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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 23-09-2007, 22.30.55   #21
TippetE
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 11-07-2007
Messaggi: 47
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Penso che il non essere felici nasca dal fatto che un individuo non vuole vedere e accettare cio che ha.

Accettare e godere per quello che si è e cio che si ha, credo sia la vera formula e, a tal proposito mi viene in mente qualcosa del buon Fromm: "Avere o Essere?"

Ma se uno non ha nulla ? -qualcuno potrebbe ribadire.

Non esistono indiviudui che non hanno nulla perchè tutti abbiamo almeno una cosa.
TippetE is offline  
Vecchio 25-09-2007, 20.12.36   #22
cassiopea
Ospite abituale
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Scusa se rispondo con molto ritardo (inconvenienti del fare la trottola..)

..devo dire che son rimasta abbastanza impressionata dalla tua risposta..leggendo la reazione del tuo lui nello scorso periodo all'estero ho avuto anch'io la sensazione che pur di non perderti e' disposto a muoversi..in maniera 'moderata' (a nord ma non estero). Beh i suoi 'limiti' (nel senso di spostamenti fisici ma anche di fin dove arriva la sua accettazione) son chiari..
putroppo il fatto che pur di non lasciarti andare sia disposto a trasferimenti limitati e'..piu' un danno che un bene, perche' magari si trasforma in una 'trappola morale'..e hai fatto bene a non cedere..
alla fine dunque, nel bene o nel male, ti ha aspettato..pero' l'anno a Parigi e' ben piu' lungo di sei mesi..
Sinceramente non credo che se tu lo amassi di piu' dovresti a priori rinunciare..e' vero che magari in altre situazioni, come tu stessa descrivi, quest'impulso di stare all'estero viene un po' meno (perche' magari con quella persona s'iniziano a fare sogni e progetti insieme..o anche da soli. Come nel tuo caso con l'altra persona..( e per quanto lo psicologo abbia dato la sua 'lucida' e razionale spiegazione..forse e' un po' riduttivo pensare che tu ti sia innamorata dell'uomo 'impossibile' solo perche' era tale..).


Ti racconto di una scenetta di ieri e poi ti pongo una domandina..Ieri in aereoporto c'era una famiglia italiana: padre, madre e due figli. Il padre lavora ad Istanbul al consolato e dunque come famiglia non hanno grandi problemi economici e all'estero vivono piuttosto bene, frequentando anche ambienti esclusivi. Scendendo le scale, uno dei bimbi (che pure frequenta la scuola italiana) ha esclamato 'finalmente a casa!'

Altro caso: famiglia di diplomatici, lui italiano e lei inglese..Per lavoro, il tipo cambia sede ogni 4 anni..e con lui la moglie e i due figli (maschio e femmina). Certo per i bambini e' un'opportunita' per imparare altre lingue oltre alle due che gia' sanno per fortunata combinazione di genitori..Pero' per dei bambini cambiare luogo ogni 4 anni e' anche destabilizzante..per non dire delle due famiglie..una in Italia e una in Inghilterra...

tu in quale situazione ti vedresti di piu'? e soprattutto: ti piacerebbe andare all'estero per stabilirti definitivamente o per poi tornare? (se hai gia' risposto ti chiedo scusa..perche' sto scrivendo e leggendo un po' di corsa..)
cassiopea is offline  
Vecchio 28-09-2007, 21.27.53   #23
Indecisive
Ospite
 
Data registrazione: 11-06-2007
Messaggi: 30
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Ti racconto di una scenetta di ieri e poi ti pongo una domandina..Ieri in aereoporto c'era una famiglia italiana: padre, madre e due figli. Il padre lavora ad Istanbul al consolato e dunque come famiglia non hanno grandi problemi economici e all'estero vivono piuttosto bene, frequentando anche ambienti esclusivi. Scendendo le scale, uno dei bimbi (che pure frequenta la scuola italiana) ha esclamato 'finalmente a casa!'

Altro caso: famiglia di diplomatici, lui italiano e lei inglese..Per lavoro, il tipo cambia sede ogni 4 anni..e con lui la moglie e i due figli (maschio e femmina). Certo per i bambini e' un'opportunita' per imparare altre lingue oltre alle due che gia' sanno per fortunata combinazione di genitori..Pero' per dei bambini cambiare luogo ogni 4 anni e' anche destabilizzante..per non dire delle due famiglie..una in Italia e una in Inghilterra...

tu in quale situazione ti vedresti di piu'? e soprattutto: ti piacerebbe andare
all'estero per stabilirti definitivamente o per poi tornare? (se hai gia' risposto ti chiedo scusa..perche' sto scrivendo e leggendo un po' di corsa..)[/quote]


Ciao, scusa se ti rispondo solo oggi.

