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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
13-07-2007, 12.18.54 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-12-2005
Messaggi: 124
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Riferimento: Analisi in stallo
se parti dicendo già che tu lo sforzo di volontà non lo riesci a fare e che sei in stallo... cioè se ti dai già per spacciato da solo.. cosa ci vai a fare dall'analista? ..tanto non ti servre più a niente... non riesci e non vai avanti.. butti il tuo tempo e i tuoi soldi?
uscire da queste cose non è facile, uscirne totalmente poi è molto dura, ma a volte per vivere bene basta saperle tenere sotto controllo... e riuscirci dovrebbe essere il tuo unico scopo di vita e ogni paura una sfida.. forse dopo tante parole hai bisogno di un po' di partica.. prendilo quell'aereo, o per lo meno compra il biglietto e punta la sveglia... provaci |
13-07-2007, 12.38.59 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Riferimento: Analisi in stallo oppure no?
Catopleba, grazie mille per aver risposto... Fra parentesi, la prima volta che lessi il tuo nick, mi rimase in mente come una specie di cantilena, chissà perché. Ogni tanto durante il giorno o la notte, me lo ripetevo mentalmente, eheh
Allora, sono appena tornato dall'analista. E sono riuscito a dirle tutto. Il post precedente mi è servito per sfogarmi e per trovare il coraggio di ragionare attorno a questa cosa. Infatti di solito succedeva che io parlavo del più e del meno o di problemi tipo il viaggio a Barcellona e poi si finiva su quell'argomento e io mi alteravo... Ora sono riuscito ad elaborare con calma le mie perplessità e ad esplorgliele di petto. Così ho ricevuto delle risposte dirette. Non riuscirò a riassumervele, perché sono ancora troppo calde e dovrò elaborare ancora nelle prossime sedute. Inoltre le esporrò in ordine sparso credo. Allora, i miei genitori non sapevano come trattare un bambino. Così io son cresciuto con problemi relazionali: non so parlare alla gente. Ho sempre l'impressione che reagiscano come i miei. Mia madre con l'ansia, mio padre con la rabbia. Soprattutto ho paura che reagiscano con la rabbia (mondo cattivo). Eh, già mi sto perdendo. Riassumendo, quello che ho capito è che queste persone che effettivamente reagiscono male, e quindi esistono, non sono cattive, ma... sono dei pirla, degli stupidi. Semplice, no? In realtà il ragionamento concerneva il mio comportamento da bambino con gli altri bambini... Eh insomma come non riuscivo a giocare con loro, così non riesco a comunicare con gli adulti. E qui sì che mi devo sforzare di superare questo blocco. Perché io ho la paranoia che magari queste persone si vogliano vendicare anche a distanza di tempo, il che molto probabilmente non è vero... Per quanto riguarda l'egoismo approfondiremo la prossima volta, ma mi ha detto che il mio è un egoismo emotivo, non morale. Boh! Mi sento più leggero, ma temo di perdere il lume della ragione da un momento all'altro e tornare nel delirio. Non credo cha andrò a Barcellona. Ma ripeto che son proprio contento di aver scritto sul forum: mi è proprio servito, wow! Ah, Cato, prendo un antipiscotico e un antidepressivo... Ciao |
13-07-2007, 12.44.09 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Riferimento: Analisi in stallo o forse no?
Citazione:
Non condivido la prima parte: se io non ho forza di volontà, vado dall'analista proprio perché lei mi insegni, maieuticamente, ad averla. Sulla pratica invece ti do perfettamente ragione: mi manca, dovrei porprio farlo quel viaggio, ma sono ancora traumatizzato dalla Corsica. Ah ecco intanto mi è venuto in mente un altro passaggio del discorso di oggi con l'analista. Riguarda l'autostima, mmm, me lo son perso di nuovo. Scusate, lo lascio scritto così me lo ricordo per lunedì. Grazie anche a te comunque Voluttà. Ciao. |
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13-07-2007, 14.52.34 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2006
Messaggi: 282
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Riferimento: Analisi in stallo
Prego , si fa quel che si può....
riguardo al mio nick , la cantilena che ti viene in mente forse è questa "catoblepa catoblepa io ti dono le mie Tepa...." il mio nick deriva da un pezzo di Elio e le storie tese, "supergiovane" , forse è quello che ricordi. facci sapere gli ulteriori risvolti dell'analisi....se vorrai |
19-07-2007, 00.53.16 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: Analisi in stallo
Ciao Lord Kellian.
