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01-03-2008, 17.20.52 | #12 |
Ospite abituale
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Quote Arsenio:
L'amore con la “A” è molto raro, bilaterale e in uguale misura, quasi impossibile. Ed è vero che può assumere svariate forme. Così succede che di tale compiuto stato affettivo tutti ne parlino ma poche lo conoscano Véro: Non penso che sia impossibile tale Amore,ma intendevo che non è "da tutti",senza alcuna connotazione di giudizio,ma solamente perché le proiezioni sull'altro,il vincolo che certi creano,la "fusione" totale coll'altro,le sfumature e percezioni di ognuno...fanno talvolta credere che l'amore si limiti a stare bene con una persona,volerne condividere la vita,ecc... quando per me è a mille miglia da cio',è un "relazionarsi" con una persona affine,che non si cerca né si crea né si proietta come affine...ma che lo è,semplicemente,naturalmente,d irei quasi divinamente,senza presupposti,ma con un accettazione immensa delle differenze altrui,con,una voglia di crescita mutuale,anche se con tempi diversi,un abbandono alla vita,all'amore,a cio' che sentiamo animarci,un assenza di giudizio e di ego,ma una massima tolleranza. Inanzitutto prima ocorre essere consapevole di se stesso,in modo da non caricare la relazione coi propri fardelli,proiezioni..che prima o poi verrano a galla;poi ci vuole una comunicazione molto molto intensa e sincera. Dice Jacques Salomé,specialista francese di comunicazione: "La relazione di coppia è come una corda,ognuno né è responsabile per metà" e trovo che sia una bella metafora.. non accusare mai l'altro..di aver lasciato traboccare il vaso,il più importante era di non lasciarlo riempirsi!! |
01-03-2008, 21.33.45 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2007
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Ciao,sai,secondo me non bisognerebbe posare "tale pensiero" come quello di Krishnamurti senza averlo spiegato o sviluppato maggiormente,anche se secondo la tua(o la sua)percezione;se lo fai,ne parleremo ancora,ben volentieri. ciao |
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02-03-2008, 11.35.10 | #14 |
Ospite abituale
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Grazie a chi ha risposto ancora una volta a uno dei miei 3d. Qui per quasi tutti di non agevole lettura poiché metto in discussione eccessivi punti di vista, riferimenti e vissuti personali. Ma anche temo di aver lanciato troppi temi incompatibili con il tempo che per solito posso dedicare ai forum : circa 40 - 60 minuti al giorno. E' vero che sono rari quelli che accettano i miei dialoghi, ma alcuni si stanno dimostrando veramente interessanti e interessati ad argomenti su cui amo dialogare in una cooperazione discorsiva, che richiede mie risposte altrettanto impegnative. Quindi, con tutti i miei limiti, cercherò di rispondere senza elusioni, magari in modo un po' differito nel tempo. Quindi non ignoro alcuni post a cui non ho ancora risposto.
