Carissimo joker

lo so che si ha paura di specchiarsi in un altro. Lo so bene. Ma fino a quando non si accetta di vedersi per quello che si è nel bene e nel male, le porte della sofferenza sono sempre aperte.

Sapessi che resistenza ho fatto io. Mi ci è voluto molto per vedere me stessa, i lati oscuri, i lati non accettati, negli altri. E, guarda caso, erano proprio coloro che detestavo, criticavo, giudicavo.

Ora io posso specchiarmi anche in un assassino, perchè ho il coraggio di vedere dentro di me un potenziale assassino.

Dentro ogni essere umano vi è il potenziale di tutto. Non ci sono i buoni e i cattivi. Siamo tutti potenzialmente buoni e potenzialmente cattivi.
L'importante è saperlo. Io, quando credevo di essere buona, ho fatto e mi sono fatta molto male senza volerlo. Ne faccio ancora, ma ora sono anche capace di specchiarmi e vedere i miei errori. Cosa che un tempo mi era del tutto impossibile.

Quando diventi capace di specchiarti negli altri puoi divenire tu stesso uno specchio per gli altri.
So che non è cosa facile, posso solo dirti che bisogna iniziare dal volersi bene. Il volersi bene porta ad accettarsi per quello che si è, chiunque noi siamo. Salvo a correggere qualcosa che, una volta specchiati, ci accorgiamo che non ci appartiene, che ci è stata addossata durante la nostra vita.
Già, perchè noi siamo anche questo, siamo quello che gli altri hanno voluto. Genitori, maestri, preti, compagni, società in genere.

Riconoscere se stessi, è difficilissimo. E richiede un paziente cammino.

Il mio augurio è il meglio per te.
Ciao
Mary

lo specchio ...la rilfessione della propria immagine nello specchio mi fa venire un bellissimo passo di un libro che molti riconosceranno..
"lo specchio rimanda l'immagine, ma l'immagine non modifica lo specchio. TU non sei nè lo specchio e nè l'immagine dello specchio. Puoi lucidarlo, renderlo trasparente e poi ti ci guardi dentro. L'immagine che ti rimanderà, non sei tu; tu sei l'osservatore dell'immagine. Capisci bene: qualunque cosa tu percepisca, non sei quello. Poichè puoi vedere sia l'immagine che lo specchio, non sei nessuno dei due. Chi sei? non pensare per formule. La risposta non è nelle parole. L'enunciazione piu' adatta è: io sono cio' che rende possibile la percezione", la vita stessa, oltre lo sperimentatore e la sua esperienza. Ed ora, distanziati sia dallo specchio che dall'immagine e resta solo fermo....sii te stesso ma siccome non ti conosci limitati ad essere. non sei nè il mondo esterno dei pensabili e nemmeno il corpo e tantomeno la mente. Accade ed è irreversibile.. ruoti in una nuova dimensione dalla quale gli abiti mentali appaiono vuote astrazioni.."

dunque.. limitare ad essere..un essere cio' che la nostra percezione ci rende possibile...

ognuno ha le sue percezioni...
che le sa ascolatare e chi no
che le uccide con gli abiti mentali
chi con le sue percezioni puo' essere finalmente se stesso

L'ho letto anch'io anche se non ricordo l'autore.

In questo mondo è necessario specchiarsi. Ed esserne consapevoli.
Recitare, ed esserne consapevoli.

Quando abbiamo la consapevolezza di quello che siamo e di cosa stiamo facendo, niente può farci più paura.
In teoria con consapevolezza ed amore possiamo fare qualsiasi cosa. E il qualsiasi sarebbe anche limitativo.

Nella piena consapevolezza e nel totale amore non vi è limite alcuno. Non vi è errore alcuno. Che se anche fai del male ne sei pienamente responsabile. E nella responsabilità non può esservi errore. L'errore nasce solo dall'inconsapevolezza. Se sei consapevole non stai sbagliando.... anche se stai sbagliando.

Se ami non puoi sbagliare, l'amore è come una fiaccola nella notte. Non puoi dire all'albero che ti sta di fronte e contro cui vai a sbattere: che ci facevi lì? io non ti ho visto?

Ciao
Mary

cara mary...apprezzo la forza con cui cerchi di descrivere il mondo come ti piacerebbe tanto fosse...ma, ahime', traspare la finzione...non riesci a convincermi..se sei riuscita a convincere te stessa ti stimo molto

Caro joker

il mio non è, nel modo più assoluto, uno sforzo. Quel che esce da me viene fuori quasi da solo.

Se tu vedi una rosa e poi cerchi di descriverla, fai uno sforzo?
Ed è forse importante per te convincere gli altri?
La tua gioia per godere di quella bellezza vuoi solo condividerla con altri, tutto qui.

