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02-01-2007, 11.41.29 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2003
Messaggi: 74
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Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento
Citazione:
Ciao Arsenio, ma ultimamente hai letto Alain De Botton? Beh se nn lo hai fatto dovresti, sembra proprio che la pensi come lui |
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02-01-2007, 13.17.11 | #5 |
Ospite
Data registrazione: 01-07-2006
Messaggi: 21
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Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento
Sai cosa mi incuriosisce Arsenio? La motivazione che ti spinge a tali analisi. Premetto che tutto ciò che dici è molto interessante, e da molti punti di vista apre la mente a molte considerazioni. Cerchi di fare un quadro completo inserendo tutti gli aspetti relativi all'interazione con l'altro e alle forme di analisi introspettive di se stessi. Ma non credi che tante cose dipendono dalla maturità coscienziale degli interlocutori?
Auguroni di buon anno! |
02-01-2007, 17.30.55 | #6 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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In punta di piedi
Citazione:
Ciao Arsenio, interessante intervento. Lo sai cosa sto cercando di fare io, invece, in questo periodo? Capire come appaio agli altri attraverso il confronto con quelli che si interessano a me. Qualcosa del tipo "perché il tipo che mi sta di fronte proietta su di me determinate caratteristiche?"... dimmi a chi piaci e ti dirò chi sei, in fondo. Quanto all'amore, abbiamo parlato tante e tante volte di tutto e il contrario di tutto. Ho sempre più l'impressione che la parola amore sia abusata e non compresa. Tutto è amore, si potrebbe dire. Per gran parte della mia vita ho creduto solo nelle burrasche: tutto e subito. Ho sconvolto esistenze altrui e ho lasciato sconvolgere la mia per brevi attimi, come un temporale estivo. E' in questi mesi che sto maturando una convinzione diversa, la convizione che all'amore si giunga "in punta di piedi". Entrare nella vita di un'altra persona è un processo graduale, non uno spalancare di porte, e comporta alcune necessità. Prima fra tutte capire, lucidamente, chi si ha di fronte... e valutarne i difetti. Valutare realisticamente se quegli aspetti di lui/lei che stridono così tanto col nostro personale concetto di "amore" possano impedire l'accoglienza piena dell'altro o portare al disamore dopo breve conoscenza. Credo sia importante imparare a "scegliere l'uomo", nel suo complesso, nel bene e nel male, con i pregi e i difetti. Smettere di rifletterci nell'altro e guardare all'altro. Amare l'altro e non noi stessi in quel riflesso che crediamo di cogliere in lui. E tutto questo è verità. A parer mio, verità e amore non sono in antitesi perché solo dove è verità esiste anche amore. Non è celarsi il rimedio ma rinnovarsi, perché se ognuno di noi porta avanti il proprio percorso di crescita non c'è spazio per la noia... io non avrò mai di fronte lo stesso uomo anno dopo anno, ma un uomo diverso ogni giorno per le nuove esperienze che lo hanno arricchito che guarderà per lo stesso motivo a me come ad una donna nuova. Conoscere le radici ed osservare con stupore ogni nuovo sbocciare di un fiore. Buon anno anche a te |
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02-01-2007, 20.29.09 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-05-2006
Messaggi: 211
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Riferimento: In punta di piedi
Citazione:
Quando...parlare d'amore diventa poesia... |
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04-01-2007, 09.39.47 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento
Citazione:
Gentile medea, grazie per il consiglio di lettura. Non ho letto ancora nulla di Alain de Botton e certi titoli mi sembrano allettanti. |
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04-01-2007, 09.41.41 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: la verità d'amore tra autoscoperta e disvelamento
Citazione:
