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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 09-04-2008, 11.19.13   #11
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
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Riferimento: Le pieghe dell'Eros femminile

Citazione:
Originalmente inviato da veraluce
Caro Arsenio, ti dirò che ho conosciuto diversi tipi di uomini (capita un pò a tutte credo) e di solito le relazioni che intessevo con ciascuno di essi non duravano meno di un anno.. la mia tendenza (forse è un tratto femminile) era quella di cercare il più possibile un rapporto profondo iniziando dal livello emotivo per passare al mentale e poi al fisico etc.. anche se forse dall'altra parte talvolta le intenzioni di partenza erano ribaltate..

..tra questi ho trovato un paio di volte uomini che meritavano tanto di cappello.. ho riscontrato un buon amalgamarsi in loro di dolcezza e virilità.. dei buoni compagni di vita e degli ottimi amanti.. anzi ti dirò che la cosa che più mi colpiva era il fatto che sapevano essere dolci e irruenti allo stesso tempo.. una donna non sa resistere a chi sa giocare in questo senso..
..o per lo meno per me stessa vale questo ..

..tutto può stancare,per questo bisogna saper giocare.. il dolce e l'amaro.. la luce e l'oscurità..

..sarei curiosa di sapere se per l'uomo è più o meno la stessa cosa.. nel senso che comunque una compagna dev'essere anche lei poliedrica, no? Anche lei deve riuscire a non stancare l'uomo.. o sbaglio? In fondo la fantasia fa bene a tutti.. oggi ti rincorro e domani scompaio.. giusto per farmi capire..

..spero di non aver fatto troppa confusione..

Grazie Arsenio

Ciao veraluce un'intesa profonda, emotiva, mentale quale premessa spirituale per un coronamento corporeo credo anch'io sia una comune aspirazione femminile. Le donne se danno sesso si concedono in vista di ottenere amore; gli uomini a volte abilmente fingono amore per ottenere sesso. Tuttavia le donne innamorate prendono spesso abbagli e forse non sanno riconoscere i loro bisogni inconsci. Socrate dice: gli amanti che passano una vita assieme non sanno dire cosa vogliono l'uno dall'altra. La persona che ci fa innamorare comunque passa attraverso una nostra griglia personale, dove notiamo quello che c'interessa, quello che possiamo vedere, quello che vogliamo. A volte si è pure vittime di condizionamenti ancora risalenti all'infanzia. E non sempre viene soddisfatto qualche desiderio profondo. Anche l'erotismo è un teatrino interiore,d' immaginari per lo più irrealizzati perchè qualora fossero liberamente esauditi, l'eros svanirebbe in quanto soddisfacimento abituale. Vedi dunque che l'amore da qualsiasi ottica lo si guardi teme ogni abitudinarietà
L'amore è uno stato affettivo complesso perchè comporta un miscuglio di emozioni a volte ambivalenti. Sconfinano l'uno nell'altro vari elementi: organico, filogenetico, istintuale, psicologico, condizionamenti d ricordi, vissuti, conflitti, ecc. L'aspetto fenomenologico è un' elaborazione culturale, con intermediazione delle parole, dell'arte, della poesia. La passione è letteraria perchè solo gli artisti ne hanno qualche intuizione illuminante, fruita poi dai professionisti della psiche.
Dovremmo riconoscere il tipo e l'intensità dell'amore che possediamo e da poter donare, e poi riconoscere quello dell'altro per una possibile comune condivisione. I comportamenti amorosi di uomini e donne oggi si stanno uniformando, anche se le donne hanno bisogno di provare piacere a stare insieme in colloquio con il partner non generalizzo (perchè i nick maschi vedono sempre nei miei post l'aggettivo “tutte” che io non uso? Vedi più su scorpion).Ma spesso tali argomenti non si affrontano con l'amato, per scoprire veramente se coincidono i rispettivi target dell'eros. I maschi tendono ad abbandonare il terreno del confronto che sarebbe dovuto tra la mente ed il corpo di un maschio e di una femmina,al di là di parole seducenti e menzognere. Il vero uomo secondo me è chi instaura un legame maturo e creativo verso la compagna, al fine d'immaginare altri modi di esprimere se stessi per una crescita personale, attraverso il possesso di categorie emozionali e la padronanza delle sfumature semantiche del lessico amoroso. Ma ci vuole anche l'Impegno, se si progetta un'unione duratura. Sul piano di una crescita , anche l'amore di un mese, se ti chiedi dove ti ha portato quell'incontro, puoi accorgerti che ti ha arricchito più di quello di un'intera vita.
Gli uomini per “genere” parlano più di cose materiali. Intervistate 1500 persone, per loro l'aspetto più seducente in una cena al ristorante era cibo e vino; per la donna l'atmosfera che si riusciva a creare attraverso la conversazione. Vedi perchè è difficile quell'intesa veramente spirituale, culturale, ecc. tra uomo e donna? Materia contro spirito relazionale, possesso contro dedizione. Ma si deve inoltre aver imparato la lingua dell'altro sesso, altrimenti non si crea un'autentica sintonia e arricchimento reciproco in crescita. Il sentimento è femminile, a cui il maschio accede se concede a se stesso la sua “femminiltà”, per una crescita nel tempo,per un rapporto dove amore e desiderio verso la stessa persona sia duraturo.
Tu hai avuto la fortuna di incontrare più volte quella virilita soft , ma non conosco le tue esigenze, se corrispondono i qualche misura a ciò che ho delineato.
Io nella donna “poliedrica” amerei quelle tipiche caratteristiche di genere che si chiamavano “femminilità” ma che si dice scomparse. Oltre il dialogo e qualche affinità culturale.
Perchè secondo te qui le nick per un discorso protratto su temi affettivi, di comunicazione, ecc. prediligono percorsi anche protratti ma piuttosto superficiali, poco informati e spesso tratti un po' a caso dal collage da web? Ad esempio i miei forse approfondiscono troppo alcuni temi e preferiscono qualcosa d'evasivo per non pensare troppo?
Puoi leggere anche il post destinato a nevealsole, mi sembra ci siano punti che possono interessare anche a te.

