Regole, fatti, giudizi, ipotesi ...
Regole, fatti, giudizi, ipotesi ...
La Programmazione Neuro – Linguistica a cui m'ispiro per il presente 3d fa acquisire una maggior sintonia e comprensione reciproca verso l'interlocutore. Per conoscere i riferimenti del suo pensiero e la sua visione del mondo.
Ciascuno percepisce una propria “realtà”, modellato da personali vissuti e suggestioni. Ma sovente è univoca e non si è capaci di distinguere tra regole, fatti, giudizi , supposizioni , generalizzazioni. Con meccanismi inconsci ed automatici, per giudizi indiscutibili e con una mente cristallizzata. Per non parlare a vuoto si dovrebbero usare i Chi, Che cosa, Dove, Come , Quando Quanto? Chiedersi e chiedere: “come puoi sapere che ...? Su cosa ti basi? Perchè supponi che ... ? Come lo sai? Un'unica rappresentazione della realtà e senza verificare se in termini sono condivisi in quanto a significato, ha poco senso. Inoltre la superficialità fa ignorare che l'inconscio è camuffato da parole che sviano dai veri problemi; da sentimenti che vanno espressi qui ed ora.
Il fine è contrastare l'opacità o la banalità dei concetti e la pretesa di catalogare tout court l'altro.
Su qualsiasi argomento, tutti sappiano dire qualcosa ma spesso usando altri “alfabeti” non appropriati. A che vale?
Ci siamo mai chiesti con quali premesse costruiamo il nostro universo di esperienze? Senza tale metacognizione non esiste crescita.
In quanti modi percepiamo il mondo? Sono diventate certezze? Cerchiamo di evitare la casualità, l'estemporaneità, l'inconsapevolezza?
Si accetta solo chi asseconda i nostri copioni, identità rappresentate e deliri? Se interagiamo limitatamente con i nostri sosia mentali il rischio è l'assimilarsi a copie monocromatiche.
Chi mette in crisi riferimenti abituali disorienta ma fa sperimentare nuove valutazioni della realtà. Non basta svalutare un sapere o cercare solo conferme di un'ipotesi per non voler riconoscere la propria insufficienza e convincere di essere nel giusto.
Se voglio sostenere un'ipotesi, vado in cerca non solo di fonti che la confermino , ma soprattutto di quelle che la disconfermano per confronti, o la inseriscono in visioni ,contesti più ampi. Se sono un teorico della razza pura, ovvio che posso trovare fonti che confermano tale dottrina aberrante a tutt'oggi. Si leggano le teorie di Popper, riconosciuto teorico della falsificazione pure scientifica. E si abbiano meno “verità” da difendere. “Fatti” sono pure testimonianze dirette, e non solo libresche o internettiane.
La desertificazione del pensiero sta nello sciupio verbalistico dei fanatismi, Chi rifiuta il vaniloquio collettivo inconcludente a favore di un pensiero libero è ritenuto un pericolo d far rientrare nel gregge. Ma la dipendenza più tossica è quella da un troppo condiviso pensiero irriflesso, per assecondante appartenenza. Senza accorgersene. Ciò che più atterrisce oggi è la densità ideativa a più diramazioni.
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