Mi piace la domanda sulla mia motivazione del partecipare al forum con certe “analisi”, e sono graditi i tuoi giudizi. Ho già raccontato della mia inclinazione ad affrontare argomenti che riguardano stati affettivi in genere e in particolare la problematicità amorosa, le emozioni, la realtà nei vari aspetti psicosociali. Credo sia in parte dovuta alla mia infanzia contrassegnata da un’educazione di tipo matriarcale ricca di affetti che non sono mai riuscito a restituire come avrei voluto. Da sempre sono portato ad un’introspezione individualistica comunque alternata con una curiosità verso il mondo esterno che mi dispone anche all’ascolto e all’interesse per gli altri. Specie nel rapporto duale dialogico con rivalutazione del potere della parola. Ho proposto riflessioni sull’amore con riferimenti interdisciplinari, in cui ritengo non debba mancare l’aspetto letterario e poetico. L’eros, tra natura e cultura, è desiderio ed energia psichica in cui il corporeo-umorale e lo psichico-immaginativo sconfinano l’uno nell’altro. In tal senso lo considero, ma da “filosofo” per caso non ho ancora capito cosa vogliono le donne, al di à di qualche conferma da personale intuizioni. Questa mia scrittura rientra in un progetto di autoconoscenza e chiarificazione di temi che mi stanno a cuore. E’ un’esplorazione di me stesso per sapere chi sono stato, i miei valori, le mete raggiunte o irraggiungibili, i desideri, le rinunce ed i limiti. Sono stato sempre me stesso e il mio personaggio virtuale è una proiezione che in larga parte mi corrisponde. Non cerco consensi e appartenenza nelle community virtuali dove sono quasi ignorato soprattutto perchè uso “linguaggi” e modi concettuali diversi da quelli in uso in tali contesti. In ogni caso sono felice quando posso interloquire con qualcuno che comprende ciò che propongo. E’ anche vero, come tu dici, che certi discorsi vengono privilegiati da interlocutori con una “maturità coscienziale”, ricettivi e coinvolti con la mente ed il cuore. Il presente tema mi è stato suggerito da una serie di conferenze sulle forme della verità, dove però mancava il rapporto che può avere con l’amore. (vedi in Filosofia, La verità nell’interazione tra reale e virtuale). |
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04-01-2007, 09.44.10 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: In punta di piedi
Citazione:
Ciao nevealsole, come sempre è molto gradito il tuo intervento. Anche in amore sono sempre da considerare più “verità” ugualmente verosimili, dove inoltre ognuno tende a vedere in noi ciò che gli pare e aggrada. Ogni realtà è sempre interpretazione soggettiva. Tuttavia non escluderei si possa trovare qualche saldo riferimento nella nostra vita affettiva, e considero l’amore il miglior strumento di mutua conoscenza. Pure tenendo conto che il modo con cui gli altri ci sperimentano può non coincidere con ciò che pensiamo di essere per loro. Vanificando così il nostro voler apparire migliori e più graditi. Di conseguenza sarebbero vane anche le strategie seduttive, certe attrazioni sono indecifrabili e istintuali, si rincorre chi fa soffrire, chi detiene un potere, chi evoca bisogni inconsci, ecc. Infine la domanda sottesa al presente tema è come nella convivenza ci si possa liberare dai propri poco variabili e abitudinari schemi mentali e comportamentali che ostacolano una vitale crescita di coppia. Per diventare come l’uomo che ambiresti per te: “sempre diverso e arricchito dalla sue esperienze”. Sebbene non sia detto che tutte le donne siano in grado di apprezzare un uomo mutevole che propone inusuali e talora inquietanti visoni del mondo e atteggiamenti non conformi. Fuori da una realtà ovvia ma per alcuni pur rassicurante. In quanto all’amore da prendere quale modello approvo quello che delinei: relazionale, accogliente e delicato, focalizzato su chi si ama senza centrarsi troppo su se stessi. Equidistante sia dalla piattezza quotidiana che dai miti romantici suggestivi ma improbabili. L’amore appassionato che resiste all’usura del tempo non è presente nemmeno nelle unioni degli amanti leggendari. Tristano e Isotta amano più il fatto di amare che l’oggetto d’amore; Abelardo è coraggioso ma indeciso, ed è forse attratto solo fisicamente da Eloisa. Werther ama Lotte? O è appagato dal solo sentimentalismo introspettivo? Non dobbiamo renderci infelici con la pretesa di un amore totalizzante o di un illusorio possesso, nè si può cambiare l’altro secondo i nostri desideri. L’amore sognato è impossibile, letterario e virtuale. Possiamo solo agire su di noi che pure siamo imprevedibile a noi stessi. Spesso nella coppia si lamentano sofferenze dovute all’incapacità di un ascolto attento con sensibilità e immedesimazione nel disagio dell’altro. La comunicazione è apparente, priva di competenze nel linguaggio dei sentimenti, specie oggi che le emozioni genuine sono in declino o banalizzate dai media. Un rapporto creativo richiede anche di avere idee chiare su cosa si vuole e si può dare, condividendo pensieri e fantasie. Ma la relazione per eccellenza è quella sessuale. Senza l’erotizzazione del corpo il rapporto non può essere di autentico scambio e dono reciproco. |
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