Citazione:
Originalmente inviato da Pan-di-Zenzero
Vi pongo due domande:
1) Come vi difendete dalle maldicenze sul vostro conto?
Le ignorate? Provate a "fregare" i pettegoli manipolando le apparenze? (perchè si tratta sempre di gossip di gente che non ci conosce e che si basa sulle apparenze).Rispondete pan per focaccia? Cercate di fare appello al buon senso di chi ascolta le dicerie? Vi arrabbiate e cercate di far uscire la verità?
2) Considerate vostri amici anche chi non vi difende a spada tratta e chi si fa scappare qualche commento non gentile su di voi con altri?
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Sulla prima domanda : per essere "maldicenze" (e non verità "segrete")... o sono invenzioni totali , oppure sono letture malevole di dati reali... la cui malevolenza non sarebbe affatto autorizzata (per logica) dalla effettiva consistenza e significanza dei dati reali stessi.
Ergo: quando apprendo di una "invenzione" malevola sul mio conto, per prima cosa in assoluto cerco di capire le ragioni che hanno motivato l'inventore.
E siccome queste "ragioni" invariabilmente conducono a zone terremotate dell'animo altrui .... una volta individuate le coordinate del territorio devastato altrui.... mi gratifica parecchio divenire la prima citazionista della maldicenza sul mio conto.... naturalmente abbinata alla mappa completa e tridimesionale della zona terremotata dell'autore in primis, e della realtà di fatto in secundis.
Ci saranno sicuramente metodi migliori, però questo ha i suoi numerosi vantaggi.
Hai presente quando hai davanti qualcuno che tu sai benissimo essere stato o poter essere presto raggiunto da una maldicenza sul tuo conto?
Hai presente quando intuisci in lui quel margine (anche sottilissimo) di diffidenza che ti dà la certezza che lui prenderebbe per buona la maldicenza se questa lo raggiungesse, o che l'abbia già presa per buona se l'ha raggiunto?
Bene: cogliere il primo pretesto utile per sfondare la porta e , con tranquillità e ironia, essere i primi a dire
"pensa che Tizio dice di me (segue maldicenza, pure enfatizzata, se è il caso); ora, posto che i fatti sono questi, non posso che compatirlo riflettendo su (segue mappa ragionata dell'indole del meschino)" si traduce in :
- mostrare di non temere la maldicenza
- mostrare di saperci ridere dall'alto
- mostrare piena disponibilità alla verifica dei fatti
- mostrare capacità di lettura dell'altro
ma, soprattutto,
- mostrare (nella serenza posizione di chi non sta offendendo, ma solo esercitando una legittima difesa) la meschinità dell'altro e del suo povero e malato punto di vista.
Nel complesso mi sembra una operazione soddisfacente. Che ne dici?
Comunque è quello che , all'occorrenza, faccio nel concreto. E ha sempre dato le sue soddisfazioni. Anzi: spesso mi è capitato che da questa piccola ironica analisi siano diventati miei veri amici.... persone che erano inizialmente amiche del maldicente.
Over the top c'è un'altra fase, solo che è realizzabile esclusivamente in quei casi in cui tra te e il malevolo ci sia un numero sufficiente di altri pettegoli.
Lì ti puoi togliere la soddisfazione aurea.... che è quella di far sapere (con tutta l'ironia e la divertita ferocia del caso) al maldicente TUTTO quello che sai e che - RIDENDO - pensi di lui: trovo immensamente divertente, infatti, dirlo nel modo più chiaro e facile da ripetere, al primo pettegolo che mi capita a tiro fra me e lui.
Ci puoi contare che neanche se pagassi TNT al quintuplo della tariffa ... il pacco monnezza tornerebbe con tanta velocità sulla faccia del maldicente, arricchito da fiocchi e biglietti augurali!
Quando questo è possibile.... allora si ha proprio una vittoria completa e totale, e senza NESSUNA possibilità di replica!
Provare per credere!