Rapporti interpersonali
Salve a tutti,
mi sono inscritto al vostro forum perchè vorrei cercare di esternare quello che è diventato il mio pensiero predominante.
Non so come definirlo, se esaurimento, depressione, regresso psichico o tutte queste cose insieme, proprio non lo so.
Quello che è certo è che vivo quotidianamente un profondo e radicato senso di inadeguatezza per tutto ciò che riguarda il rapporto col prossimo.
Parlo di quel contatto (spesso anche superficiale) che quotidianamente ogni essere umano compie nei confronti di chi gli sta intorno.
Per me diventa un problema anche il semplice salutare una persona con cui ho scambiato 2 parole il giorno prima.
Sto realizzando che pian piano gente che conosco da anni tende ad allontanarsi da me, cosi come chi mi conosce da poco cerca di evitarmi.
Mi chiedo continuamente il perchè di questa freddezza nei miei confronti, e forse la verità è che è il mio di comportamento ad essere distaccato, chiuso, asettico.
La cosa che più mi fa star male è che cerco continuamente di instaurare un amicizia con tutti, ma puntualmente il tentativo fallisce, costringendomi a ritirarmi nel mio guscio di solitudine.
Esco sempre meno, sto molte ore davanti al computer (anche per lavoro) e a volte mi rendo conto di parlare con me stesso ad alta voce o addirittura discutere animatamente di qualcosa con un ipotetico interlocutore; l'altro giorno mia madre mi vide in quest'atteggiamento e me lo fece notare, ma io negai dicendogli che stavo solo cantando.
Quest'ultima cosa per dire che cerco di non far vedere questo mio disagio agli altri, forse per paura di essere visto ancora più diverso di come vengo percepito ora.
Brevemente voglio dirvi che ho 33 anni, non ho mai avuto una relazione sentimentale, neanche breve o fugace.
Ho rapporti sessuali solo con prostitute; questa cosa mi deprime ma spesso è l'unica valvola di sfogo a cui posso affidarmi.
Mi sento completamente fallito, su tutti i fronti.
Spesso penso al suicidio ma credo di averne troppa paura per farlo davvero, e poi penso alla mia famiglia e alla sofferenza che potrei affligerle.
Continuo a vivere quest'inferno fatto di continue sofferenze e sporadiche oasi di tranquillità.
Molti penseranno che io sia buono solo a piangermi addosso, ma credetemi, rimango continuamente inerme di fronte a questo malessere e sono incapace di reagire e trovare una soluzione, anzi credo che forse la soluzione porprio non esista.
Ci sono altre cose che non vanno in me, ma credo che molte siano riconducibili a questo mio disagio che come un cancro va a rovinare tutti gli altri aspetti della vita.
Vi ringrazio per l'attenzione
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