Ho molto piacere se qualcuno si interessa ai mie topic in forma indiretta contattando soltanto altri partecipanti; come dicevo, se non è per inquinare volutamente il senso che voglio dare al mio tema o per disconferme ingiustificate, banalizzazioni, ecc. e non critiche costruttive sempre utili per far procedere la dialettica. Comunque suppongo che i post indiretti rivolti ad altri nick significhino che non si ritiene l'interazione con me gradita e li “salto” pure io. Seguo una linea di pensiero alternativo rispetto l'orientamento qui diffuso, e ovviamente non posso ottenere da tutti consensi, specie in un forum eterogeneo per per idee e per formazione. A katerpilar rispondo che il mio era solo un chiarimento dovuto a un suo dubbio sulla differenza tra virtuale e non-virtuale che mi pareva di aver colto nelle sue parole più sopra: “qui accadono fatti che con il “virtuale” (virgolette mie) non hanno nulla a che vedere”. Infatti ho piacere anch'io di poter esprimere qualche confronto e distinzione, su un aggettivo oggi imprescindibile, e rivelatore di antiche e nuove forme comunicative, tra verità , menzogna, finzione, autenticità, recitazioni e copioni da “mondi alternativi”, ecc. Spesso difficili d discernere. Dal momento che il tema di partenza è l'@more, propongo una premessa che mi sembra piuttosto interessante per continuare il tema sulla seduzione e “funzioni” della parola: nell'amore virtuale, così come in quello fuori rete o de-virtualizzato. David Grossman - “Che tu sia per me il coltello” '99 L'arte imita la realtà, o è la realtà che imita l'arte? E' un romanzo complesso e non molto sciolto nella narrazione, ma significativo per il tema di una relazione epistolare, quindi “virtuale”,che si basa solo sul flusso della parola e sul suo suggestivo potere. E' la storia di Myriam e di Jair. Myriam: ... e quando ti scrivo sembra anche a me di non conoscermi. Ho potuto darti qualcosa che non immaginavo si potesse dare a un estraneo .... Se stabiliamo che non sarà una corrispondenza troppo lunga ... si può chiamarlo amore? L'illusione che voglio creare far noi è fatta solo di parole scritte ... la voce potrebbe trafiggere quest'illusione. Jair le scrive una lettera proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo,ma esclusivamente epistolare. ... Ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno ... scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Scoperta lenta e dolorosa. Perchè Jair , istintivo, spaventato, infantile, nel concentrarsi su sé stesso e nel preoccuparsi del proprio fascino, non riesce a capire ciò che Myriam gli sta raccontando davvero su di sè. Solo con il tempo si accorge che ognuna delle lettere di questa donna, così generosa nel ricevere e nel dare, racchiude qualcosa di assolutamente inatteso: lei si rivela una creatura di singolare intensità, che ha sofferto, ha lottato, e per questo può condurlo a una svolta nella sua vita interiore. E così Jair si ritrae per far emergere la straordinaria figura di Myriam. E' il ritratto di due persone che nel condividere la parte nascosta di se stessi, inventano un mondo e il linguaggio per esprimerlo. Questo indica a ciascuno di noi quanta strada bisogna precorrere per vincere la paura e arrivare a tollerare liberamente e con pienezza l'anima (e il corpo) di un altro essere umano. L'ho letto qualche anno fa, ma ho ritenuto di proporlo in un'epoca che la parola scritta ha riassunto una grande importanza, ma che paradossalmente viene svilita da msm, digitazioni forsennate, chat compulsive che sono solo il pretesto lo scambio d'immagini spesso volgari. Eppure lo scambio virtuale di parole d'amore e sull'amore. Potrebbe arricchire pure certe relazioni affettive ed emotive fuori Rete. Continua. Un _ bacio!! alle ragazze |
02-03-2008, 14.16.39 | #15 | ||
Ogni tanto siate gentili.