Io non sono nessuno di speciale, e non sono neanche depressa (magari vagamente ipocondriaca o vagamente ansiosa, ma nulla di epico e romanzesco). Però mi ispiri un mondo di simpatia, e... siccome la scorsa estate, in modo del tutto imprevedibile, ho saputo sulla mia pelle cos'è un attacco di panico, e siccome ho avuto la sera stessa la fortuna di imbattermi (nella ricerca abbastanza terrorizzata in rete) su qualcosa di simile a questo che oggi ritrovo, e siccome per me è stato risolutivo.... io mi sento in dovere di invitarti a leggerlo: http://www.rebirthing-italia.com/panico.htm Se non ti annoio cerco di spiegarmi un momentino. Un amico della mia famiglia, capacissimo uomo di mondo e d'affari, si trovava da anni nel tunnel del DAP e, malgrado prestigiose consulenze "psico", le sue manifestazioni sono solo peggiorate negli anni, fino ad interferire molto più che pesantemente con la sua attività di manager d'industria (un uomo che vive di viaggi di lavoro... diventato incapace di viaggiare). Malgrado i racconti, io non riuscivo a capire perchè - da persone SERIE - venisse definito TERRIBILE l'attacco di panico. Voglio dire: persone serie non usano parole a caso. Terribile significa terribile. Non riuscivo a immaginare NULLA di irreale che potesse risultare "terribile" ad una persona seria. Fin quando non l'ho provato. In un serenissimo pomeriggio di domenica, in casa mia. Serenamente pranzato; serenamente riposato dopo; e mentre serenamente mi preparo il caffè pensando alle cose che ho voglia di fare (serenamente) e scendo in giardino per predisporre un "lavoro" che mi piace.... l'apocalisse!!! Risparmio i dettagli che tutti conoscono. A cena avevo ancora il TERRORE di quella mezz'ora e, francamente, non riuscivo a pensare ad altro. E siccome non è da me "dormirci sopra".... passo il dopo cena in rete... alla ricerca ...di conferma di un'autodiagnosi priva di realistiche ipotesi differenziali... e più che altro mirata all'ndividuazione della possibile terapia. I diecimila siti in cui si parlava di traumi infantili e psiche... te la dico com'è: mi prostravano nella sconfortante certezza che... potrà pure essere, ma porco mondo NON PUO' essere il MIO caso: con tante di quelle cose già passate per la serie "o cresci o crepi"... ma perchè perchè perchè qualche trauma doveva ricordarsi di venire così prepotentemente a galla in un giorno tranquillo di un periodo tranquillo , e che tale era anche perchè ero MOLTO soddisfatta del modo in cui avevo risolto sotuazioni oggettivamente difficili. Insomma... ero in una di quelle fasi in cui... dopo tanto battagliare... puoi dire a te stessa "sei stata brava". Non "ci stava" che un ipotetico passato di traumi mi aggredisse a ciel sereno QUEL GIORNO e in quel contesto. Finalmente capitai su uno dei rarissimi siti in cui, anzichè indagare sulla tua vita a partire dalla gravidanza di tua madre, ti dicono - semplicemente - che se respiri male... puoi stare molto peggio. (come nel sito che ti ho indicato). Quest'assunto mi fece riflettere (e francamente mi rasserenò anche, perchè in qualche modo mi faceva sentire molto più vicina all'individuazione di un problema finanche AUTO-diagnosticabile e forse persino AUTO-gestibile). Ci "poteva stare". Sapevo che anche respirare è un'arte alla quale sarebbe opportuno essere educati. E sapevo benissimo di non aver mai respirato "bene": una respirazione contratta era la mia caratteristica sin da bambina e, in tutte le situazioni ansiogene, la prima vittima era la mia respirazione con apici da "simil-asma" che asma NON è. Riflettei su ciò che era accaduto immediatamente prima dell'apocalisse di quel pomeriggio, e mi resi conto che i FATTI che avrebbero potuto far "impazzire" l'ossigenazione dell'ipocondriaca erano stipati in quantità industriale nell'arco di soli dieci minuti: è vero che ero andata a farmi un beato caffè dopo "la pennichella" domenicale. Ma è anche vero che, nell'attesa del caffè ero rimasta molto turbata dal racconto in tv della protagonista di un ictus da cui era salva per miracolo. Per distrarmi, bevuto il caffè, ero scesa in giardino a guardare le mie piante. Per farlo avevo dovuto inginocchiarmi e, nel rialzarmi, per il solito gioco dell apressione ortostatica, avevo avuto i classici secondi di buio totale... solo che in quel momento pensai all'ictus di un attimo