La bellezza dell'essere umano stà nelle infinite sfaccettature della sua personalità.
Sono d'accordo con te Dear Death quando dici che il nostro comportamento cambia a seconda delle circostanze e delle persone. E per utilizzare una metafora si può certo girare in costume su una spiaggia assolata ma non certo in una fredda notte invernale. Non posso decidere di camminare sull'acqua caso mai nuoto, posso certamente camminare sulla terra.
Non so se ho reso l'idea.

beh penso che sia questione di gusti insomma alla fine penso che ogni persona parla di quello che gli interessa ..se al tipo non era interessato al figlio .....

Se doveste esaminare il vostro comportamento, la vostra personalità, insomma il vostro modo di essere (qui inteso senza distinzione alcuna fra l'essere e l'apparire), nei vari ambiti della vostra vita (es. scuola, lavoro, palestra, amici, parenti, ecc.), ne riconoscereste una sola "figura"?

Assolutamente no, siamo talmente complessi e pieni di sfaccettature che possiamo avere varie reazioni in situazioni diverse, magari anche contrastanti. Però, se siamo sinceri, il nostro "apparire" in quel momento coincide con il nostro "essere" in quella situazione.

Quello che mi sembra negativo nel concetto di apparire è quando questo apparire è dettato solamente da opportunismo, da falsità, e non corrisponde in quel momento a quello che sentiamo veramente.

ciao

Come è già stato detto più volte...se a un colloquio di lavoro, mi presento con la serietà del caso, non cambia il mio essere...e nemmeno l'apparire...solo che davanti a persone estranee ci mostriamo a seconda delle circostanze, ma io sono la stessa...
Anni fa andai a teatro a vedere Pirandello con la Blank e Lionello, furono molto bravi. A fine rappresentazione andai nel loro camerino e mi rivolsi a Lionello con "Buona sera come sta?"...Lui mi guardò stranamente e si ritrasse, come se le parole lo avessero impaurito. Poi sorrisi e feci loro i miei complimenti, cosa che avrei dovuto fare subito, la situazione richiedeva "solo" quelle parole...ero uscita dal copione...Lui "appariva" attore anche dopo la commedia, l'uomo veniva dopo.

Come si fà a riconoscere la profondità del mare? Se lo guardate dall'alto più la sua superficie sara scura e più sarà profondo. E la sua superficie cambierà aspetto anche se ci si trova a riva o in mare aperto, se ci sarà bel tempo o brutto tempo. Con questa riflessione vi saluto e forse per qualche giorno sarò meno presente perchè ho il mio pc fuori uso e quindi vi scrivo dagli internet point. Nicola

"Essere o apparire" e' un dubbio, e finche' esisti anche il dubbio permane... non essere piu', allora il tutto apparira'

una voce amica

Si lo penso anch'io. Per il momento siamo ancora all' "antipasto".

Ciao,

"antipasto" in che senso, chiarisciti per cortesia

Il resto lo vediamo quando non saremo più.

mah... non so se ho capito quello che volevi dire, ma forse è una cosa simile a questa:

l'apparire può essere uno strumento intelligente dell'essere, che si crea un immagine mentale in cui si rappresenta così come desidererebbe essere realmente. quindi, un pò come un'attore che s'immedesima in un ruolo, si impegna ad apparire così come vorrebbbe essere, ma non è (ancora).
gli altri, in tutta questa confusione tra fantasia e realtà, svolgono il loro ruolo interagendo con quella persona-attore prendendo (se l'attore è bravo) quell'immagine loro proposta per vera, e quindi la rafforzano nella relazione, come ricalcandola nei contorni che proietta verso di loro, un pò come un'informe blocco di creta su cui sia posto il disegno di un volto, che chi lo vede prende per reale, e interagendo con questo disegno ne ripassa i confini, sempre più in profondità, finchè il blocco di creta lì sotto inizia realmente a far suoi quei tratti che fino a quel momento erano solo delle linee tratteggiate su un foglio bidimensionale.

oppure come un prato omogeneo su cui qualcuno (che fantastica il tracciato che potrebbe lasciare un UFO se fosse atterrato su quel prato) mette dei cartelli che indicano il percorso da seguire... così che tutti coloro che si trovano a passare di lì, coi loro passi che schiacciano l'erba, segnano pian piano una percorso che prima non c'era, e che nemmeno ci sarebbe mai stato se nessuno fosse passato di lì, oppure se chi passava di lì prendeva la direzione che più lo aggradava in quel momento.
segnata con i passi il tracciato, i cartelli possono essere levati perchè la loro funzione è completata, e chiunque passerà ancora di lì vedrà il disegno di un UFO come un dato di fatto.

(sono riuscito a spiegarmi?)

certo, questo processo è vincolato al trovare persone del tipo di cui si stava discutendo, ovvero che agiscono guidati dalle aspettative dell'altro. cosa che percentualmente non rappresenta un problema.


questo processo psicologico è stato studiato in un'esperimento che vedeva alcuni psicologi somministrate dei test del QI ad una classe di studenti, attribuendo agli scolari punteggi arbitrari non collegati all'effettivo risultato raggiunto, e comunicandoli ai loro insegnanti. Questi ultimi, influenzati dall'immagine dell'intelligenza emersa dai test, hanno continuato l'anno scolastico relazionandosi in modo diverso con gli studenti brillanti e con quelli ottusi, che, guarda un pò, alla fine dell'anno non solo riportavano risultati scolastici brillanti e scarsi, ma che adirittura, ad una nuova somministrazione di un test del QI, riportavano effettivamente risultati più brillanti e più scarsi!!!
e questo per l'effetto cosidetto della "profezia che si autoavvera", per cui ognuno si relaziona con l'altro per come crede che l'altro sia (e non per come l'altro è!), andando a rafforzare proprio quei tratti che lui percepisce come caratteristici della sua individualità, di fatto, finendo per crearli. infatti si genera un circuito che funziona nel modo cui sopra. (è lo stesso processo per cui un pazzo può essere creato dai cittadini del paesino, col solo iniziare a considerarlo pazzo e comportandosi con lui di conseguenza).

questo per dire che il "biglietto da visita" può finire realmente per costruirti la casa al'indirizzo che hai dato (o ad un'altro se la persona a cui lo consegni è miope!), e quindi può essere una cosa intelligente dare l'indirizzo più bello a cui si aspira.

poi, ovvio, posso spacciarmi per un'ingeniere aereospaziale e non esserlo e mai diventarlo perchè qualcuno crede che io lo sia, certo però se desidero essere come un ingeniere aereospaziale per il modo di essere (che ho visto ieri alla tv) allora posso farcela!!