, 00.16.01 | #32 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Acc.. !
Tutti.. ex-psicoanalizzati! C'era da sospettarlo..! Quasi-quasi non riuscivo a crederci..! Ciao..Compagni! Personalmente.. -e di massima- non esiste una terapia più o meno 'giusta' (in psicoanalisi).. La 'giusta' e 'buona' terapia è fatta da un buon 'paziente' ed un altrettanto buon 'analista'.. E' ciò che accade fra loro va oltre il manuale della giusta seduta.. E' la trasformazione che avviene in loro, il loro rapporto di uomini.. che fa la 'terapia'..!! Una stupenda carezza a tutti! Gyta |
25-09-2004, 04.09.36 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
ehi ma non esiste il buon paziente ...il buon paziente e quello sano .... per cui un terapeuta è bravo finche riesce a curare efficiamente un cattivo paziente ... |
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25-09-2004, 09.36.26 | #34 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Citazione:
Personalmente, io vedo la psicoanalisi (di linea freudiana) non come una cura, dove esiste un individuo sano ed uno malato, ma un cammino d’introspezione. Un percorso di crescita dove la ‘terapia’ consta proprio nel rapporto ‘speciale’ ed ‘unico’ che si crea tra due uomini che camminano insieme verso un comune obiettivo, che potrei chiamare.. cammino verso la conoscenza di se stessi e la libertà.. Chi va a cercare un cammino di crescita e di conoscenza del proprio essere è ‘paziente’ e ‘medico’ di se stesso allo stesso tempo e ‘l’analista ’ non è un ‘medico’ ma una persona desiderosa d’accompagnarti in questa scoperta e ri-scoperta di te stesso.. Ecco perché dico che una buona terapia è risultato di un lavoro in tandem tra paziente e analista, dove gli stessi termini ‘medico‘-‘paziente’ inducono ad un falso approccio del percorso terapeutico, che è una ricerca interiore dove solo tu ‘paziente’ puoi dirigere la tua sinfonia. Direttore assoluto, assoluto compositore e musicista esecutore della tua opera! ‘L‘altro’ un.. amico un po’ ‘speciale’ che si prende cura della tua creazione..! Questa è la psicoanalisi dei non-ciarlatani!! E non importa nulla se sia nata per salvare un isterico dal suo legame con l’isteria, un suicida dal suo suicidio o semplicemente un uomo dalla morte della sua anima..!!! Poiché sempre di mistero umano parleremmo.. Dell’anima dell’uomo, di ciò che sente dentro sé..! Non c’è un ‘malato’ ed un ‘normale’, un ‘sano’.. C’è.. un uomo che vive e non si sente bene. Un uomo che vive e si sente bene. Ed un uomo che vive e.. non si ‘sente’! La ‘Normalità’ è un concetto (astratto).. La ‘Malattia’ è un concetto (astratto).. Ciò che di Reale resta è ‘ l’Uomo’ ed il suo ‘Sentirsi’ Alla base di tutto c’è sempre l’uomo alle prese con la sua anima (od ‘interiorità-sentire’-che è lo stesso), col suo percorso in vita.. dove la parola ‘normalità’ perdere qualunque presupposto significato! La psicoanalisi -Grazie agli Dei!- non è nata per rendere ‘più gestibili’ (alla comunità) gli uomini ‘originali’ ma per rendere ‘originali’ -cioè unici!- gli uomini! Un bacio.. agli interessati! Gyta |
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25-09-2004, 10.09.54 | #35 |
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Gyta
Sono d'accordo su molte cose di quello che dici, ma vorrei, ahimé, puntualizzarne una sulla quale non solo non sono d'accordo io, ma è un dato ormai assodato per tutti coloro che si occupano di salute mentale a tutti i livelli.
La "malattia" mentale esiste. E' una vera malattia fisica, caratterizzata da alterazioni nella trasmissione nervosa a sua volta generata da anomalie molto sottili intracellulari, e da anomalie nella distribuzione delle sinapsi e nell'organizzazione a rete dei neuroni. Sono malattie ben precise, alcune forme di schizofrenia, il disturbo bipolare e le forme di psicosi depressiva, che un tempo venivano chiamate "endogene". Anche alcune forme di disturbo di personalità sembrano essere legate a anomalie nate da un'espressione genetica anomala, ma su questo ci sono minori studi. In questo senso non si parla di "originalità" dell'essere umano, ma di un anomalo funzionamento del sistema nervoso che stravolge completamente le caratteristiche individuali, rendendo la persona, con tutta la sua originalità, assolutamente simile a tutti coloro che soffrono dello stesso disturbo, togliendo proprio le capacità dell'individuo di reagire agli stimoli in modo personale e originale, e dandogli invece risposte stereotipate e assolutamente inadeguate al contesto. Nel caso delle "malattie" vere e proprie, il lavoro di psicoterapia è più che altro un supporto, durante le fasi intercritiche (infatti durante le crisi una persona psicotica non può assolutamente essere affrontabile con una psicoterapia). Nelle fasi di quiete della malattia, la psicoterapia è più che altro di tipo educazionale, perchè la persona deve imparare a riconoscere precocemente i segni di crisi per poter stroncare la crisi prima che diventi ingestibile, deve essere mirata al recupero di abilità che con la malattia mentale vanno perse, dev'essere orientata al recupero delle capacità di stare con gli altri. Purtroppo la malattia mentale esiste, eccome. Ed è fisica, non è una malattia dell'anima. Se i supporti biologici del nostro essere non funzionano, non funziona nulla.... perchè il nostro essere è incarnato, non è "puro spirito". |
25-09-2004, 11.36.33 | #36 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: Gyta
Citazione:
