Riferimento: Il tempo della precarietà
Credimi, non ti invidio. Ho più del doppio dei tuoi anni ma non ti invidio.
Non so come siamo arrivati a questo. Ma mi ritrovo in una storia che non credo di aver scritto con la mia vita.
La mia vita è stata sempre per comprendere e conoscere, per cercare la verità e la sostanza in tutto.
Ho conosciuto i sentimenti veri, profondi capaci di dare grande gioia e pura felicità.
Ma oggi mi sembra che nessuno sappia più cosa sia vivere. Nessuno pare ricordarsi di aver un'anima oltre che un cuore.
Usa e getta, non si riesce a dare altro nome a questa società globalizzata.
Riusciranno i giovani a risvegliarsi dal torpore in cui si sono ritrovati?
La vita ha bisogno dei suoi tempi non della frenesia e dell'intontimento.
I sentimenti sembrano essere diventati difficili da sopportare. Quelli veri intendo, non l'usa e getta.
E la verità, la conoscenza non la si ottiene con un telefonino o andando in discoteca, nè attraverso la ricerca di piaceri puramente superficiali.
Tutto è diventato precario, instabile, senza radici. Si costruiscono grattacieli senza fondamenta e sulla sabbia. Si fanno crescere alberi giganteschi senza radici e senza terra.
La libertà e la conoscenza di noi stessi non ce la regala nessuno, occorre guadagnarsela, cercarsela, volerla.
Solo la conoscenza vera di noi stessi che ci impegna per tutta la vita potrà risvegliare alcuni cuori. Non oso sperare che possano farlo tutti, anche se lo spero tanto.
Non arrenderti. La vita può essere racchiusa in un attimo e quell'attimo può durare decine d'anni.
In quanto all'amore non credo che la gente ne abbia davvero paura, ne avrebbe se conoscesse davvero cos'è l'amore. Lo temerebbe perchè l'amore è una forza immensa che può trasformare tutto e tutti.
E sono in pochi a conoscelo. Neppure io lo conosco ma so che esiste perchè ne ho visto la scia, ne ho sentito il profumo, ne ho scorto i bagliori.
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