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01-11-2003, 13.48.29 | #8 |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Messaggio originale inviato da Catharsis
...La vita ha un senso se vuoi dargielo, sennò non ne ha....Per quanlcuno il senso della vita possono essere i piaceri spirituali, per altri quelli materiali, per altri ancora entrambi, oppure nessuno dei due.... Non capiso perchè mi hai mandato a questo messaggio, visto che non è inerente a quello che ti avevo chiesto. Anche io sono convinto che è sbagliato chiedersi :"ha un senso la vita?, il mio tempo rispetto a quello della Vita?.....sono domande alle quali non possiamo dare risposta. Nonostante questo, quello che ti avevo chiesto era :".....le pene della vita non sono compensate dalle sue gioie?" Infatti tua hai detto : ...devo muovermi, agire, gioire e soffrire per non sò cosa e sinceramente la mia riflessione è che ne vale poco la pena... |
01-11-2003, 16.09.56 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 29-10-2003
Messaggi: 6
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Ma si certo, era un esclamazione di "rabbia" se vogliamo.. poi riprendo il discorso di Catharsis quando dice appunto che è una valutazione anche soggettiva la vita. Sono discorsi senza fine, perchè nessuno può conoscere cosa sia "meglio" (vivere o morire!?), ma allo stesso tempo quando penso alla vita, per rispondere a marco, penso che comunque le gioie che posso vivere sono gioie in qualche modo piccole, passeggere che mi regalano la felicità del momento (contentezza) che si può cancellare così come è arrivata o è stata procurata. Sono soddisfazioni che prendono la veste di gioia in un dato momento, ma che poi comunque rimangono in netta inferiorità sul resto da farsi in vita ed è questo resto che mi desta pensieri quando rifletto sul motivo e senso, ed è proprio dopo aver riflettuto sul fatto che tale motivo e/o senso non potrò "MAI!?" scoprirlo che mi chiedo allora: perchè non cercar quello invece che chiuderlo in un cassetto come se fosse una cosa quasi irrilevante ed accettata da sempre da quasi tutti...?? Alla fine abbiamo la relativa certezza che nella nostra REALE vita conosciuta non potremo mai saperlo, perchè non cercarlo quindi in quella parte che non fa atto nella REALE vita: la morte?...
alla fine a parte tutto penso che sia solo una questione di scelta. L'accontentarsi della nostra fetta di realtà o "rischiare tutto" per una fetta forse + grande?! chi lo sa EN p.s: non cerco consensi o di convincere nessuno, solo che mi affligge il non poter sapere a priori il motivo e magari se c'è anche lo scopo dell'esistenza.. (hihi voglio sdrammatizzare, non cerco la morte intendo farli restare solo pensieri) |
02-11-2003, 18.16.07 | #10 | |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Citazione:
Credo che si possa anche fare questa scelta, ma non l'accetterei in prima persona...non mi chiedo il senso della vita da momento che non posso trovarlo nella stessa....crecarlo fuori significherebbe crecarlo nella morte, in tutto ciò che non è tutto quello che siamo e tutto quello che potremo conoscere..... ....oltre la morte del corpo, tutto quello che abbiamo provato, vissuto ecc. nello stesso, non può essere uguale a quello che proveremo se saremo altro. Ora il nostro mezzo di conoscenza e sperimentazione è il corpo attuale, che non ha senso oltre la morte e quindi non può comprendere l'oltre.....a mio parere è solo un fantasticare inutile alla nosta situazione corporea.. Oltre a questo, ammettendo per assurdo che nella morte ci sia una risposta, dopo averla trovata, sarebbe giusto vivere in virtù della stessa? Che senso avrebbe vivere in virtù della stessa in una situazione completamente diversa? Esempio pratico e assurdo, che spiega meglio quanto voglio dire : Supponendo che ora siamo uomo e oltre la morte dell'uomo saremo sasso, una volta rivelatoci questo mistero, per prima cosa non riusciremo a dargli una spiegazione logica, e poi, saremmo disposti, e avrebbe un senso prepararsi a quello che ci aspetta oltre la morte cercando di essere sasso nella vita corporea? |
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