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Le forme di creatività nella scrittura
Le forme di creatività nella scrittura
Con quali forme di scrittura si può esprimere una mentalità “creativa”, duttile divergente, profonda? A scopo d' informatività, di argomentazione dialettica,di filosofica ricerca dialogica, d'invenzione letteraria, poetica, ecc. Credo pure in un forum virtuale come “riflessioni”. Che non è un sito di scrittura creativa, poesia. Racconti, ecc. ma dove lo scopo prevalente è argomentare per imparare a pensare, partendo da necessarie premesse verosimili; non per forza da strettamente “scientifiche”, ma nemmeno da campate in aria. “Profondità” per me non è la saccenza erudita,astratta, accademica fine a se stessa. Per entrare nel profondo lo strumento è un discorso che sia generativo di concetti. Mi propongo semplicemente di offrire occasioni per avviare un attivo dialogare in continui rimandi collaborativi che rettifichino il percorso ideativo. Non sempre è possibile, perchè ben pochi accettano tale confronto. Come contenuti mi riferisco a una verifica di situazioni della quotidianità, sulla condizione umana, su vissuti condivisibili. Non è il “copia e incolla” o l'elenco di link da cui si traggono quei frammenti che alimentano sovente gli scambi da forum, di chi definitivamente ha rinunciato a pensare con la propria testa.
Il più potente generatore di “creatività” in tal senso (la produzione letteraria richiede solitudine), come produzione di idee coerenti, congrue, concettuali, condivisibili, che non siano fuffa, sono solo due menti in relazione. Confrontano percezioni che derivano dalla loro personale vita vissuta, dove non escludo pure fonti culturali citabili dove si può, o idee che con il tempo si sono fatte proprie perchè fanno ormai parte di una tacita cultura collettiva. Si risponde sempre a stimoli selezionandoli in autonomia, e nessuna “inventio” può avvenire per partenogenesi. Ma nei forum difficilmente trovi qualcuno disponibile a protrarre un dialogo su tema ,con collateralità interdisciplinari, ma non indebite digressioni.
La formula E = mc2 è frutto di studi portati avanti anche da scienziati precedenti e il relativismo è concetto antico, così come l'inconscio non è un'invenzione freudiana,ma un'intuizione filosofica antica.
“Creatività” è un ri-maneggiamento di oggetti o di idee per nuove relazioni, eliminando via via incongruenze. E' ri-organizzazione del pensiero: esattamente il contrario della giustapposizione per ottenere arbitrarie miscellanee che abbagliano gli sprovveduti.
Non sapete quanto sia facile costruire un linguaggio “colto” : bastano una settantina di aprole chiave tra sostantivi, aggettivi, avverbi, tramutabili in varie forme sintattiche e applicare una combinatoria anche casuale, e così si fa il discorso più creativo, che mette soggezione per autorevolezza e che da esperimenti studenti avanzati hanno capito e commentato! Non si erano accorti del trucco. Un tempo tale metodo era adottato dai critici specie d'arte figurativa, quando dovevano esprimere un giudizio su un quadro, specie astratto, su cui ben poco si poteva dire.
Si può certo parlare di di letteratura con una mentalità scientifica, ma non si può formalizzare la spiritualità o applicare il secondo principio della termodinamica a una terzina di Dante. Anche nel caso non si possiedano altre risorse.
Creatività è una modificazione perpetua della propria struttura percettiva. Rinvenire entro il bagaglio di conoscenze elementi utili per rinnovate costruzioni ideative. Cambiare impostazioni, unire parti ri-organizzate secondo visioni più ampie o di sintesi.. E' un work in progress per percepire la realtà, fuori da una verità assoluta o rivelata che sia.
E' de-codificare testi, per un proficuo confronto, per critiche, per recensioni, connessioni interdisciplinari ma non peregrine e in nome di una fraintesa “originalità”.Anche i grandi geni cercano invano l'Idea Totalizzante che avrebbe messo fine alla stessa filosofia o alla scienza. Impresa forse impossibile ma che non deve porre fine alle ricerche,anche re-visionando materiali altrui. Da cui sorgono a volte e per caso le scoperte più utili all'umanità.
Volete davvero giocare con le idee? Ma anche in siti d 'arte, come “poesie”, racconti”, storie, ecc. non potete rimescolare parole in un bussolotto, estraendole a caso per allinearle dicendo che è una creazione: questa è entropia.
Gli stimoli e la produzione di qualsiasi scritto che sia pensiero socializzato, sono sempre direttamente proporzionali alla ricchezza della nostra vita vissuta, da ri-combinazioni autonome. Dove entrano in gioco anche produzioni altrui, che non significa ripetere pedissequamente altrui idee già pensate . Lo scrittore creativo sa vedere nel mondo circostante ciò che altri non hanno saputo vedere, che a posteriori tutti ne scoprono la banalità. Ma dopo.
Cosa sarebbe stato Leopardi se non avesse avuto un padre bibliomane che accatastava quintali cartacei senza nemmeno sfogliarli? Provvedeva ben lui a “sudare sulle carte”.
Viceversa,cos' non-creatività? Le ricombinazioni inutili, gli orpelli verbosi, la mistificazione di un rapporto vitale con il mondo, il subire le influenze dell'ambiente o di un gruppo; l'ovvio, l'improduttivo che paralizza la mente; l'arbitrarietà. Uno spirito creativo si preoccupa soprattutto del divenire della sua personalità. E nei forum non è difficile intuire chi partecipa per un arricchente confronto di idee o per comunque ampliare qualche forma di conoscenza. Da distinguere da chi si propone di autoaffermare un'identità mai posseduta, discofermare quelle altrui per elevare la sua traballante autostima. O per supina appartenenza, per chi non ha mai imparato, o teme, la comunicazione faccia a faccia della vita reale. Che deve sempre per noi tutti sopravvanzare su quella trascorsa davanti agli schermi.
Imparare a pensare traducendo il pensiero in parola scritta e socializzata è la “creatività” a cui alludo. Dove s'individua il problema, le alternative non balzane, i vantaggi e le possibili soluzioni. Razionalizzare il mondo attraverso l'esame del nostro e altrui pensiero per chiarire e migliorare non per creare il caos per poi meglio confondere l'”avversario”.Migliorare le capacità logiche e soprattutto ragionare sul nostro personale modo di pensare,esaminare i processo conoscitivo nostro e altrui,analizzare anche situazioni immaginarie riportandole quali esempi. Essere in grado di discuter le nostre idee anche all'infinito su uno stesso tema, con appropriati apporti cooperativi. Leggere attentamente e poi esprimersi con la scrittura.
Argomentare significa ragionare presentando motivi a sostegno di un conclusione deduttiva e induttiva. Isolare i sofismi e le capziosità proprie e altrui.
Il contrario di un pensiero critico- creativo? Il pensiero passivo,imitativo,; le reazioni superficiali o impulsive,idee esposte senza i loro fondamenti;esporre le nostre ragioni senza ascoltare ed un previo scambio di opinioni.
Questo è ciò che vorrei raggiungere, l'inventare cose inaudite non è il mio obiettivo. Che è anche una progettualità suggerita ai nuovi docenti di ogni ordine di scuola,ma che come ben sappiamo rimarrà utopia.
Questa è la”profondità” creativa della parole che a qualcuno fa paura. Come quelle che esprimono i sentimenti che danno voce alle dinamiche emotive interne per rielaborare personali vissuti. Cuore è un temine sospetto nell'Occidente; a meno che non si tratti di quella banalità televisiva assimilata per improvvisarsi “esperti”, e confondere l'amore con la genitalità.
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