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07-10-2007, 14.45.31 | #13 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Acqua e tequila
Citazione:
interessante... a questo punto mi chiedo; bisogna per forza essere ubriachi per l'amore? o l'essere "ubriachi" riguarda eslusivamente l'infatuazione? e se invece avessimo a disposizione solo tequila rimanendo pero senza un goccio d'acqua,sarebbe davvero cosi divertente e utile? |
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07-10-2007, 15.33.09 | #14 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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i bei tempi della quarta elementare
Citazione:
Stanato dal mio torpore dal post del zanna, pensavo che in fondo siamo qui per misurarci con la difficoltà della distinzione. Se volevamo andare al cinema a svagarci, saremmo andati al cinema a svagarci. A noi ci piace la difficoltà… on no? chissa' se il mio ovvio pensiero risulterà di ausilio per una auspicata evoluzione della zannesca teoria del “se l amore è buono allora anche l innammoramento è buono”, che detto cosi’ mi evoca –non senza malinconia – i miei doposcuola in quarta elementare. Parlavo per ore, sereno e divertito, con i bambini miei coetanei. E avevamo sempre una spiegazione semplice su tutto. |
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07-10-2007, 21.20.28 | #15 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Pallina, Klee, Marco
Grazie carissimi, a tutti voi per le belle parole che mi avete dedicato!
Citazione:
Acquario, se ci pensi bene il colpo di fulmine è un po' come l'ubriacatura: stordisce. ... Se invece avessimo a disposizione solo tequila... temo che in effetti non riusciremmo a toglierci la sete (tanto per restare nella metafora). |
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07-10-2007, 22.08.19 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
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Riferimento: i bei tempi della quarta elementare
Citazione:
beh all'epoca non c'era bisogno di porsi tante domande per "saggiarne" la difficoltà..magari già all'elementari guardavi la bimba distante qualche banchetto con gli occhi a stellina e diventavi rosso se ti rivolgeva la parola.. e alle superiori? lì sì che si prendevano delle belle "cotte" per compagni di classe, fratelli maggiori di amiche, per non parlare poi di qualche professore! forse ha ragione Semiseria quando dice che l'infatuazione è soprattutto rivolta a un ideale...però chissà come mai il periodo maggiore delle infatuazioni sembra proprio quello delle scuole superiori (ok senza generalizzare...)..dopo si possono avere gli occhi a cuoricino..ma spesso senza più la spensieratezza adolescenziale... |
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08-10-2007, 15.48.02 | #17 |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Infatuazione Innamoramento e Amore. Sono buoni? Sono cattivi?
Potrebbero essere tre stadi diversi di una relazione lineare, che, in base al livello di conoscenza, progredisce verso l'amore.
Qui, invece, mi sembra si parli di tre tipi di relazioni diverse, basate su un determinato sentimento, che ne contraddistingue per così dire la qualità. L'infatuazione, ad esempio, potrebbe essere qualcosa di molto simile alla "cotta", che è per definizione passeggera e, forse, descrive un "amore frainteso", nel senso che si è "caricata" una persona e un rapporto di aspettative eccessive, che in un periodo abbastanza breve vengono meno. La cotta-infatuazione è definita quasi sempre col senno di poi, nel senso che quando la si vive, almeno da parte di uno dei due, non è detto venga vista come un qualcosa destinato ad esaurirsi, tantomeno qualcosa che possa essere definito negativamente. Se nasce in base ad una forte attrazione fisica, e il più delle volte nasce così, essa è destinata ad esaurirsi abbastanza in fretta portandosi dietro quasi sempre piccole delusioni e ripicche, a meno che non si sia fatto un discorso molto chiaro prima con se stessi e poi con il partner sulle reali aspettative che si nutrono verso questo tipo di rapporto. Quasi sempre, in questa infatuazione, uno dei due partner sopravvaluta la relazione (o la nascente relazione) e ne esce deluso, mentre l'altro aveva già ben chiaro che quel rapporto non poteva evolvere se non così. Insomma, rimane al livello dell'infatuazione perchè molto spesso vengono meno, in maniera piuttosto veloce, le condizioni per le quali si possa investire in un rapporto, cioè che l'altro contraccambi. Potrebbe essere che uno dei due puntasse all'amore e l'altro sapeva già che non era possibile: chi aveva investito di più è molto facile che definisca la cosa come un'infatuazione, anche se magari era innamorato/a. La reazione di entrambi è, nel caso della persona che non aveva aspettative, assolutamente fredda e distaccata, priva di coinvolgimento; nel caso della persona con aspettative, si tratta di una reazione "giustificatoria" (da qui appunto la parola "infatuazione") sebbene orientata alla delusione che, vista la brevità del rapporto, può essere digerita senza particolari traumi. L'innamoramento, invece, è uno stato che si definisce in fieri e non col senno di poi. E' un processo (più lungo) in cui la componente passionale è fondamentale, ed è più raro che esso si interrompa bruscamente. E' più facile che esauritasi la fase passionale dell'innamoramento non si riesca a far fare il salto di qualità al rapporto sublimandolo in un'intesa di altra natura. La chimica finisce e non subentra l'alchimia, la trasformazione in qualcosa di diverso del rapporto. Spesso non si capisce questa cosa e si va avanti di inerzia, per abitudine, per paura, comodità, sicurezza. (L'innamoramento, sia chiaro, può essere anche sotterraneo, nel senso non