Eraclito
"La stessa cosa è il vivente e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste cose mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi sono queste."
Riflessioni:
Se siamo atti a considerare la realtà fatta di atomi, parti indivisibili, in uno spazio, allora possiamo ipotizzare le strutture che sono enti di atomi con particolare proprietà (disposizione spaziale) e orientamento spaziale (proprietà nello spazio). Ciascun essere, se non è un atomo, allora è una particolare struttura. Un uomo è dunque una struttura nel tempo, ma è pur vero che è possibile identificare (identificazione logica) una nuova struttura in una qualsiasi altra o atomo ed è vero che è possibile ottenere da una struttura base un'altra se esiste una possibilità, attraverso la compatibilità delle leggi, di trasformazione: ad infinito, nel tempo, (quindi) un uomo è il tutto, così come ogni altro essere; se possiamo infatti ciò, diviene impossibile distinguere l'oggetto dal divenuto ed il divenuto dall'oggetto, se non come forma temporale. In parole povere, il cambiamento strutturale ci porta ad una decisione di identità: se mantenere questa in forma temporale o affermare il cambiamento.
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