Citazione:
Originalmente inviato da Alexiel
Ciao!
Anche io stavo giusto riflettendo, senza molti risultati purtroppo, sull'essenza della felicità.
Essere felici, indubbiamente varia da persona a persona, ma c'è una Felicità piena, che è quella a cui tutti tendiamo.
L'uomo in fondo, come già in altri topic è stato evidenziato, cerca solo di essere felice, di saziare quel sentimento di incompletezza di mancanza che lo riempie.
Tra le stesse libertà evidenziate dagli illuministi e dai rivolzionisti americani c'era "la libertà che ogni uomo ha di cercare la propria felicità".
Ma allora cos'è questa felicità? Di cos'è conseguenza?
Beh, di certo non è conseguenza di qualcosa di materiale, i piaceri materiali non riempiono per nulla la vita, ma ci illudono di essere felici.
È riempire sè stessi completamente?
No, la completezza dell'uomo non è qualcosa di terreno, che esso creda o no in un Divino, poichè alla fine ci si trova sempre di fronte ad un universo, ad un I/infinito e ci si sente piccoli piccoli, vuoti, inutili.
In noi stessi in questo senso possiamo avvicinarci probabilmente molto alla felicità, accorgendoci di un altro tipo di infinito: quello dentro di noi.
Conoscendo a fondo noi stessi per quello che siamo, per come e quanto valiano, possiamo raggiungere un senso di "pace interiore", tuttavia, raggiunto questo stadio, tutto il resto e ogni cosa che possiamo considerare felicità, alla fine, vista alla luce di una vita che scorre e di un tempo che logora tutto violentemente, perde il suo valore ed entra a far parte delle "vanità" (quasi petrarchesche).
Scrivendo, ora, mi rendo conto che sto parlando di qualcosa tra l'Illuminazione Buddhista e la coscienza di poter essere completamente realizzati solo in Dio cristiana.
D'altra parte questi sono concetti puramente filosofici-religiosi.
In concreto, l'uomo può provare la vera felicità?
Rimane sempre irrisposta come questione secondo me, anche perchè siete sicuri, che il sentimento delineato da ognuno di voi/noi in questo topic sia la vera felicità umana? Sicuri che sia l'apice della soddisfazione umana raggiungibile?
E se ci fosse qualcosa oltre....?
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Hai mai guardato negli occhi un "beato"?
Abbiamo mai capito il vero senso delle beatitudini e del discorso della Montagna?
E perchè Gesù prima di dire in cosa consiste essere beati , passa la notte
su una montagna da solo a pregare?
"Quando fu giorno .......discese con i suoi apostoli, si fermò su un luogo pianeggiante e in mezzo a una gran folla che voleva toccarlo per essere
guarita perchè da lui usciva una "forza" che sanava tutti disse:
e seguono le b eatitudini che tutti conoscono e i suoi
Guai a voi....rivolti a chi è schiavo della ricchezza, dell' avidità
nel cibo e nei beni materiali, del desiderio di successo, potere e ammirazione.
Egli dà la ricetta della felicità: amare, amare i nemici, perdonare, donare
senza aspettarsi neanche un grazie, essere benevoli e amorevoli
verso chiunque, astenersi da ogni giudizio, mettere in circolo tutte le proprie energie senza aspettarsi nulla in cambio!
Luca Capitolo 6 da capire , comprendere, masticare e digerire fino alla
completa assimilazione!
Non c'è nessun'altra ricetta per la felicità se non vivere con gratitudine
amore incondizionato e accettazione totale del Tutto ciò che è
senza giudicare.