Riferimento: l'insicurezza del futuro
L'insicurezza del futuro credo la possa vivere qualunque essere umano in grado di fermarsi di tanto in tanto e riflettere senza superficialità nè superbia.
Nel mio caso si verifica a 2 livelli fondamentalmente:
- A livello personale
- A livello di società
Nel primo caso essa deriva dalla consapevolezza della fragilità della vita, da come la morte avviene tutti i giorni attorno a me senza quasi che me ne accorga.
La vita è così breve, e di noi che rimane? Cenere, o un ammasso di composizioni organiche che nutrono i vermi.
È in vista di questa realtà che non voglio che di me rimanga solo un lontano ricordo, ma qualcosa che non tramonti nel tempo di due o tre generazioni, quindi devo fare qualcosa di importante della mia vita.
Ma...ci riuscirò?
Ho la stoffa per essere qualcuno?
Farò le scelte giuste?
Riuscirò in una società così chiusa e nepotista a trovare un posto per me?
Ho paura di finire con l'essere sbattuta sull'altare prima del tempo e di ritrovarmi a dare senso alla mia vita solo dal punto di vista di moglie e mamma, e questo non voglio succeda, perchè non la sento come la mia strada, voglio essere autonoma.
Non ho ancora risposta.
Un'altra grande, grandissima paura (vi farà ridere, ma è così) è l'aids.
Lo so, è assurdo, eppure capita così, da un momento all'altro, soprattutto in età giovanile (che sto vivendo ora), può succedere di perdere il controllo, o di farti ingannare da qualcuno di sieropositivo, passarci qualche ora insieme e...
e sei un DMW, un Dead Man Walking, un uomo morto vivente, la morte appare all'orizzonte senza che tu possa fare niente, e l'orologio che conta all'indietro non si ferma più, anche se il countdown può essere molto molto lungo.
In breve, ho molta incertezza riguardo al mio futuro personale perchè la vita è strana, ti capitano come fulmine a ciel sereno delle cose strane che possono modificarne il corso all'improvviso, portandoti alla gloria, ma anche alla rovina.
A livello di società ho invece molta più paura che questo capitalismo sfrenato e non curante dello sviluppo degli altri provochi guai seri, come magari una crisi economica (non credo della grandezza di quella del 1929) seguita da crisi del mercato di lavoro, per questo temo per me, ma è anche per questo che m'impegno ad ottenere tutti i certificati di conoscenza possibili per dominare al meglio questo mercato molto insidioso.
L'allarme dei cambiamenti climatici mi spaventa ma mi confonde anche, da una parte un gruppo di malthusiani vuole preannunciare i più gravi secoli della storia terrestre, in cui gli equilibri sono totalmente alterati, d'altra parte guardando oggettivamente la faccenda dal punto di vista biologico: se la natura e i climi cambieranno irreparabilmente si darà il via ad una nuova "evoluzione" e a quel punto la domanda sarà se l'uomo sarà tra le specie che sopravviveranno, certamente non è cosa di fronte a cui rimanere indifferenti.
Un'altra cosa che mi turba è la corruzione che dilaga nella nostra società e gli ideali della stessa, totalmente falsati.
Fino a dove si arriverà continuando sulla via dell'edonismo, di un piacere facile, di un egoismo totalmente personale e guardando superficialmente agli altri?
Non lo so.
La cosa che più mi spaventa è che di questa società, di questo futuro, di questo mondo, faccio parte anche io.
E il futuro del mondo, con le sue insidie, le sue guerre, le sue disparità e ingiustizie, è anche il mio: potrei ritrovarmi a farne parte da potente, ma anche da soppressa, ed è questa la vera incertezza.
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