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katerpillar
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Mi sembra strano che sia proprio tu, Véronique, a chiedere delucidazioni su un qualcosa che ti dovrebbe essere "famigliare", giacché ne abbiamo parlato qualche altra volta. Se invece hai formulato la domanda per aprire una visione più ampia al dibattito vengo subito al dunque: In questo thread si sta parlando dell'amore, e dopo aver letto i vari interventi mi è venuto da pensare: - Can che abbaia non morde - Infatti, sostenuto dalla mia esperienza e rubando qualcosa a quella di Krishnamurti mi è venuto da pensare: quante donne e quanti uomini possono affernare di aver provato veramente un sentimento d'amore? L'amore non è un problema su cui discutere in gruppo: l'amore si prova, si ama e basta, e quando arriva state pur certi che lo lo riconoscerete immediatamente perché ti entra nel corpo e nell'anima traboccando fino ad occupare tutto l'universo, e come affermi tu, Véronique,... arriva per volere divino. Le parole del saggio vogliono significare, che molte volte l'amore arriva ma noi ne abbiamo paura, per motivi personali, quindi facciamo fatica a ricevere quello che altri ci stanno donando in quel momento della nostra vita...Diciamo che potrebbe essere un problema di maturità, che quell'amore è arrivato all'appuntamento nel momento sbagliato: o troppo presto o troppo tardi. Molte volte anche gli orologi astrali non sono tanto precisi. Per altro, anche per il sesso è lo stesso problema! Quando alcuni giornalisti chiedevano a Krishnamurti cosa ne pensasse del "problema sesso" lui, canditamente, rispondeva: il sesso non è un problema....il sesso si fa e basta!... Allora perché: - Can che abbaia non morde?- perché quando se ne parla tanto vuol dire che nessuno degli interlocutori ha mai provato sulla pelle il vero amore, quello che alcune volte ti porta addirittura a rinunciare alla donna o all'uomo che ami solo per il suo bene. Ma questo è un'altro discorso.... Per concludere, secondo il mio modo di vedere, se di amore si deve parlare, dovremmo discutere dei problemi che non ci permettono di provarlo o di assaporarlo: perché queste sono le urgenze umane...giacché molti rischiano di arrivare al capolinea senza aver mai provato questo struggente e immenso sentimento che è...l'Amore. E allora mi sentirei triste per tutti coloro che, a quel punto, sarebbero vissuti invano.... Saluti. Giancarlo. |
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02-03-2008, 16.33.09 | #16 | |
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Arsenio, con quattro righe hai detto più tu di quanto è stato detto in decine di altre discussioni... cambierei forse "tollerare" con "amare" (in realtà ho letto con piacere tutto l'intervento) Tornando per un attimo alla seduzione della parola, ho spesso trovato contraddittorio il fatto che - in qualche modo - per sedurre bisogni utilizzare un certo tipo di linguaggio (allusivo, sfumato, contraddittorio se si vuole)... ma per capirsi necessariamente questo tipo di linguaggio va accantonato, sennò si rischia sempre di combinare pasticci... Quanto al potere dell'umorismo (interessante il tuo altro intervento ma rispondere compiutamente spesso mi è difficile), ho rilevato con piacere nel corso di mie frequentazioni, che esiste un umorismo sottile che cresce pian piano. Ovvero, si possono incontrare i così detti "simpatici" che spesso cercano di farti ridere battuta dietro battuta, ma che dietro la gag continua nascondono bene come realmente sono. Diversamente, alcuni uomini appaiono incerti nei primi momenti sulla forza del loro umorismo... che dopo un po' di conoscenza appare come travolgente (e che emerge più spesso nella conversazione a due che in quella di gruppo). La chiacchiera è seduttiva, a mio parere, solo se si evitano le stupidaggini, in caso contrario è assolutamente controproducente (ad esempio, trovo generalmente poco seduttivi gli uomini pettegoli... non lo sono già abbastanza le donne?) PS: Quali sono i film che consiglieresti di vedere? |
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02-03-2008, 18.35.53 | #17 | |
Moderatore
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Bellissimo intervento Giancarlo! Lo sai? Me la sono fatta tante volte anche io questa domanda... e anche l'altra, sul perché abbiamo così paura dell'amore... |
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02-03-2008, 21.34.49 | #18 | |
...il rumore del mare...
