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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-10-2007, 16.58.10   #11
TorrediPisa
Ospite
 
Data registrazione: 28-01-2004
Messaggi: 27
Riferimento: Mettersi in secondo piano

Dunque dovresti pensare a questo:
Perche' tu agisci cosi'?
Per il fatto che hai bisogno di compiacere gli altri.
E perche' senti di dover compiacere gli altri?
Perche' li percepisci come + importanti di te.
E perche' li senti + importanti?
Perche' tu ne hai bisogno.
E perche' ne hai bisogno?
Perche' essi sono sicuri e tu no e con loro ti senti sicura.
E chi dice che sono sicuri?
Lo pensi tu.

Come vedi tutto ruota intorno ad una realtà oggettiva della quale sei
sempre tu la creatrice.
Probabilmente i tuoi genitori sono stati un po' asfissianti con te; fai questo, non fare quello e quindi hai imparato piu' a dover compiacere loro che ad agire di tua iniziativa andando incontro alle conseguenze.
E' proprio questo non essere andata incontro alle conseguenze, e dunque di non aver sviluppato una graduale capacita' di risolversi i problemi, che ti ha condotto a questo.

Non spaventarti, siamo migliaia come te.
Per uscirne non c'e' che un modo.
Affrontare le cose infischiandosene del dopo.
Tanto non succede niente!
Ciao
TorrediPisa is offline  
Vecchio 05-10-2007, 15.28.09   #12
dalmatina7
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Data registrazione: 09-06-2006
Messaggi: 134
Riferimento: Mettersi in secondo piano

Citazione:
Originalmente inviato da nevealsole
Bellissima frase!
Mi ha fatto pensare a qualcuno che sa bene ciò che vuole... lo capirà anche lui


Ti ringrazio!
Lui dice che ha riempito la sua vita minuto per minuto per non sentirsi solo, per non accorgersi che si sta annoiando e non sta dando un senso all'esistenza.
Io non ho paura dei miei pomeriggi sola, mi sono sempre trovata qualcosa da fare senza la compagnia di un altro, fin da bambina. In questo mi sento sicura.
Sono sicura della buona compagnia che ho di me stessa.
dalmatina7 is offline  
Vecchio 05-10-2007, 15.33.33   #13
dalmatina7
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Data registrazione: 09-06-2006
Messaggi: 134
Riferimento: Mettersi in secondo piano

Citazione:
Originalmente inviato da TorrediPisa
Dunque dovresti pensare a questo:
Perche' tu agisci cosi'?
Per il fatto che hai bisogno di compiacere gli altri.
E perche' senti di dover compiacere gli altri?
Perche' li percepisci come + importanti di te.
E perche' li senti + importanti?
Perche' tu ne hai bisogno.
E perche' ne hai bisogno?
Perche' essi sono sicuri e tu no e con loro ti senti sicura.
E chi dice che sono sicuri?
Lo pensi tu.

Come vedi tutto ruota intorno ad una realtà oggettiva della quale sei
sempre tu la creatrice.
Probabilmente i tuoi genitori sono stati un po' asfissianti con te; fai questo, non fare quello e quindi hai imparato piu' a dover compiacere loro che ad agire di tua iniziativa andando incontro alle conseguenze.
E' proprio questo non essere andata incontro alle conseguenze, e dunque di non aver sviluppato una graduale capacita' di risolversi i problemi, che ti ha condotto a questo.

Non spaventarti, siamo migliaia come te.
Per uscirne non c'e' che un modo.
Affrontare le cose infischiandosene del dopo.
Tanto non succede niente!
Ciao
Allora, mi piace tutto quello che hai scritto, molto utile, non sono d'accordo su una cosa che devo "controbattere" e cioè che i miei genitori non sono stati affatto asfissianti (o forse non me ne sono accorta?) anche se devo riconoscere che ho lasciato spesso che loro in qualche modo "lavorassero" per me, laddove provavo imbarazzo, vergogna, impacciataggine, laddove avevo inesperienza.
La mia indipendenza non si è ancora sviluppata, non sono tanto sciolta nel vivere ancora, ho bisogno di appoggio, questo lo sento.
Come dire... lascio che gli altri facciano prima di me pensando che lo sapranno fare meglio e che io possa imparare da loro... ma probabilmente non è più così.
dalmatina7 is offline  
Vecchio 05-10-2007, 17.36.47   #14
TorrediPisa
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Data registrazione: 28-01-2004
Messaggi: 27
Riferimento: Mettersi in secondo piano

