Ciao a tutti! (innanzitutto) ho scritto pochi messaggi ma leggo periodicamente il forum e lo trovo stimolante.
Volevo parlare della paura... quella maledetta forza inibitrice dei buoni propositi che uno vorrebbe mettere in atto ma che grazie a lei vengono frenati e allora ci si lascia incatenare nell'inazione, nella passività.
La paura che rende prigionieri, insomma. Potrà sembrare infantile, e forse lo è, ma come si può combattere? potrei dare tante risposte, ma non riuscirei a metterne in atto nessuna, forse è ora di smetterla di fare ipotesi e agire! Ma l'azione è conseguenza di un pensiero, di un proposito, altrimenti è un azione priva di senso.
penso di essere andata fuori tema, come faccio sempre...perdonatemi.
Comunque a parte il sovrapporsi di mille pensieri nella mia testa ai quali non so dare un filo logico ho capito, pensando, che la causa principale della mia inazione è la paura di rifare gli errori del passato, cioè di non pensare troppo alle conseguenze delle mie azioni e a posteriori soffrirne.
Qualcuno ha qualche suggerimento ?

Ciao Ilaria,
tu affermi che l'azione è conseguenza di un pensiero, di un proposito, altrimenti è un'azione priva di senso.
Sono pienamente d'accordo.
Però credo anche che un'azione, qualunque essa sia, debba fornirci qualche insegnamento, un'esperienza di vita.
Ora, se dici che la causa principale della tua inazione è la paura di rifare gli errori del passato, credo che le azioni finora da te compiute ti abbiano insegnato poco. La paura nasce quando ci sentiamo incapaci di gestire una certa situazione, l'insegnamento che si trae da certe esperienze dovrebbe invece farci vedere quelle stesse esperienze sotto una nuova luce e, se possibile, farci superare le nostre difficoltà. Se questo non succede, nel tempo, con la pazienza richiesta, significa che in fondo ogni esperienza, ogni azione è vissuta passivamente.
La paura è un campanello di allarme. Ascoltala. Ci avverte che qualcosa non va e non è sempre qualcosa di negativo, a meno che non ci blocchi del tutto; ci fa capire i nostri limiti proprio per far si che possiamo superarli. Col tempo e con la volontà di farlo.

Ciao, a presto.

trasformare la paura in rabbia, che è un sentimento forse negativo ma induce all'azione e non all'inazione.

X Agora
Grazie per le tue parole, sono daccordo con te sul fatto che da ogni azione dovremmo trarre un'insegnamento, solo cosi si può imparare, e crescere, ma purtroppo a volte per non ammettere di aver sbagliato ed esserci fregati con le nostre mani non vogliamo vedere la realtà. Direi che è ora di togliersi le bende dagli occhi! Tanto a rimetterci siamo solo noi.

X Wax
Interessante anche il tuo suggerimento, è proprio quello che sto cercando di fare

Ciao

mettici i Korn come colonna sonora allora!

mettici i Korn come colonna sonora allora!

Secondo me la tua non è vera paura ma insicurezza. La paura è un'altra cosa. Imparare dal passato e non lasciarsi condizionare da esso. La vita va sempre vissuta in una prospettiva futura.
Questo è il mio consiglio.

Ilaria
Nessuno più di me può comprenderti.
Mi reputo un uomo di “ragione”, i fatti me lo hanno sempre dimostrato, ed affidandomi ad essa sono sempre riuscito ad affrontare e risolvere vari problemi. Ma non sono mai riuscito a non avere paura! Essa è una morsa che ti sringe il petto tutte le volte che vorresti fare qualcosa ed è tanto più violenta quando si esprime nell’attesa di un evento piuttosto che nell’evento stesso.
Si è dunque spinti ad “evitare” quelle circostanze nelle quali possiamo eseere messi in discussione, ma poi – con l’avanzare dell’età – scopri con disappunto che puoi avere paura anche delle cose che non sono affatto pericolose. Si insinua un processo di continuo “evitamento” delle esperienze che ti spinge a trovare sicurezza solo nelle azioni già consolidate ed abitudinali. Ma poi questo cerchio si stringe ancora e anche quello che prima era sicuro, diviene improvvisamente incerto e dunque viene evitato anch’esso. . La cognizione del problema non risolve il problema, spesso lo peggiora.
Ritengo che per uscire da questo circolo necessiti l’aiuto di un analista ed è questo che farò.
Gli amici del forum mi hanno già assistito su questo argomento (Vedi Paura della Paura) ed hanno individuato quasi certamente le cause di questa fobia, ma resta il fatto che non riesci ad uscire dal labirinto se non hai una guida.

Ciao
TorrediPisa

Cara TorrediPisa non concordo con te sul fatto che la cognizione non risolve un problema ma lo peggiora. Il fondamento della psicologia è che non ci sono soluzioni ai problemi ma sono cognizioni di problemi. Poi serve la guida, giustamente, per trovare la strada giusta per uscire dal labirinto in cui ci siamo cacciati. ma credimi. Sapere quale sia il tuo problema è un enorme passo avanti per risolverlo.