prima... e questo aumentò l'ansia e ingolfò ancora di più la respirazione. Scioccamente decisi di tornare un attimo sopra, in casa, per rilassarmi all'ombra: rampa di scale e assurda sigaretta (immagina la possibile sorte della respirazione attrraverso queste fasi). Al terzo-quarto "tiro" di sigaretta... l'inizio dell'apocalisse. E... capìto PER SEMPRE cosa significa TERRIBILE quando detto da persona seria. Bene: tra la tesi dei traumi infantili e quella della respirazione, pensando ai casi miei, non potevo seriamente avere grandi dubbi. E questo mi diede il primo beneficio permettendomi di addormentarmi senza l'incubo di dover ripescare chissà cosa-chissà dove-chissà perchè per "guarire" da quella maledizione annunciata. Giorno dopo: serena mattinata di lavoro al termine della quale passa a prendermi il mio compagno per pranzare in un ristorante in cui andiamo d'abitudine. Come dire: tutte presenze familiari, nessuno "stress"... all'infuori del minimo sforzo di scendere dall'auto nel caldo, fare alcuni gradini per accedere al ristorante, ed entrare in questo locale con aria condizionata. Nuovamente, nella più totale assenza di contorsioni psichiche, il tempo di sedermi al tavolo e sento prepararsi il ritorno di tutta l'apocalisse del giorno prima. Ho solo detto ad alta voce che se la teoria era esatta sarebbe dovuto bastare non farsi prendere la mano dal panico e concentrarsi solo sull'autoimposizione di CALMA per respirare nel modo più completo, sereno e normale possibile: TI GIURO CHE E' BASTATO RIUSCIRE A FAR QUESTO PER SENTIRE TUTTI I SEGNI DELL'APOCALISSE CHE TORNAVANO INDIETRO CON PIU' ENERGIA DI QUANTA NON NE AVESSERO AVUTA UN ATTIMO PRIMA NEL VENIRE AVANTI. TI GIURO, SOPRATTUTTO, CHE QUELLA COSA TERRIBILE NON E' TORNATA MAI PIU'. Spero con tutto il cuore che questa esperienza, piccola ma assolutissimamente vera, possa aiutare te e chiunque si trovi in queste condizioni. _ Questo non c'entra con gli attacchi di panico: magari tutti gli asociali che non hanno voglia di comunicare.... comunicassero come te! _ Affettuosissimo in bacca al lupo, e mi farà molto piacere sapere cosa ne pensi, anche se la considerassi una sciocchezza (ma ti giuro nuovamente che non ho detto altro che quel che mi è davvero accaduto). Ciao |
19-07-2007, 04.41.10 | #8 |
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Per Donnella
Grazie per aver illustrato la tua esperienza. Ma non credo sia il mio caso. Comunque ho provato anch'io tecniche rilassatorie basate sulla respirazione, tipo il training autogeno. E devo dire che mi è servito per diminuire un po' l'ansia...
Per un aggiornamento sulla mia situazione contingente, devo dirvi che sono riuscito a prenotare per Barcellona, perché ho scoperto che una mia amica va nello stesso periodo proprio là, e aveva già preso un volo. Quindi mi sono aggiunto a lei. Invece nell'analis non ho avuto modo di riprendere per bene l'argomento, un po' perché sono stanco e confuso, un po' perché essendo stanco ho dormito e ho saltato la seduta in questi giorni. |
19-07-2007, 10.04.51 | #9 |
Ospite abituale
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Riferimento: Analisi in stallo
(tutto quanto dirò non è un attacco personale)
Secondo me parli troppo e agisci poco. Se pensi che il terapeuta faccia il lavoro per te, non solo hai preso un granchio ma ti togli anche ogni possibilità di riuscire a risollevarti. Le persone che vedi come dei pirla sono persone come te, fanno le stesse cose che ti danno fastidio di te. Approfitta di questo e renditi conto di dove non ti piaci. Ogni volta che ti giustifichi di fatto stai mentendo, perchè la giustificazione è una difesa del tuo cervello, il mondo non è cattivo solo che non fa sconti a nessuno. Se una cosa ti fa paura hai solo un modo per risolverla: fai proprio quello che ti fa paura e poi vedrai che la paura ti passa perchè non morirai di certo, neanche se perdi l'aereo o il posto non ti piace, o ti perdi. Che ti frega? Hai paura che ti giudichino? Che ti frega? Hai diritto a fare tutto quello che desideri e tutti gli sbagli del caso a patto: 1) di non fare male a nessuno 2)a non diventare un criminale Ciao Shahruz |
19-07-2007, 10.39.09 | #10 | |
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Riferimento: Analisi in stallo
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