Ciao, Ygramul. Sono pienamente d'accordo con te..! Ed infatti ho iniziato con.. "Personalmente, io vedo la psicoanalisi (di linea freudiana) non come una cura, dove esiste un individuo sano ed uno malato, ma un cammino d’introspezione.." Dando quindi per scontato che il mio discorso fosse finalizzato unicamente alla terapia psicoanalitica -nei casi in cui ci si accosta!-ed ho aggiunto:"non importa nulla se sia nata per salvare un isterico" sottolineando:"La psicoanalisi non è nata per rendere ‘più gestibili’ (alla comunità) gli uomini.." Quindi non nego nel modo più assoluto l'esistenza di malattie mentali ingestibili con la terapia psicoanalitica (o col solo ausilio di questa)! Ho però, comunque amato mettere tra le virgolette 'malattia'/'malato e 'normale'/'normalità' perché mi preme di comunicare e focalizzare esclusivamente l'attenzione sull' essere umano come anima, come individuo che 'E' ', al di la di considerazioni ESTERNE a se stesso, siano esse concettuali/ patologiche/mediche od etiche..! Spero d'aver sciolto così eventuali malintesi..! Gyta |
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26-09-2004, 02.00.55 | #37 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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ho conosciuto alcuni "malati di mente", "schizofrenici" in particolare, anche una maniaca-depressa, in fase maniacale e forse per questo, forse risulterò offensivo ma è solo quello di cui ho fatto esperienza, molto simpatica, socievole. anche "gli schizofrenici" che ho conosciuto li ho trovati molto simpatici, anche socievoli, con molte idee balzane e d'una "originalità" o se vogliamo assurdità, paradossalità, eccentricità, davvero, sempre per esperienza personale, da lasciarmi stupito, meravigliato, positivamente, molto positivamente... anche se una volta stavo per essere aggredito per "aver offerto una sigaretta avvelenata" ad uno .. certo, bisogna stare al passo loro e non aspettarsi che loro si adeguino al tuo, ma non è una cosa così negativa... ecco, questo per dire che, per la mia esperienza, sarebbe bella una società più aperta alla "follia".
ad ogni modo, la psicoanalisi missà che è lunghissima, e costosissima, e nemmeno certissima nella sua efficacità. questo mi rende dubbioso, molto dubbioso. anche se starei cercando un terapeuta in gamba, possibilmente bravissimo, che mi sistemi al meglio nel minor tempo possibile, e ovviamente che costi pochissimo, anzi, quasi nulla. ah, magari, anche con uno studio accogliente, e una poltrona molto comoda. ecco, solo questo. ..beh, magari anche con la possibilità d'offrire un drink dopo seduta per rinfrescare la gola, ecco. a parte gli scherzi (che vorrei essere in grado di analizzare), cercherei un terapeuta che sappia darmi qualche consiglio, anche qualche dritta di psicologia, con cui analizzare congiuntamente casi che sorgono dalla mia autoriflessione, ma che non sia direttivo, che mi presenti un programma (ultimamente avevo iniziato una terapia cognitivo-comportamentale, ma mi chiedeva di andare in un posto e poi prendere appunti, fare i compiti a casa e portarli per la volta sucessiva, mi sgridava perchè non facevo i compiti e dopo cinque sei sedute, di comune accordo.. la stavo esasperando ... abbiamo deciso che la terapia cognitivo-omportamentale non faceva per me) sapreste dire da che parte potrei parare, insomma non voglio tanto, anzi, al contrario, voglio pochissimo, ma quello che voglio io no, nel senso che non voglio programmi e cose del genere, mi basta un consiglio, un dialogo una tantum, un'analisi congiunta.. tutto qui.. |
26-09-2004, 09.27.21 | #38 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
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x rubin
immagino ke sia difficile rispondere alla tua domanda anke per un esperto, intanto bosognerebbe indagare su quali sono gli ostacoli ke incontri e questo si puo' fare con diversi colloqui per stabilire quale sia la tua psicopatologia x ygramul: e' vero ke dei tratti d sintomatologie sono molto poco originali in quando accomunano tt le persone affette dalla stessa malattia, ma e' pur sempre vero ke sempre sotto la stessa definizione ad es. d skizofrenia ogni individuo e' diverso dall'altro, quindi originale tanto e' vero ke nn tutti rispondono allo stesso modo allo stesso farmaco e quindi anke sotto la stessa definizione d skizofrenico vengono provati divresi farmaci prima d trovare quello ad ok per le disfunzioni sinaptike d quell'individuo ma poi resta anke la commorbilita' d varie patologie o sbaglio? ad es. un individuo affetto da attakki d panico puo' avere insieme diversi disturbi ad es. di ansia generalizzata un'altro d fobie quindi ogni persona fa storia a se' o no'? |
26-09-2004, 09.36.14 | #39 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
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Ogni malattia non è malattia ma il malato che in quel preciso momento deve affrontarla.
La stessa malattia può essere diversa se il malato la sopporta in tempi diversi. Tendiamo a raggruppare tutto o quasi, per comodità e migliore conoscenza ma senza mai dimenticare la singolarità di ogni evento. Persino in una catena di montaggio ci possono essere pezzi che non vegono bene, figuriamoci gli esseri viventi. Ci sono malattie dovute ad un cattivo funzionamento del cervello ed altre che sono state inflitte da eventi esterni. Se tutti i medici guardassero prima il paziente e poi la malattia il mondo sarebbe più sano. Mary |