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09-12-2007, 18.02.53 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: Sentirsi in debito... o in colpa?
Citazione:
No, non esattamente. Per la verità, siccome pensavo ad alcuni aspetti del mio stesso carattere, forse mi spiego meglio se vado per esempi personali (ci farò anche una pessima figura, però ti dico quello che è vero su di me). Nella vita reale non mi è difficile stabilire rapporti umani. Con molta facilità diventano anche piacevolmente confidenziali. Probabilmente perchè ascolto chi mi parla e lei/lui ne è in qualche modo gratificato. Questo è gratificante anche per me, ma certo comporta un impegno diverso dal vedere un film insieme. Poi questo comporta che l'altro/altra torni a cercarti e manifesti il piacere di coinvolgerti anche in altri momenti della sua vita. Da questa overdose succede anche a me di fuggire. Quando fuggo? - fuggo quando il contatto è biecamente formal/"dovuto" (tipo "auguri auguri") - fuggo quando trovo interessanti alcuni aspetti di una persona, ma non trovo assolutamente nulla di interessante nelle sue amicizie o in alcuni suoi passatempi alla cui condivisione si ostina ad invitarmi - fuggo quando "sentirsi" diventa un rituale che serve a dirsi nulla e solo timbrare un cartellino di "appartenenza" al clan - fuggo quando un rapporto che sembrava dialettico si dimostra un disco incantato.... in cui il monotema ossessivo dell'altra o dell'altro.... mi costringerebbe a ripetere all'infinito le stesse cose... che non capisco neanche più perchè mi si cerchi per farmele ripetere (dicendomi che solo io posso capire) quando è palese che tanto... di quel che dico.... l'altro dà segno di assorbire ed apprezzare, al massimo, il tono della voce - fuggo (e questo potrebbe essere il caso del tuo ex) , e qui fuggo con indignazione, quando la disponibilità è vissuta dall'altro come mio dovere e suo diritto, quando mi sento irragionevolmente imprigionata in una para-psicoterapia full-time che addirittura sconfina in morbosità e gelosia Può sembrare una visuale da rospo. Però penso una cosa semplice semplice: ma che amico sarebbe quello che "vuol essere capito".... e poi di te non rispetta (perchè non capisce) neanche quei minimi gusti che tranquillamente gli dici di avere o non avere? Se andare per vetrine del centro, farsi gli auguri a natale e pasqua, andare a "cena fuori" il sabato sera, telefonarsi esattamente nell'ora della giornata in cui sono nella vasca da bagno, e potrei continuare, ... se sono tot anni che garbatamente ti faccio capire che queste cose mi danno SOLO fastidio.... ma il rospo sono io o chi continua a propinarmele perchè tanto sono interessanti per lei/lui E' strano se poi fuggo? Spero di averti dato almeno una chiave di lettura fra mille. |
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09-12-2007, 19.20.51 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2006
Messaggi: 134
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Riferimento: Sentirsi in debito... o in colpa?
Umh ok. No, non è il caso del ragazzo con cui sono stata.
Lui stesso più di una volta anzi si è reso conto di trascurare i rapporti che in realtà sarebbero importanti. Nella vita non ha relazioni profonde con nessuno. In questo momento credo che per l'ennesima volta si stia ricostruendo una cerchia di amicizie con cui condivide cene ed eventi ma non credo vadano veramente giù nelle confidenze. Non è una persona disposta ad aprire davvero il suo cuore e il suo intimo, anche se è disponibile materialmente con gli altri, molto gentile ecc. Però mi disse qualche mese fa che comunque si è rotto di essere "buono", di "fare l'amico". Poi si mise con me, mi chiese scusa per tutte quelle volte che in passato, come amici, mi aveva trascurato, è stato con me per 2 mesetti, poi ha cominciato a rivendicare la sua vita, a dire che non aveva tempo per una relazione e allo stesso tempo a lamentarsi di se stesso che trascurava i rapporti importanti, compreso il nostro, e che glielo facevano notare tutti... e poi però mi ha lasciato. E in questo tempo passato all'inizio l'ho cercato per avere spiegazioni ma mi ha sempre fatto pesare molto la mia necessità di confrontarmi con lui. Dice che lui non trova necessario parlare molto e che il tempo che ha vuole gestirselo come gli pare. Ma io non volevo affatto rubarglielo. Volevo solo che piano piano facessimo pace e avessimo un rapporto normale che torni sui binari dell'amicizia. |