Citazione:
Originalmente inviato da dalmatina7
Allora, mi piace tutto quello che hai scritto, molto utile, non sono d'accordo su una cosa che devo "controbattere" e cioè che i miei genitori non sono stati affatto asfissianti (o forse non me ne sono accorta?) anche se devo riconoscere che ho lasciato spesso che loro in qualche modo "lavorassero" per me, laddove provavo imbarazzo, vergogna, impacciataggine, laddove avevo inesperienza.
La mia indipendenza non si è ancora sviluppata, non sono tanto sciolta nel vivere ancora, ho bisogno di appoggio, questo lo sento.
Come dire... lascio che gli altri facciano prima di me pensando che lo sapranno fare meglio e che io possa imparare da loro... ma probabilmente non è più così.

Mia cara Dalmatina7
lo vedi che continui a giudicare te stessa e le tue azioni!

Esaminiamo il tuo messaggio. Tu dici:
non si e' ancora sviluppata,
non sono tanto sciolta nel vivere, ancora,
ho bisogno di appoggio,
lascio che gli altri facciano prima di me
pensando che lo sapranno fare meglio e
che io possa imparare da loro...

Cioe' sono tutti predicati assertivi su una realtà che solo tu decidi come sia.
Prova adesso a neutralizzare le frasi suddette dicendo:
si è sviluppata
sono abbastanza sciolta nel vivere adesso,
posso cavarmela da me
lascio che gli altri facciano quello che pare loro
pensando che lo faranno come lo faranno
che io possa vedere come lo fanno loro

Poi invece (ma ancora non e' il momento) ribalterai il tutto, dicendo:
si è sviluppata eccome!
sono sciolta e disinvolta
me la cavo senza aiuto di nessuno anzi posso io aiutare gli altri
non mi interessa molto cosa fanno gli altri
ma posso prendere spunto dalle loro idee.

Vedi tu hai un grosso nemico in questa circostanza e sei "tu stessa".
Nel momento in cui tenti di darti forza attaccandoti magari ad un'idea
che ritieni buona, subito scatta dentro di te il meccanismo della denigrazione:
Ad esempio:
"Ma che idea idiota che ti è venuta"
"Tanto lo sai che quello che pensi e' tutto sbagliato"
Sembra strano ma il nostro cervello "prende per buono" quello che si sente dire
senza effettuare alcuna valutazione razionale circa la bontà o meno dell'idea.
E' come se accadesse questo: Il cervello e' sotto il tuo controllo e tu gli dici che sei una stupida, dunque sei una stupida. Dopo qualche giorno prendi un 'iniziativa; bene, il tuo cervello, opportunamente informato da te circa la tua stupidità, ti avverte di non farne di nulla e cosi' via.

Come ti spieghi infatti che tanti sbruffoni, che non si pongono alcun problema, riescono ad apparire brillanti e decisivi? Credi che siano migliori di te? Certo che no, solo che loro si dicono il contrario delle cose che ti dici tu.

Allora

Metodo per Uscirne

Esercizio Giornaliero n.1 (Molto difficile i primi tempi)
Agisci senza pensare alle conseguenze o a cosa penserebbero gli altri.
Inizia con piccole cose e gradatamente passa a quelle piu' grandi.
Ovviamente non dare fuoco alla casa, o rapinare una gioielleria, od insultare il capoufficio, ma cerca di STACCARE LA TESTA da quello che vuoi fare.

Esercizio Giornaliero n. 2
Comincia a pensare in termini neutri.
Sono una ragazza normale.
Non sono cosi' importante per gli altri e gli altri non lo sono cosi' per me.
Se una cosa la fanno loro posso farla anch'io.
Tutto e' a misura d'uomo.
Nessuno nasce "imparato"
Voglio essere come gli altri, ne' piu' ne' meno.
ecccc.

Ecco bombardati la testa dal giorno alla notte con questi concetti verbali.
Pronunciali, non pensarli soltanto.
Non farai niente di male, perche' non ti vanterai di nulla. Devi cercare di riacquistare la tua normalità.

Insisti con ostinazione, perche' questa e' la strada giusta.

Auguri TdP
TorrediPisa is offline  
Vecchio 06-10-2007, 09.47.03   #15
dalmatina7
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Riferimento: Mettersi in secondo piano

Ti ringrazio Torre,
grazie del tempo che mi hai dedicato!
Vivo dei periodi no e si, in alcuni mi sento "impacciata e sbagliata", in altri "grintosa e forte"... e so che la mia idea fissa di essere accettata dagli altri passa prima per l'accettazione mia per me stessa.

Grazie
dalmatina7 is offline  

 



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