dichiarato all'oggetto del proprio amore. Può durare mesi, anni. Ma questo varia da caso a caso. Credo qui dobbiamo parlare della situazione media e statisticamente rilevante in cui i due partner "partecipino" di uno stato sentimentale.) Può accadere che il processo comunque si interrompa. In questo caso entrambi avevano investito sull'altro, puntando anche a qualcosa di duraturo e definitivo, ma qualcosa, in genere dovuto ad uno dei due, interrompe il processo. La reazione del deluso può essere anche molto negativa, non sapendosi dare una spiegazione nè trovando una ragione. L'"interruttore" quasi sempre non sa dare una spiegazione. Qui la durata della relazione è più lunga e più gravi gli strascichi per entrambi. Se la relazione cresce e va avanti è facile che l'uovo-innamoramento (fecondato da entrambi) si schiuda e nasca l'amore, inteso come amore di compartecipazione, in cui alla componente passionale, comunque sempre viva, si affianca quell'affinità emotiva-sentimentale-intellettuale che rende l'amore un viaggio comune (nel rispetto dell'individualità), squisitamente avventuroso e intrigante. Anche questo amore può finire, quando qualcuno avverte, ad un livello molto profondo, di non provare più determinate cose e di non essere più "eroticamente" (accezione molto ampia) coinvolto dal partner. Asseconda la sua natura e va via. Conseguenze disastrose per l'abbandonato, in genere "di rinascita" per l'abbandonante. Insomma, più che stato d'animo autonomo e indipendente del singolo rispetto ad un rapporto, io li definirei stati "relazionali", in cui incide molto la dinamica (non solo sentimentale) che si instaura con l'altra persona. Prima dell'infatuazione, si potrebbe prospettare un altro stadio ancora, quello dell'"interesse". Uno stadio di sospensione, in cui si cerca di capire cosa può succedere: sarà infatuazione, inammoramento o amore? chiedo scusa per la lunghezza del mio intervento. |
08-10-2007, 17.52.45 | #18 |
a sud di nessun nord
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Messaggi: 245
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Riferimento: Infatuazione Innamoramento e Amore. Sono buoni? Sono cattivi?
Ragionamento lungo, il mio, ma che non risponde chiaramente a quello che chiedeva Marco.
Un'infatuazione è sempre definita a posteriori e segue quasi sempre una delusione, che corrisponde alla "rivelazione" dell'altro. L'infatuazione classica avviene quando ad una fase di costruzione delle illusioni sull'altra persona, corrisponde una forza uguale e contraria di de-illusione. Ci si dice che non si era innamorati (che era appunto un'infatuazione), ma in realtà ci si stava innamorando dell'immagine che l'altro stava offrendo di sè e non di come "era" veramente. Delle tre condizioni è l'unica che posso definire (solo a posteriori, perchè mentre la vivo possiede le stesse qualità delle altre due), in quanto le altre due sono degli stati dell'essere che prescindono dal giudizio positivo o negativo. L'innamoramento e l'amore semplicemente "sono" stati positivi che, anche riattivati nel ricordo (a posteriori), regalano emozioni. L'infatuazione ricorda una sorta di "tradimento" delle attese. Credo di avere le idee molto più confuse rispetto ad Alberoni. |
08-10-2007, 21.03.11 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
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Riferimento: Infatuazione Innamoramento e Amore. Sono buoni? Sono cattivi?
io Alberoni non l'ho mai sopportato, mi scusino i simpatizzanti, ma io l'ho sempre considerato il sociologo del senso comune, per non dire qualunquista.
però pare sia stato il primo a sistematizzare i termini, attribuendo loro un significato univoco. aggiungerei, forse non l'ho aggiunto io ma ora proprio non mi sovviene chi, che tra innamoramento e amore esiste la stessa differenza che c'è tra emozione e sentimento. in quanto esseri umani abbiamo bisogno di entrambe le cose non c'è niente da fare. siamo esseri che vivono costantemente cercando di barcamenarsi tra opposti, tra estremi. accettare questa nostra natura forse ci aiuterebbe a emozionarci di più nel profondo e a nutrire sentimenti duraturi. |
08-10-2007, 22.32.33 | #20 |
Utente bannato
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Messaggi: 363
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Riferimento: Infatuazione Innamoramento e Amore. Sono buoni? Sono cattivi?
Il ragionamento del Vaga mi sembra molto chiaro.
I contenuti che da alle definizioni sono condivisibili. Tra gli scopi che avevo aprendo questa discussione vi era quello di arrivare a trovare qualche conferma della "non bontà" - almeno potenziale - della infatuazione, in quanto conseguenza del suo carattere unilaterale e talvolta illusorio, (la mitica Hava non me ne verrà se, quasi per gioco, mi attardo un po' sul concetto di buono vs cattivo, che lei giustamente rifugge..). Stabilito questo, un altro punto di vista mio personale che volevo esporre era quello per cui - pur condiviso il principio della infatuazione come cosa "non buona" - secondo me occorre riabilitarla, la infatuazione. Secondo me infatuarsi, anche segretamente, ed anche senza necessariamente attenderne un seguito, significa essere vivi. Anche a 30-40-50 anni, quando quel tipo di emozione dovrebbe lasciar spazio ad altre più consapevoli, tipo l' "acqua" dell'amore di cui ci diceva la Neve. Tutto sta a non diventarne schiavi infantili. L'infatuazione mi dice che sono ancora vivo, che sono ancora io. Forse per questo che me la tengo per me quasi sempre. Ditemi la verità, anche voi (tipo pallina) che - giustamente - sostenete la teoria del "ogni cosa a suo tempo"... anche voi, più o meno in là con gli anni, ce l'avete ancora quella forza lì? Dite la verità.. Secondo me non lo confessate, ma ce l'avete. |