Non mi vedo necessariamente nelle due situazioni che hai descritto. Se devo per forza scegliere, istintivamente mi viene da dire la prima, ma poi penso: "La seconda è ancora meglio: cambiare ogni 4 anni..". Certo è che, se avessi dei figli, eviterei spostamenti periodici, se dovessi rendermi conto che sono troppo destabilizzanti per loro.
Per quanto riguarda invece il tipo di famiglia, devo confessare che le famiglie bilingui mi sono sempre piaciute, ma forse mi vedo di più con un marito italiano all'estero, forse perché non riesco a pensare a un altro compagno diverso da quello che ho, che, appunto, è italiano.

Se penso a una famiglia, mi piacerebbe stare all’estero per qualche anno, 2-3, tornare, e magari dopo qualche anno fare un’altra esperienza, se capita.
Se penso invece a me stessa da sola, mi vedo anche all'estero per sempre o per un periodo più lungo.

Il desiderio di vivere all’estero, strettamente legato a quello di approfondire la conoscenza lingue e culture straniere, è un desiderio che per me si perde nella “notte dei tempi”. Sin da ragazzina amo e studio le lingue straniere e sono sempre stata molto curiosa di vedere come vivono gli altri, non solo all’estero, ma anche nelle varie regioni italiane, di cui mi interessano molto le tradizioni e i dialetti.

Certo, non lo nego, il vivere all'estero ha anche una componente esotica di avventura e per me è anche un modo di dimostrare il mio valore.
Indecisive is offline  
Vecchio 30-09-2007, 23.09.07   #24
Horus_il_falco
Nuovo iscritto
 
Data registrazione: 19-08-2007
Messaggi: 148
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Citazione:
Originalmente inviato da Indecisive
Ciao a tutti,

seguo il forum da qualche mese e vorrei raccontarvi ciò che mi angoscia da tempo.

Ho avuto qualche relazione disastrosa in passato e ora ho una relazione con un coetaneo da 5 anni (ho 38 anni). E’ una persona intelligente, ha molte attenzioni nei mie confronti e credo che non mi abbia mai tradito. Tuttavia è molto insicuro, possessivo e geloso.
Abbiamo una visione del futuro molto diversa. Da ragazza sogno di vivere all’estero e mi vedo in una famiglia piena di interessi, in giro per il mondo, mentre per lui il fatto di viaggiare costituisce una minaccia alla tranquillità e alla stabilità della famiglia. Non è stato mai curioso di vedere altri posti e non ama viaggiare.
Io tengo alla mia famiglia e vado regolarmente a trovarla, tuttavia mantengo una certa distanza a causa di alcuni atteggiamenti dei miei familiari che mi hanno causato molte sofferenze in passato.
Lui invece è molto legato alla sua famiglia, che abita tuttora al sud, e insiste per passare tanto più tempo libero possibile non solo nel paese d'origine ma a stretto contatto con i genitori.
Io mi sento molto a disagio quando siamo al sud, mi deprimo per tutto: l’invadenza e il pettegolezzo di alcuni parenti, la sensazione che il nostro rapporto sia comunque secondario rispetto ai legami della famiglia d'origine, l'ambiente molto provinciale, la tensione creata dall’eccessiva preoccupazione del mio compagno per ciò che pensa la gente e quindi la mancanza di libertà nel muovermi, nel parlare.
Se però mi rifiuto di andare con lui al sud, si arrabbia moltissimo e mi fa sentire una compagna indegna.

Recentemente ho passato 6 mesi all’estero per lavoro e stavo persino cercando di rimanere là, ma, come sempre non riesco mai ad essere definitiva nelle mie azioni. E' da quando siamo insieme che ho dubbi sul nostro futuro, ma non riesco a terminare questa relazione, nemmeno quando ne avrei l'opportunità, come nel caso di qualche missione all'estero.
Sono tornata con il magone, senza entusiasmo, desiderando di restare là. Mi sento anche molto in colpa, come se lo avessi tradito e, in effetti, credo che sia proprio un tradimento, anche perché lui non sa nulla dei miei colloqui di lavoro all'estero (anche se se lo immagina).
Ha tenuto nascosta la mia trasferta di lavoro a tutti per evitare di essere bollato come "povero cornuto la cui compagna non gli sta accanto" dai conoscenti e parenti meno benevoli.

Mi chiedo anche se sono io che non lo amo abbastanza. Sarà stupido ma, specialmente quando le cose vanno male tra noi, di notte faccio sogni in cui rivedo un ragazzino delle medie per cui avevo preso una cotta allora e di cui sono rimasta, invano, innamorata per anni. Col tempo questo ragazzino è diventato una specie di archetipo di uomo ideale.
Le relazioni che ho avuto hanno sempre seguito due modelli principali.
Da una parte innamoramenti folli per uomini, che corrispondevano a questo modello ideale, e che io percepivo come superiori a me (più intelligenti, più in gamba ecc..), che in realtà non mi volevano e mi hanno poi lasciata.
Dall’altra uomini che io percepivo come inferiori o pari a me per cultura, capacità ecc.. , ai quali tenevo ma per cui non riuscivo a provare i sentimenti travolgenti provati per gli uomini "ideali” e pertanto mi sentivo infelice e in colpa, continuando a sognare l'archetipo per poi svegliarmi con un peso insopportabile.