Io non cerco di convincere nessuno, un tempo sì. Un tempo quando cercavo di trasmettere agli altri quel che io stessa avevo ricevuto.
Oggi, io sono semplicemente così, con tutti i miei difetti e i miei errori. Io sono la mia esperienza con qualcosa in più.
La mia esperienza con qualcosa che non conosco e non so da dove viene.

Io dico solo che ho visto un campo di rose. Le ho viste, alcune le ho toccate, mi sono persino punta. Non conosco tutto, non sono una illuminata. Ma so che ci sono campi di rose che altri non riescono a vedere. Non posso farci nulla. Se c'è qualcuno che vuole vedere un campo di rose deve mettersi in viaggio alla sua ricerca.

Ciao
Mary

Quante emozioni, quante parole scritte che nascondono dietro un mare infinito di vita.
E’ vero il fatto: in teoria nessuno cerca di convincere nessuno, e spesso chi pensa invece tale cosa è perché lui vorrebbe essere tra quelli che si fa convincere… Ma come giustamente ha scritto Mary ..ognuno deve mettersi in cerca del suo campo di rose… se è quello che cerca.. poi non è detto che sia quello il suo scopo e non è detto che debba cercare un campo…come pure non è detto che nel campo ci sia già… ma ancora non se ne sia reso conto o semplicemente non è ancora giunto il momento per accettare dove si è e come si è. Ognuno ha i suoi tempi, spesso però ci addormentiamo pensando di aver tantissimo tempo davanti a noi, senza renderci conto che ogni volta che respiriamo… quel respiro è andato via e non torna più… Il nostro tempo può essere tanto o poco, ma è quello, punto.

Che noi donne si sia un po’ bastarde dentro nel nostro essere… beh è vero…
Che gli uomini siano un po’ eterni bambini immaturi… beh è vero..

Ma come è vero pure il fatto che noi donne siamo esseri stupendi
E come per contro è vero il fatto che gli uomini ….. sono degli esseri che è impossibile non amare..

Allora dove sta il punto di rottura? Secondo me sta nel fatto che non serve continuamente sperare che una pianta dia frutti se… tale pianta è un sempre verde… sarà splendido come sempre verde quindi o lo si accetta come tale e gli si vuol bene nel suo limite (che limite non è)… oppure si va in cerca (si.. siamo tutti degli esploratori in cammino!!) di quella pianta che dia frutti e della quale vogliamo “godere”…

E poi… parliamoci chiaro… spesso davvero le cose sono chiare e lampanti lì da vedere, ma noi ciechi del nostro “pseudo amore” non le vediamo… e continuiamo a martellarci sulle dita…
manco avessimo un piacere sinistro alla cosa… O forse semplicemente pensiamo di “non meritare” altro. Abbiamo spesso “paura” di lasciare il certo anche se negativo.. per un incerto ignoto… Ma… e se provassimo a rischiare? Cosa mai potrebbe succederci?… Secondo me.. scopriamo un altro pezzo di noi che non conoscevamo… e magari ci piace pure… ma se non facciamo quel salto.. beh forse non lo sapremo mai!!

Ma siamo sempre lì… tutto parte da noi e finisce con noi. L’importante è non dormire troppo perché …ripeto il tempo non si ferma e non si addormenta con noi.

Cara Moni

è vero tutto quel che dici, almeno per me lo è.

Ho detto che per vedere un campo di rose occorre mettersi in cammino per andarlo a cercare. Non ho aggiunto che quel cammino ci porterà esattamente dove già si è, dove si è sempre stati.
Il viaggio deve essere iniziato, per poter comprendere che...... si era già dove si voleva essere.
Se lo avessero detto a me non ci avrei creduto.
Ho dovuto camminare, sudare, lavorare sotto il gelido invero e le concenti estate per comprendere quel che era troppo evidente: ero già dove volevo essere.

Ritrovare se stessi non è cosa facile occorre andarsi a cercare prima di potersi scoprire.

Ciao
Mary

Credi che sia diverso per una donna? E' cosi bello sentirsi importante per qualcuno ma..quando giungi a dare tutto, a tenere lui per mano ed accompagnarlo in ogni suo sogno, ecco che la situazione s'inasprisce, lui gioca, lui comanda, lui pretende, lui, lui, lui....
Lui è importante ma, forse tu..lo sei di più....
La vita è un gioco..chi cada, paga la penitenza..però..poi.. è costretto a rimetter sul tavolo la pedina caro Joker...

La donna di Picche.... è uguale al re dello stesso seme.

senza dubbio alcuno dd.....

ma e' il jo(ker)lly che si cerca nel mazzo no?? ehehe

A poker, per esempio, non lo si usa ...

Uomini e donne ... Mah ...

Forse è proprio vero che dio ha un gran senso dell'umorismo!

E' una partita strana, e forse l'unico modo per non perderla (vincere è inutile, c'è sempre uno che perde) è non giocare.

Allora, forse, se non si gioca, l'unico risultato possibile è un onorevole pareggio ...

Ciao!