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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
26-03-2008, 14.51.30 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2007
Messaggi: 89
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Riferimento: l'"Eros": Platone e Freud a confronto
aldilà della mente,
là dove le tue parole, giungono a me, in un echeggiare divino, fanno vibrare la mia anima, io che senza pretesa,senza intenti, sono semplicemente me stessa, sento quel filo divino,cosi sottile, che ci lega da sempre, quell'intesa chiamata da me amicizia, e da te diversamente, non importa il suo nome, so solo che mi fa vivere, come cercavo di vivere, vibrando alle sensazioni, piene di sfumature, siano amore,siano amicizia, esistono comunque, mi attirano e mi turbano, Platone e Freud...non so, ma poi... Chi se ne cura... viviamo cio' che sentiamo, anche se mi fa paura, paura quanto mi attira, chi vivrà vedrà... si fa tardi,non posso più fingere, fingere di vivere, grida la mia anima, e ora la sento, non la faro' più tacere, non ne sono capace... Platone e Freud...non lo so...e nemmeno ci voglio riflettere...perché si fa sera...e la vita passa... |
26-03-2008, 15.23.58 | #4 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: l'"Eros": Platone e Freud a confronto
Citazione:
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28-03-2008, 10.47.50 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: l'"Eros": Platone e Freud a confronto
Citazione:
Cara vèronique, mi vuoi fare ri-arrossire? Parole se ispirate alla mia “poeticità”. Considerandole anche coraggiose perche stridenti con l' impoeticità dei tempi e la malevolenza che potrebbe ricadere sulle ... mecenati di poesia. Grazie; ti basteranno per ora alcuni versi di rimando? Giano bifronte Non so ammaliare le pietre e gli animali con la poesia sublime come il mitico Orfeo di Tracia ma di blandirti la malinconia m'impegno con melodiose rime. Lo so lo so amica sola, una vita intristita devitalizza e non consola. La monotonia dei giorni in fila è come la noia d'una nenia lagnosa, litania d' un'unica nota con liturgia senz'altro canto. E' lago che ristagna senza la carezza del vento, vele calate per lo stratempo,convento di suore inabitato, sogno in bianco e nero senza sonoro, cuore privato del calore, bacio mai dato od insaporo. Il tempo che trascorre senza sentimento è un mare di fin' estate che diventa incolore, con gabbiani che abbassano le ali in lidi già autunnali. E delle parole inconsistenti o consolatorie son più eloquenti quelle sottaciute. Vorrei esserti mèntore come Giano bifronte che guarda per scordarlo al suo passato ed al futuro senza più timore; vive al presente ormai rasserenato. arsenio |
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28-03-2008, 11.04.13 | #6 | |
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: l'"Eros": Platone e Freud a confronto
Citazione:
Chi non ha più da dirsi e da dire reputa concluso il rapporto con la fine della passione-fisica-totalizzante o con il suo fisiologico calo dopo il rush iniziale (2 anni, 3 anni?).Chi decide di confrontarsi con l'altro anche dopo tale attenuazione costruisce un percorso di crescita nel quale entrambi possono scoprire significati di sè e dell'altro nuovi (teorema:non è detto che li scoprano ma non li scopriranno mai al di fuori di un rapporto a due stretto!), di sè prima che dell'altro, e la novità autoconoscitiva esperita può portare dimensioni nuove anche nel sesso proprio per la relazione che quest'ultimo ha con il 'nuovo' e col mistero della sua gènesi.Come può portare anche all'allontanamento definitivo. questo vorrei sottolineare:che i rapporti stretti, dunque i rapporti nei quali il vincolo alla responsabilità in relazione all'altro sia molto forte quale solo quello del rapporto a due (di coppia o coniugale prima che genitoriale) sono l'unica cosa che permette davvero di 'crescere' (e quindi anche di fallire miseramente), vale a dire arricchire concretamente di 'senso' ('negativo' o 'positivo') nei confronti degli altri le nostre attitudini. Questo senza credere ideologicamente nell'inscindibilità di coppia ma avendo il coraggio di misurarsi all'interno della stessa dopo essersi spesi abbondantemente, per trarne le debite conclusioni.C'è insomma chi attribuisce all'eros una centralità rispettivamente fondante e destruente del rapporto a due troncando subito il secondo non appena il primo diminuisca e dall'altra parte c'è chi all'eros rinuncia a prescindere una volta cessata la spinta iniziale (ammesso che questa ci sia sempre per tutti), continuando ad avere rapporti che diventano inerziali, senza provare a cogliere gli spunti offerti da quel cambiamento di fase e senza nemmeno troncare.Ovviamente nessuno di costoro a differenza di Ornella conosce l'Estasi , della quale e alla quale chiedo se sia uno stato davvero ricevibile come dono e se sì quale sia il modo per accedervi.... |
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28-03-2008, 12.24.18 | #7 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: l'"Eros": Platone e Freud a confronto
Citazione:
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