Ora continuo a stare con il mio compagno anche non ho smesso di sognare di andarmene a vivere all'estero. Tuttavia non riesco ad agire e al tempo stesso mi sento in gabbia.
Il mio compagno è stato, infatti, chiaro: se sto con lui e voglio un figlio, devo scordarmi i viaggi da sola e devo stargli sempre accanto.
Mi sento sempre con le spalle al muro: se ho l'amore di un uomo e mi realizzo come madre non posso anche essere felice e realizzare il mio sogno; se invece voglio realizzare il mio sogno devo rassegnarmi a solitudine, mancanza d'amore e di realizzazione come madre.
Qualche giorno fa ho ricevuto una proposta per un incarico di un anno a Parigi; ne sono attratta, continuo a pensarci, ma poi mi prende il panico, mi vedo sola e inizio a pensare a tutti i momenti belli passati con il mio compagno.

Da anni seguo una psicoterapia e lo psicologo mi ha spiegato che ho esteriorizzato il conflitto tra il desiderio di realizzare il mio sogno e la paura di non essere all'altezza, dovuta a mancanza di autostima. In pratica mi sarei creata un ostacolo esterno, rappresentato dal mio compagno che è completamente diverso da me e disapprova tale sogno, per rendere il conflitto più sopportabile.

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai capitate situazione del genere? Vi prego, siate sinceri.
Marta, Marta tu ti inquieti e ti affanni per molte cose, ma una sola é quella che vale.
facci sapere quale é l'unica cosa che vale.
Non é forse guardare al tutto in ogni particolare della giornata?
che relazione ho io con il tutto? il mio io cioé;
poi che relazione ha il tutto, anche fino all'ultima stella del cielo, con il rosmarino che metto a tavola nel pollo? (per esempio)
Molti pensano che sono importanti le risposte umanamente parlando.
Ma perché siamo chiusi, e non riconosciamo l'importanza fondamentale che ha per l'umanitá la domanda in se,
il domandare, persino fino alla mendicanza...
Mendico fuori e mendico dentro questo é il protagonista della storia: il mendicante.
Horus_il_falco is offline  
Vecchio 04-10-2007, 23.21.44   #25
Arny
Ospite
 
Data registrazione: 04-10-2007
Messaggi: 4
Thumbs up Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

La vera felicità è quella dentro di noi e non fuori. Se il tuo vuoto interiore non viene riempito, vivrai come vivono tutti gli altri ..... cercando qualcosa che riempe il vuoto interiore attraverso le cose di questo mondo.

Un filosofo francese una volta disse che dentro ogni uomo c'è un vuoto, e questo vuoto ha la forma di Dio.

Preoccupati di riempire questo vuoto, e vedrai che tutto il resto si allineerà.
Arny is offline  
Vecchio 07-10-2007, 22.20.37   #26
cassiopea
Ospite abituale
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Citazione:
Originalmente inviato da Indecisive
Non mi vedo necessariamente nelle due situazioni che hai descritto. Se devo per forza scegliere, istintivamente mi viene da dire la prima, ma poi penso: "La seconda è ancora meglio: cambiare ogni 4 anni..". Certo è che, se avessi dei figli, eviterei spostamenti periodici, se dovessi rendermi conto che sono troppo destabilizzanti per loro.
Per quanto riguarda invece il tipo di famiglia, devo confessare che le famiglie bilingui mi sono sempre piaciute, ma forse mi vedo di più con un marito italiano all'estero, forse perché non riesco a pensare a un altro compagno diverso da quello che ho, che, appunto, è italiano.

Se penso a una famiglia, mi piacerebbe stare all’estero per qualche anno, 2-3, tornare, e magari dopo qualche anno fare un’altra esperienza, se capita.
Se penso invece a me stessa da sola, mi vedo anche all'estero per sempre o per un periodo più lungo.


Il desiderio di vivere all’estero, strettamente legato a quello di approfondire la conoscenza lingue e culture straniere, è un desiderio che per me si perde nella “notte dei tempi”. Sin da ragazzina amo e studio le lingue straniere e sono sempre stata molto curiosa di vedere come vivono gli altri, non solo all’estero, ma anche nelle varie regioni italiane, di cui mi interessano molto le tradizioni e i dialetti.

Certo, non lo nego, il vivere all'estero ha anche una componente esotica di avventura e per me è anche un modo di dimostrare il mio valore.

Oops...aiuto..beh quest'ultimo punto lo posso ben capire..così come quello della "curiosità" verso altri luoghi e genti...Però da trottola con spostamenti inferiori a tre mesi..ti posso anche assicurare che è destabilizzante cambiare luogo così spesso (beh altra faccenda se hai uno stipendio all'altezza..).
Quand'ero più piccola avevo il tuo stesso desiderio..trovare qualcuno con cui formare una famiglia bilingue etc...ora, che vedo delle coppie di amici formate da un italiano/a e una straniera/o, sono un po' perplessa...alla fine una scelta "di luogo" si deve fare..e questo può voler dire che uno dei due deve rinunciare al suo paese..

in ogni caso..buona decisione
cassiopea is offline  

 



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