_bacio
arsenio is offline  
Vecchio 09-04-2008, 11.20.27   #12
arsenio
Ospite abituale
 
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Riferimento: Le pieghe dell'Eros femminile

Citazione:
Originalmente inviato da nevealsole
Ciao Ars,
ti spezzetto un po'...

questo che scrivi mi sembra un gusto soggettivo, a me il nick impronunciabile sinceramente mi fa solo credere che non ce ne fossero altri liberi saltati alla mente.
Altra cosa è il nomen omen applicato al nick, che può avere una sua verità.
Però credo che ci sia una grande confusione su ciò che si intende per "maschio dominante".
Io ricevo molte confidenze da molte donne, sinceramente il maschio dominante non va per la maggiore...quello che va per la maggiore non è il dominante, è l'inafferrabile.
Inafferrabile può voler dire semplicemente che predilige il lavoro, o che è istrionico e nei contesti sociali capta l'attenzione su di sé.
Queste caratteristiche io però non le trovo sinonimo di dominante, semmai di assertivo.
Se però mi chiedi quali sono i rimpianti più grandi, si legano alle parole... quello che manca sono le lettere che si sono ricevute, i messaggi d'amore, i peluche di san valentino... questo ricordano le donne degli inafferrabili: che sanno anche essere dolcissimi.




Lo sai quali sono gli uomini che rimangono impressi alle donne?
Quelli generosi
Molto spesso il commento sugli amanti migliori espresso dalle donne, riguarda la capacità di far stare bene prima loro, di non essere "eroticamente egoisti"... questa è cosa che piace molto alle donne, e che fa restare impresso il partner.
I più invisi sono, al contrario, quelli che si limitano alla propria soddisfazione fregandosene del resto.
Circa il voler sperimentare, secondo me quando una donna sta bene "a casa propria" non ha interesse a cercare in giro.
Per quello che riguarda l'uomo rozzo, con tutto il rispetto, mi sembra non riguardi la sfera erotica ma quella psicologica.
Tutte quelle che conosco che si sono prese il violento, avevano nella testa la convinzione o che ci fosse qualcosa di buono in lui, o di meritare di essere trattate male loro...

Per sapere cosa piace alle donne basta guardare i film romantici: di rozzi ce ne sono pochi, di violenti amati ancora meno...

W il dolcemente sentimentale!!!



