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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
30-10-2003, 11.45.39 | #5 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
Credo entrambi, con l'accento più sui nostri pensieri: quanto ci autodefiniamo ha influenza diretta su quanto gli altri in noi vedono. Poi, quanto siamo influenza i nostri pensieri, ma non sempre i pensieri suguono un corso naturale e sono precisi: cioè, posso pensare di essere ciò che non sono affatto; penso che questo succeda soprattutto se si è scarsamente consapevoli di quel che si è. Ma credo che succeda anche come "auto-plasmazione" del sè, conseguentemente alla capacità di "recitare". Pongo l'accento quindi sul fatto che siamo i principali artefici del nostro sè, liberamente legati a ciò che siamo. L'opinione altrui ha rilevanza: perchè l'altro si relaziona con noi per come ci vede; ma non perchè così ci vede così dobbiamo essere; la relazione è dinamica, e siamo i primi a poterla modificare, allo stesso modo l'altro. Il sè è uno strumento fondato sull'essere, che ha come scopo la relazione, dipende dalla nostra possibilità\abilità di costruzione e di utilizzo e dalla sua verifica nella relazione, che porta ad eventuali modifiche. Lo vedo così. Però non so se è il sè. |
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31-10-2003, 00.32.08 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
forse hai anche ragione per certi versi pero in certi casi si puo notare come l opinone delle persone sia fondamentale per la creazione del immagine in se ,o meglio immagina una persona che vive in una situazione dove tutti l offendono come pensi che la persona possa essere indifferente a questo ??? o meglio il cambiamento e solo temporaneo ovvero quando cessa la pressione torna in uno stato di normalita o ci sara o meno un influenza persistente nel tempo ?^?? |
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31-10-2003, 12.40.15 | #7 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Tu dici che l'autostima ne può risultare livellata...per sempre?
Non credo, in qualsiasi situazione siamo i primi a poter agire e cambiare: la situazione negativa, se è patologicamente negativa, credo sia sano lasciarla morire da sola. Ma se non è come sopra, allora perchè tutti la offendono questa persona? Se la situazione illumina una qualche gobba di questo sè, ecco che relazione, resala evidente, costringe(forse) il piede di quel sè a mettersi(anche con violenza) sul primo gradino di una scala che quel sè poi percorrerà (forse), cercando di giungere al pianerottolo superiore con la schiena più dritta. La relazione critica e conferma, accetta e respinge, da modo di verificarsi e migliorare. Ma se la relazione è francamente patologica, meglio lasciarla morire, che morire con essa. In ogni caso posso dire con sicurezza che tutte le esperienze segnano, ma anche insegnano. Vincolano, non incatenano. Certo tutto questo dipende anche dall'individuo, dalla sua storia e dalla maturita raggiunta. Se la situazione è più coercitiva è quel sè di cui parli è ancora molto giovane e inesperto, sicuramente gli effetti possono essere diversi. |
31-10-2003, 14.19.26 | #8 |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Inerente.
Se posso consigliare un libro :
"La rinuncia al sè" - Intersoggettività ed etica pubblica. Autore : Franco Riva (insegnante di Etica Sociale) Edizioni Lavoro. Maggiori informazioni è possibili trovarle all'indirizzo www.ita-bol.com ricercando la sheda del libro. L'ho trovato molto interessante. |
31-10-2003, 20.15.40 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Forse non è molto pertinente al thread...ma provo a chiederlo lo stesso.
In che misura conta, e vi condiziona, l'opinione degli altri? Io, che pure mi ritengo abbastanza indipendente dal giudizio altrui, non posso fare a meno di interrogarmi, e di scervellarmi, quando scopro di pensare o di sentire qualcosa che nessun altro attorno a me pensa o sente... |
02-11-2003, 03.54.46 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
beh penso che in una certa misura sia fondamentale ,o meglio per alcune persone non esiste essere giudicati ,per cui farebbero di tutto per essere accettati positivamente ,dal canto mio spesso mi sento strano quando mi ritrovo a fare cose che non avrei mai pensato di fare solo perche sono sotto gli occhi attenti di altre persone ,capita anche che quando una persona mi osserva insistentemente non riesco a fare bene le cose ,cosi come quando gioco a calcio se non seguo quello che dicono i miei compagni spesso mi sento in colpa ,per cui ,il giudizio degli altri e fondamentale d altronde siamo animali sociali e viviamo insieme ad altre persone le quali interagiscono sempre con noi ,da cui loro spesso dipendono dai nostri giudizi e viceversa , l importante come penso in tutte le cose e riuscire a trovare una via di mezzo ,cercare di controllare i giudizi degli altri e pensare realmente e senza condizionamenti quello che pensiamo noi stessi ..... ok e tradi domani lo riscrivo |
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