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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
22-11-2007, 14.30.40 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
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Riferimento: come diventare se stessi
Diventare se stessi
è come scoprire la nostra vera indentità quella che è nascosta accanto alla nostra anima Diventare se stessi è diventare c o n s a p e v o l e che percepiamo il nostro corpo la mente e l'anima In una copppia diventare se stessi..può essere buono come no..diventare se stessi e comunque essere più s i c u r i di noi Più fiducia in noi..Nessuno ci può cambiare perchè "noi viviamo noi " siamo unici in questo mondo..siamo diversi e la d i v e r s i t à è anche regalare la libertà all'altro di crescere..di fare crescere il proprio seme e farlo diventare un Fiore siamo diventati noi stessi quando il nostro Fiore è sbocciato. Quanto lavoro,quanto..dentro di noi!Essere uniche e donne indipendente psicologicamente fa un pò paura..non ha tutti gli uomini naturalmente. Se due persone che vivono insieme si scoprono lentamente e iniziano a cambiare per diventare ognuno se stesso penso che arriveranno piccoli conflitti..!_?! |
23-11-2007, 08.37.52 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: come diventare se stessi
Citazione:
Sono d'accordo con te... ma questi conflitti, quando sono inseriti in un cammino d'Amore, si rivelano soltanto "costruttivi"... acquistano un senso... ...si cresce soprattutto quando si affrontano e si superano le difficoltà... si cresce quando riusciamo ad andare "oltre", e non ci fermiamo davanti ai conflitti e ai dissapori, soltanto perché sarebbe più comodo e richiederebbe meno investimento di energie da parte nostra. Questo ovviamente è solo il mio pensiero. Pace |
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23-11-2007, 11.22.08 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: come diventare se stessi
Citazione:
Grazie e benvenuta . Ho piacere delle tue osservazioni. Perché possono darmi l'occasione di chiarire alcuni punti, che andrebbero esaminati soprattutto attraverso un'ottica psicopedagogica, alla luce di proprie esperienze dirette nel campo educativo. Spero di aver più tempo la prossima settimana per un thread più esaustivo in tal senso. Ora, in gran fretta ne ho individuato solo qualcuno I condizionamenti familiari. E' ineludibile la collaborazione tra scuola e famiglia. Per un'educazione che contrasti l'automatismo dei comportamenti indotti da pubblicità e media. Un rapporto all'insegna dell'Io - tu è tipico dell'identità di genere femminile. Manca un'educazione dei sentimenti e delle emozioni, oggi in grave declino spesso disconosciuti e addirittura repressi nelle famiglie. Deve precedere la stessa educazione sessuale. Si scambia l'”identità” ( processo d'individuazione in senso junghiano) con i “ruoli”, spesso d'obbligo e omologanti, per essere come e più degli altri, da “personaggi”, più che da persone. L'amore dovrebbe essere un reciproco svelamento di proprie inespresse potenzialità. Non si tratta assolutamente di far diventare l'altro a propria immagine e misura. La “creatività”, come pensiero divergente e originale richiede educazione e laboratori didattici già alla scuola materna , non solo inclinazioni e attitudini specifiche. E' in declino e ritenuta una perdita di tempo,secondo l'ideologia dell'attuale società. Perchè non funzionale alla societa competitiva, utilitaristica, del successo ad ogni costo. Cosa significa avere una “personalità creativa?” Proprio tratti di poliedricità, flessibilità, adattabilità. Rari quanto oggi non capiti e valorizzati. Se non sei un profeta che si propone di cambiare il mondo,più ragionevole è cambiare se stessi, sempre tenendo conto dei propri limiti storia personale, indole, ecc., senza forzature e assurde imposizioni, come pretendono i genitori frustrati d'oggi , che vorrebbero i figli tutti campioncini dello sport,le ragazze ballerine, musiciste, se non miss, top model, veline. Mi risulta che assecondano le “sfilate” imitative di bambine di quattro anni! ecc. .Nessuno può diventare velleitariamente ciò che non è. buon fine settimana. |
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30-11-2007, 21.03.15 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 05-08-2007
Messaggi: 13
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Riferimento: come diventare se stessi
"Il mondo è un teatro..lo spettacolo è la vita..e l'uomo è colui che recita"
Questo penso. L'uomo, il + delle volte, sente il fortissimo bisogno di sentirsi accettato, e visto ke nn siamo tutti uguali (per fortuna), a seconda con ki si trova, così si komporta. Qualche anno fa anche io ero così, avevo paura di nn essere accettata e quindi recitavo, facevo ciò ke poteva piacere agli altri, ma nn c'è kosa peggiore, perkè tornavo a kasa, e guardandomi allo specchio mi chiedevo MA IO KI SONO?! Personalmente ho imparato ad essere chi sono, ho conosciuto me stessa mediante le mie esperienze, scrivendo molto, e nn c'è kosa + bella. Posso uscire a testa alta e distinguermi, piaccio o meno kissene, piaccio a me stessa. Conosco un gruppo di persone, che sono tutte uguali, sembrano cloni, uno skifo. La pensano tutti allo stesso modo perkè un kretino dice ke kosì è giusto; vestono allo stesso modo per paura di ritrovarsi fuori dalla mandria, ma a quale prezzo tutto ciò..ci si uccide solamente..e si arriva alla vekkiaia con dietro una vita vissuta da altri, non da noi. Ci vuole grande forza, ma bisogna liberarsi dalle maschere, perkè + si va avanti, e + è difficile ritrovare il proprio io. |
01-12-2007, 10.02.44 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: come diventare se stessi
Citazione:
Cara DaFnE, riassumendo i miei troppo lunghi discorsi, è vero che ognuno recita. Ma un conto è “recitare” rappresentando se stessi, con “copioni” personali ( sempre che li possediamo). Sono genuini perchè appresi nel corso della vita, con le sue varie esperienze e vissuti, che abbiamo affrontato con la nostra personalità, con le nostre inclinazioni, ecc. Fanno parte di noi, e ci concedono di essere versatili ed opportuni in ogni situazione. Altro è imitare gli atteggiamenti, le mode e gli orientamenti del proprio tempo, talora pure forzosamente, solo per essere à la page e mettersi in competizione con gli altri, per imitazione, sia pure per non sentirsi isolati. Per rincorrere una imperfetta felicità fondata su uno sterile consumismo. O per proiettarvi aspirazioni impossibili, non alla propria portata o ai propri limiti. Quindi è da distinguere e scegliere. Tenendo conto che non essere autenticamente se stessi, alla fine non paga. |
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