Ciao nevealsole, il maschio assertivo è equilibrato, non subisce né aggredisce,non vuole avere sempre ragione,non manipola nè inferiorizza per elevarsi. Critica ( e accetta critiche) in modo costruttivo e non colpevolizzante.
Il dominante è un debole, sottovaluta et eme l'universo femminile. Non deve farsi vedere debole e così si maschera disprezzando ogni sensibilità di tipo femminile. Si mette in “gioco di ruolo” con donne masochiste prive di autostima. Portate a ruoli di sottomissioni con l'idea che “si meritano tali maschi” sono state emarginate fin da piccole. Sull'amore dannoso c'è una vasta bibliografia, “Gli uomini sono sempre quelli. Il fatto pesante è la banalità nella banalità,ovvero più sono mascalzoni è più piacciono.” (Lina Sotis)
Doltò: “la donna riesce a provare desiderio e orgasmo se riconosce il maschio dominante; fa piacere ascoltare parole seducenti e menzognere,a cui credono senza verifiche. “Cercano maschi sfuggenti ed egoisti: per bisogno di farsi male. Tutte cercano lo stesso tipo macho e villano che le fa soffrire,che tradisce, ecc. Una recente ricerca spiega il fascino del sarcastico che seduce con un certa mimica facciale riconoscibile.
Iosette Spernk
“i vincoli dell'amore”: amare troppo è una distorsione che ci rende traboccante di sollecitudine, mentre siamo rigide con noi stesse .E' un amore che non ha la certezza di essere reciproco.
I manipolatori sottomettono anche con la sessualità: la donna è ridotta a oggetto e in genere ritiene i partner pessimi amanti a cui sottostare. Strumentalizzano le insicurezze della donna
L'” inafferrabile” “il bel tenebroso”, non è solo chi fugge,ma è l'amore in sé a essere tale:illusione, mistero, illusione,mistero,ignoto,elusi vità,impenetrabilità .
I romanzi sulla seduzione del cattivo ce ne sono parecchi. Oggi vanno i cattivi nei film.
In quanto al maschio arricchito da una sensibilità relazionale, che rivaluta l'emisfero delle emozioni, dei sentimenti che padroneggia il linguaggio dei sentimenti, fuori dagli omologati stereotipi familiari, controcorrente rispetto all'insensibilità e superficialità collettiva, fu proposto da Cacciari e da molti altri, tra cui Pasini: l'uomo “femminile”, maschilmente sensibile , ricettivo, gentile , apprezzato dalle femministe. È nello stesso tempo molto maschile, non remissivo ma dolce.
L'ho qui proposto e documentato ed è scattato un duro dissenso ta i nick maschi, con pesanti esternazioni ad persoam .Non si tratta di un'ambiguità di genere., come qui ancora si è certi. I nickers sono appoggiati anche dalle nick donne, informe più implicite, di elusioni,ecc.
Ora tu e veraluce credo i aver finalmente i capito che siete d'accordo con me e che non va scambiato con un transgender ,metrosexual, viados, gay o altre ambiguità di genere.
Chiedo anche a te : perchè le ragazze preferiscono i 3d su stati affettivi e comunicativi, ecc. di basso profilo ed i miei sono quasi ignorati, o il dialogo s'inceppa? Ad esempio un un mio 3d sulla a”libido femminile”, in cui volevo parlare a lungo anche con implicazioni psicoanalitiche,è stato inquinato e protratto per un centinaio d' interventi direi ... assurdi ed io mi sono dovuto ritirare. Curiosità perchè preferisco rispondere a pochi post e piuttosto curati.

_bacio
arsenio is offline  
Vecchio 09-04-2008, 18.00.59   #13
nevealsole
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Riferimento: Le pieghe dell'Eros femminile

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Chiedo anche a te : perchè le ragazze preferiscono i 3d su stati affettivi e comunicativi, ecc. di basso profilo ed i miei sono quasi ignorati, o il dialogo s'inceppa? Ad esempio un un mio 3d sulla a”libido femminile”, in cui volevo parlare a lungo anche con implicazioni psicoanalitiche,è stato inquinato e protratto per un centinaio d' interventi direi ... assurdi ed io mi sono dovuto ritirare. Curiosità perchè preferisco rispondere a pochi post e piuttosto curati.

