ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
04-03-2008, 18.06.12 | #3 | |
...il rumore del mare...
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
|
Riferimento: Come si reagisce di fronte al destino
Citazione:
Le ultime due settimane? Se, come me, tu avessi seguito, passo passo, oltre agli ultimi mesi, gli ultimi tre giorni di vita di una malata terminale e, senza poter fare NIENTE, ne avessi visto lo sguardo e accolto la rabbia, quando operata alla schiena, legata al letto per non muoversi, pregava, "p-r-e-g-a-v-a" di essere slegata, non faresti questa domanda alla quale, se vogliamo fare un discorso serio, nessun "sano" potrebbe veramente rispondere. Perdona la mia franchezza. |
|
10-03-2008, 14.40.00 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-04-2007
Messaggi: 60
|
Riferimento: Come si reagisce di fronte al destino
Non so come reagirei se fossero le mie ultime due settimane di vita, nessuno di noi, credo possa ipotizzarlo. Però ultimamente ho assistito alle ultime due settimane di vita di una persona a me molto vicina e ti posso raccontare come ha reagito.
E' un uomo (perdonami è ancora tanto presente dentro di me) che ha vissuto la sua vita intensamente, gli ultimi 4 anni li ha condivisi con la mia mamma, si dovevano sposare a Pasqua, ha ciccato l'appuntamento di un paio di settimane. Aveva 70 anni compiuti da qualche mese, era teoricamente in pensione praticamente lavorava quanto e più di prima. Due bellissime figlie, da un matrimonio terminato in una lunga vedovanza, fino a che non ha incontrato la mamma. Venerdì 22 febbraio un mal di stomaco, nel cuore della notte un ricovero in Clinica, i trasferimenti in ospedale, la consapevolezza per lui dell'avvicinarsi della fine, noi speravamo, abbiamo sperato tanto, lui no, ha pianficato, organizzato, disposto, a suo modo amato, con gli strumenti che aveva a disposizione, da un letto di ospedale. Ha voluto sposare la mamma nonostante tutto, lì in una corsia di ospedale, solo i figli di lui e di lei. Il 29 febbraio è cominciata la sua ultima settimana. Ha disposto nei minimi particolari la felicità di noi che saremmo sopravvissuti a lui, assumendosi in pieno il ruolo di capofamiglia, una famiglia rattoppata e unita nel dolore di una morte annunciata, una moglie e 5 figli. Gli mandavo un messaggino ogni mattina, sapevo che non aveva la forza di rispondermi, lo facevo ugualmente avevo voglia di fargli arrivare i pensieri che costantemente erano rivolti a lui, tra una riunione ed un cliente. Quel giorno mi ha risposto, gli avevo scritto, ciao bel patrigno... e lui, vorrei che mi chiamassi papà. Sapeva che pronunciare quella parola per me aveva un significato profondo, mi ha regalato nella sua immensa saggezza la possibilità di farlo ancora, sapendo che lassù nessuno se ne avrebbe avuto a male, se l'avessi fatto per qualche giorno. L'ultima volta che gli ho mandato un messaggio, gli dicevo di non vedere l'ora che si avvicinasse il week end, finalmente sarei andata a trovarlo in ospedale, mi ha scritto ci vediamo a casa. Quale casa intendesse, non so interpretare, giovedì sera se n'è andato, la morte ha voluto riconoscergli le prerogative che non l'hanno abbandonato mai, orgoglio e dignità. Sono arrivata 20 minuti dopo, ci vediamo a casa papà. |
12-03-2008, 19.57.04 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
|
Riferimento: Come si reagisce di fronte al destino
Ciao a Tutti.
Sono rimasta colpita da ciò che ho letto. E' con tutto il rispetto dovuto, che scrivo . Ma, presumo di saper come è fatto una piccola parte del mio animo e a volte ne anticipo i comportamenti e le reazioni (anche se sono ben lontana dall'avere il totale controllo di me!) ... quindi scusatemi se sembrerò poco sensibile. Una cosa che mi incuriosisce molto è osservare le reazioni delle persone di fronte ad alcune situazioni ... Come la mia ad esempio ... che reagisco con un distacco quasi scientifico! La medesima domanda mi ha catapultato in tre stati d'animo diversi ... tre diverse reazioni. La mia : alla domanda, d'impulso, penso veramente a quello che farei, ma con un fare tranquillo e sognatore ... Io chiederei di potermi trasferire in una libreria e cercherei di leggere il più possibile, di toccare, annusare e guardare più libri possibili, vivere nei libri, con i libri, dentro i libri. Non penserei minimamente agli altri, ai conti in sospeso... La morte come egoismo. Continuando a leggere e trovandomi di fronte a delle storie sofferte, ho frenato ogni mio impulso interiore, ho cambiato rotta, ...il tono si è fatto tosto... Ho applicato la tattica dell'indagine (da qui la mia premessa). Nella prima risposta che ho letto, ho avvertito un tono accusatore, un po' aggressivo. Come un dito puntato: "chi sei tu per far queste domande? Non ne conosci la sofferenza..." Nella seconda risposta ho sentito un dolore sì, ma forse un po' troppo mitizzato. Quante e quali reazioni ognuno ha di fronte ad una stessa domanda? Discussione davvero interessante. Il mistero e la bellezza del ns funzionamento !!! P.S. Dimenticavo il primo post ... La butto sul ridere, evasivo. |