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Complimenti Giancarlo, anche per me è vero quello che scrivi. C'è solo una cosa che vorrei aggiungere riferendomi alla parte che ho evidenziato. Capita, qualche volta, che per paura o perchè crediamo poco in noi, nella nostra potenzialità, unicità, peculiarità e pensando quindi, a priori, di essere poco "attraenti" (e non intendo in senso fisico) per l'altro, neghiamo a noi stessi, non ci permettiamo, di vivere quell'amore che magari in quel momento attraversa la nostra vita. A volte pur avvertendo quella particolare tensione che scaturisce improvvisa in un incontro, reale o virtuale che sia, che sappiamo bene essere foriera di quella tempesta emozionale che, volendo, potrebbe travolgerci, sapendo anche che magari ci porteremo appresso il rimpianto per chissà quanto tempo, ebbene per mancanza di coraggio in noi stessi, pur soffrendo, preferiamo voltare le spalle e andarcene. Questa è una cosa che mi rattrista. |
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02-03-2008, 22.08.42 | #19 |
Ospite abituale
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[quote=katerpillar]
Mi sembra strano che sia proprio tu, Véronique, a chiedere delucidazioni su un qualcosa che ti dovrebbe essere "famigliare", giacché ne abbiamo parlato qualche altra volta. Véro:Ciao Giancarlo,la mia domanda era maggiormente rivolta al tuo "citare" Krisnamurti,che non avrei pensato molto diverso da Osho nell'esprimere pensieri..il dunque lo sai anche te.. Poi mi chiedevo perché si tratasse delle donne..che non saprebbero ricevere tali doni,e anche li sono pronta a parlarne..io penso che hanno maggior sensibilità degli uomini,e che siano invece più "preddisposte" nel ricevere tali doni.. Se invece hai formulato la domanda per aprire una visione più ampia al dibattito vengo subito al dunque: In questo thread si sta parlando dell'amore, e dopo aver letto i vari interventi mi è venuto da pensare: - Can che abbaia non morde - Infatti, sostenuto dalla mia esperienza e rubando qualcosa a quella di Krishnamurti mi è venuto da pensare: quante donne e quanti uomini possono affernare di aver provato veramente un sentimento d'amore? L'amore non è un problema su cui discutere in gruppo: l'amore si prova, si ama e basta, e quando arriva state pur certi che lo lo riconoscerete immediatamente perché ti entra nel corpo e nell'anima traboccando fino ad occupare tutto l'universo, e come affermi tu, Véronique,... arriva per volere divino. Véro: Era si anche per aprire una visione più ampia,per sentire il parere altrui al proposito,il mio non voleva essere un "tête à tête" solo con te.. Le parole del saggio vogliono significare, che molte volte l'amore arriva ma noi ne abbiamo paura, per motivi personali, quindi facciamo fatica a ricevere quello che altri ci stanno donando in quel momento della nostra vita...Diciamo che potrebbe essere un problema di maturità, che quell'amore è arrivato all'appuntamento nel momento sbagliato: o troppo presto o troppo tardi. Molte volte anche gli orologi astrali non sono tanto precisi. Véro: Secondo me,non esiste "un tempo" per l'amore,sai bene che il tempo è concetto astratto..percio' non accadde né quando né dove né come lo "vorremmo",appunto perché non obbedisce alla mente,e spunta là dove i semi sono pronti a sbocciare.. Ribaddiro' solo come già detto che fuori della mente si vive meglio,perché accade cio' che accade,senza corrispondere a cio' che desideravamo,senza volerlo far quadrare con l'idea(o presuposto) che ne abbiamo,e che distorce solo cio' che è,qui,e ora. Certo che le anime affine esistono,oltre la mente,ma non siamo capaci di vivere senza la mente,io ne sono convinta. Per altro, anche per il sesso è lo stesso problema! Quando alcuni giornalisti chiedevano a Krishnamurti cosa ne pensasse del "problema sesso" lui, canditamente, rispondeva: il sesso non è un problema....il sesso si fa e basta!... Véro:Per il sesso,non sono d'accordo con voi..o solamente se voi lo considerate come "sesso"fisicamente parlando..io non potrei sentirmi appagata da cio',perché per me esiste ben altro,ma non si