_bacio

Ciaooooooooo,
è una bella domanda.
Posso essere sincera sino in fondo? Lo sarò...
I tuoi interventi articolati e complessi mettono (me per prima) nella condizione di dover riflettere, dicendo qualcosa di sensato.
E' più bello, certo, ma anche più impegnativo.
Quando viene scritto un post: "il mio lui mi ha lasciato sto male", è molto più facile intervenire (più o meno è capitato a tutti, più o meno tutti comprendono la situazione, più o meno tutti sanno come ne sono usciti. Qualcosa da dire si trova). Costituisce la "virtualizzazione" del dare consigli all'amica/o in difficoltà.
Rispondere a te, al contrario, può apparire come esporre e argomentare teorie su determinati argomenti, avendone cognizione, per approfondirli.
E' un po' come un phd, non ci si arriva mica in due minuti...

E poi tu parli in astratto, mentre altri parlano di sé.
Il parlare di sé è molto affascinante, perché ci fa sentire vicine le persone lontane.
Ed infatti, apprezzo moltissimo i tuoi ultimi post in cui ti descrivi.
Lo sai che ti immaginavo diverso, affatto introverso, ad esempio, sportivo e senza problemi di sonno, ed invece...
Chissà come ci formiamo delle idee sui nick.
Mi verrebbe da chiederti, ad esempio, qualcosa della tua vita privata, e come nel tuo vivere si sia realizzato, o non realizzato, quell'amore totalizzante a te tanto caro. E se sì, o se no, se ne hai capito il perché (sempre che possa esserci un perché).
Ecco, Ars, mi piacerebbe farmi i fatti tuoi... in sintesi.
E i fatti tuoi, soprattutto e talvolta, stanno nelle poesie: per quello mi piacciono così tanto... fanno uscire un po' di te.
Non so se ho risposto alla tua domanda, ci ho provato.
nevealsole is offline  
Vecchio 11-04-2008, 16.49.47   #14
arsenio
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Originalmente inviato da nevealsole
Ciaooooooooo,
è una bella domanda.
Posso essere sincera sino in fondo? Lo sarò...
I tuoi interventi articolati e complessi mettono (me per prima) nella condizione di dover riflettere, dicendo qualcosa di sensato.
E' più bello, certo, ma anche più impegnativo.
Quando viene scritto un post: "il mio lui mi ha lasciato sto male", è molto più facile intervenire (più o meno è capitato a tutti, più o meno tutti comprendono la situazione, più o meno tutti sanno come ne sono usciti. Qualcosa da dire si trova). Costituisce la "virtualizzazione" del dare consigli all'amica/o in difficoltà.
Rispondere a te, al contrario, può apparire come esporre e argomentare teorie su determinati argomenti, avendone cognizione, per approfondirli.
E' un po' come un phd, non ci si arriva mica in due minuti...

E poi tu parli in astratto, mentre altri parlano di sé.
Il parlare di sé è molto affascinante, perché ci fa sentire vicine le persone lontane.
Ed infatti, apprezzo moltissimo i tuoi ultimi post in cui ti descrivi.
Lo sai che ti immaginavo diverso, affatto introverso, ad esempio, sportivo e senza problemi di sonno, ed invece...
Chissà come ci formiamo delle idee sui nick.
Mi verrebbe da chiederti, ad esempio, qualcosa della tua vita privata, e come nel tuo vivere si sia realizzato, o non realizzato, quell'amore totalizzante a te tanto caro. E se sì, o se no, se ne hai capito il perché (sempre che possa esserci un perché).
Ecco, Ars, mi piacerebbe farmi i fatti tuoi... in sintesi.
E i fatti tuoi, soprattutto e talvolta, stanno nelle poesie: per quello mi piacciono così tanto... fanno uscire un po' di te.
Non so se ho risposto alla tua domanda, ci ho provato.


Ciaoooo! cara nevealsole riconosco la mia discutibile partecipazione a “riflessioni” dove l'immediatezza concettuale concede più rapide letture e più scelte d'intervento a nostra misura per meglio poterci esprimere con la nostra cultura ed i vissuti soggettivi. Per confronti e suggerite strategie di soluzione. Con scambio di confidenze empatiche, ascolto attivo per capire l'altro e far sì che egli stesso meglio comprenda se stesso,si autochiarisca i suoi problemi, pur senza imporgli consigli, che riflettono personali situazioni di via non generalizzabili a tutti Astenendosi pure dal valutare, giudicare, moraleggiare, ecc. È lo scopo di un forum non professionale. Basta essere veramente interessati alla propria e altrui vita interiore, e non frequentare i forum per una mera autoaffermazione senza basi. Ma io non intendevo affatto riferirmi a questo corretto modo di partecipare a problemi affettivi problematici che chiedono sostegno, quando accennai a periodi “tortuosi, contorti”. Il mio dissenso va altrove,ai vaniloqui a volte lunghi e per me insensati, che tutti fingono di capire dove non c'è nulla di capire. Prendendosi in giro l'un l'altro Potrei riportare numerosi esempi di lunghissime sequenze in rimandi in cui si disserta sul nulla, perchè in archivio “scripta manent”, ma credo che ora ci siamo meglio capiti.
Aspiro anch'io a rispondere a “il mio lui mi ha lasciato e sono disperata”, ma è da poco che ho allungato i miei tempi di connessione e in mezz'ora,(il tempo che dedicavo a riflessioni saltuariamente), non potevo garantire assiduità e sincronia.

Ma i forum sono soprattutto discussione anche differita, le chat sono uno scambio di msg meno impegnativo, l'email è la forma più adatta alle confidenze reciproche e autorivelazioni. Sebbene ci siano giustamente sconfinamenti di “genere” e anche l'email si possa ridurre a uno scambio di Sms di poche righe. Comunque a me è più congeniale una forma di e-pistolario con scambi riflessivi,non superficiali,articolati in cui devo capire ciò che intende dire l'interlocutore e a quale forma di “corrispondenza” aspira. Certo, ammetto che richiede tempo e rinuncia a partecipare a numerosi interventi più frettolosi.

A parer mio sono più “impersonale” che “astratto”. Perchè non parlo in prima persona in quanto a vissuti, se non occasionalmente per opportune esemplificazioni anche da altrui testimonianze. Infatti se noti una delle mie più frequenti locuzioni è “per esempio”.
Mentre l'”astratto” ,che rifuggo e non mi appartiene, è tipico di un discorso che manca di fondamenti e agganci con situazioni reali o con la aspecifica disciplina in questione: per parlarci chiaro e forse ripetendomi un ragioniere che non sia anche un autodidatta, o cultore (ma si nota) difficilmente è in grado di affrontare argomenti “del cuore” con la ... partita doppia e cosi io preferisco astenermi dal dissertare sulla fisica quantistica in forum scientifici, conoscendone solo qualche nozione per mia cultura personale. Perchè alcune discipline richiedono non solo qualche nozione di base e un po' di lessico, ma anche lo “spirito” che impronta la materia, e un po' d'interdisciplinarità con scienze della stessa famiglia. Credo che ciò sia difficilmente contestabile. Altrimenti si rientra nell'oggi diffusissimo “nichilismo dei saperi.”
Qui a volte si finge di “dialogare” per compiacenza, simpatia per un nick, immedesimazione con la sua superficialità, ma come dicevo sovente si tratta di un reciproco autoinganno. Ma nemmeno questo è il punto, perchè ognuno è libero di agire come crede, affermare pure di aver visto un asino volare, se chi lo ascolta gli dà credito. Ma non intromettersi nei topic altrui insultando e vantando di lui sì,essere un esperto, e criticare ciò che non è scritto, che s'inventa estrapolando, aggiungendo omettendo, creando confusione. Ho detto che sono in attesa che si astengano.
Nei forum nessuno si “autorivela”, se non è il far credere di essere ciò che non può essere. Oppure afferma “tu non sai chi sono io” . ragazze, aprite gli occhi in qualsiasi contesto,non solo nella finzione dei siti virtuali; vi meritate di più

Io sono imprevedibile e ignoto a me stesso; da un po' di tempo mi racconto a fini autoconoscitivi, con le rime semiserie, che rivelano sempre come ogni composizione anche senza valore artistico, se non sono imitazioni e collage, il nostro inconscio dove si trovano rimossi conflitti,desideri, disperazioni. Il calore che ho ricevuto in famiglia non sono mai riuscito restituirlo come avrei voluto in età adulta. Trovo giusto che tu mi chieda qualcosa di me.

arsenio is offline  

 



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