trova in superficie,ma nel più profondo dell'anima,là dove l'alchimia delle anime riesce a far trascendere lo spirito,come per esempio nei riti sciamanici,non so se ne hai già letto qualcosa,cio' accade ovviamente solo alla fine del cammino fatto verso se stesso,quando ci si conosce se stesso,si ha la percezione di se come corpo,anima,mente..solo allora si puo' essere ricettivi a tale tufo nel mistero affascinante della comunione con un'altra anima,un'altro corpo.. da qui il mio "parlare" di amore etichetta o pseudo amore...perché per me l'unico vero amore è questo,non chiedermi perché,lo so,lo sento in me..e so che esiste e che è tale il nirvana.. Allora perché: - Can che abbaia non morde?- perché quando se ne parla tanto vuol dire che nessuno degli interlocutori ha mai provato sulla pelle il vero amore, quello che alcune volte ti porta addirittura a rinunciare alla donna o all'uomo che ami solo per il suo bene. Ma questo è un'altro discorso.... Per concludere, secondo il mio modo di vedere, se di amore si deve parlare, dovremmo discutere dei problemi che non ci permettono di provarlo o di assaporarlo: perché queste sono le urgenze umane...giacché molti rischiano di arrivare al capolinea senza aver mai provato questo struggente e immenso sentimento che è...l'Amore. E allora mi sentirei triste per tutti coloro che, a quel punto, sarebbero vissuti invano.... Véro: E la mente che c'impedisce di provarlo,di viverlo,di abbandonarci fra le sue braccia.. siamo predisposti a l'amore,ma talvolta ce lo siamo scordati,talvolta il modo d'uso è fuori mano,talvolta non ce lo hanno nemmeno né insegnato né fatto vedere,altre volte prendiamo una strada errata.. Urgenza si,ma sembra sai,come il cane che si morde la coda..tutto cio' che va storto in questo mondo è dovuto a un manco crudele di sensibilità,un egoismo immenso,un profitto demenziale,economico o umano che sia.. a rileggerti,sempre con piacere |
02-03-2008, 23.20.07 | #20 | ||
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Benissimo, nevealsole, e ti sei data anche una risposta? Ma prima di iniziare voglio scusarmi se ho fatto il mio intervento senza meditare: quasi d'impulso, ma a me, come a tanti altri è capitato veramente di amare, per cui sò perfettamente che chi ha vissuto l'amore non si mette a raccontarlo... e quando lo hai vissuto ti rendi conto che non vuoi condivere quelle emozioni con nessuno...si diventa gelosi delle proprie emozioni, poiché sono esclusive e ti rendono unico...per questo le vuoi tutte per te! Solo pe te!... Perché abbiamo paura dell'amore? Una bella domanda! Non lo sò perché si può aver paura e, sinceramente, non mi va di fare lo psicologo della Domenica; ma credo che vi siano strani problemi di vissuto che non permettono di fidarsi degli altri, perché amare è, soprattutto, umiltà e fiducia. Umiltà, perché in qualche modo ammettiamo a noi stessi di aver bisogno dell'altro per continuare a vivere; fiducia, perché senza la fiducia nell'altro non ci scioglieremo mai nel vero amore. Quindi, per iniziare, io non mi fiderei tanto di quelle persone che affermano di amare ma di non saperlo dimostrare. Non mi fiderei...ma non per mancanza di fiducia nella loro onestà intellettuale, poiché sicuramente sono sincere, ma perché credo che continuino a mentire a loro stessi solo per paura...per paura d'amare. Se ci pensi bene....le persone non hanno poi tutta questa paura per le malattie, le carestie, le guerre, la violenza che, con il tempo, riuscirebbero a superare...quanto hanno paura di sciogliersi nell'amore...come si potrebbe sciogliere la neve al sole. - appunto - Ecco! Forse hanno paura di "cambiare" il loro mondo interno, perché amare significa anche cambiare...soprattutto cambiare e, come si sà...i cambiamenti portano con loro anche la paura dell'ignoto. Scusami, ma ho scritto le prime parole che mi sono venute alla mente...e sono venute direttamente dall'anima, senza ragionarci sopra. Ma si sà, quando si è conosciuto l'amore...questa è la prima lezione che s'impara... parlare solo con l'anima... saluti. Giancarlo. |
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