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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
05-07-2006, 21.15.59 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
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Forse sarebbe stato meglio chiedersi come si "dovrebbe" non tanto "discutere", verbo che troppo facilmente rimanda alla contrapposizione d'irriducibili opposti, quanto "argomentare", a sua volta forse un po' in disuso ma almeno privo di un facile rimando allo scontro. Tra l'altro, così sarebbe pure più facile ricordarsi dell'esistenza di una "teoria dell'argomentazione" che lega insieme i fili della logica e della retorica/dialettica in una cornice di riferimento comune, tenendo inoltre conto degli arricchimenti forniti dalla moderna psicologia.
Forse si dovrebbe anche tenere conto dei motivi che spingono a discutere di filosofia, il perseguimento dei quali non è detto richieda la ricerca della verità, o almeno di un soddisfacente compromesso, ma è magari limitato alla mera difesa della propria opinione, o al semplice desiderio di ribadire la propria presenza con "fuori tema" inutili ai fine della discussione. Certo, già evitare fallacie sarebbe ottimo, anche se dubito che in molti, anche qui, sappiano a cosa ci si riferisce. (magari questo link può aiutare anche i più saputelli: http://www.linux.it/~della/fallacies/ ) Non sarebbe neanche male evitare di argomentare in "filosofese" (odos mi dispiace ma ce l'ho con te) visto che le arzogogolazioni linguistiche nulla aggiungono alla validità degli argomenti, ma tutto tolgono alla possibilità di una loro agevole valutazione. Comunque, fermarsi un po' a riflettere su come riflettere non può che far bene. Infatti ora mi fermo anch'io... |
06-07-2006, 17.49.28 | #8 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
ciao giovanni, è da un po' che non ci si sente putroppo ti devo smentire (o almeno ridimensionare), infatti non mi pare che in questo contesto odos abbia usato un linguaggio filosofese. se lo interpreto bene, odos voleva solamente imporre un vincolo ulteriore che consiste nel non identificarsi troppo con i propri risultati filosofici, non nutrire troppe aspettativa sulle proprie riflessioni, ritenendole sempre fallibili e rivedibili. il punto sta nel non farsi possedere dalle nostre idee, bensì usarle finchè è necessario, e gettarle senza ripensamenti quando non funzionano più. non posso che condividere al 101% questo punto (come del resto so che lo condividi pure te), ed è proprio per questo che continuo a rivedere le mie idee, modificandole, o, addiruttira, stravolgendole. tra l'altro, come ha già accennato odos, non vedo che cosa ci sia di male ad usare un linguaggio specifico in filosofia, come non c'è assolutamente nulla di male ad usare un linguaggio specifico in fisica (o in sociologia, o in economia, etc.). il linguaggio da usare deve essere rapportato alle finalità che hanno le nostre conversazioni (e al pubblico ipotetico), ma credo che in un forum di filosofia qualche cosa in filosofese sia concessa (naturalmente non dovrebbe, però, essere mai negata una traduzione dal filosofese al linguaggio ordinario, se richiesta). in qualche posto ho letto che ogni filosofo dovrebbe scrivere sempre 3 versioni di una propria opera: una per la gente comune, una per studenti di filosofia, e una per i professori di filosofia epicurus |
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06-07-2006, 18.01.34 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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analisi linguistica
Citazione:
credo che un aspetto importante che hai colto sia quello della natura argomentativa della filosofia: i filosofi non sono tenuti a scrivere solamente le proprie idee (ciò sarebbe adatto per una bibliografia, non per un saggio filosofico). i filosofi dovrebbero mostrare perchè preferire le proprie posizioni alle altre. naturalmente questa procedura argomentativa non è algoritmizzabile, quindi non è possibile specificare rigorosamente che significhi 'argomentare'. d'altro canto, io credo, che l'analisi linguisitica inaugurata da Wittgenstein (diciamo il Wittgenstein post-Tractatus) sia un ingrediente fondamentale nella pratica del portare argomentazioni pro e contro. epicurus |
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06-07-2006, 21.07.16 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
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Scusate: certo che potevo evitare l'ironia sullo stile usato da odos, nulla avrebbe tolto alla mia opinione sul "filosofese". Tuttavia, questo procurato incidente permette di focalizzare ulteriori problemi:
- se c'è il dubbio che un interlocutore non abbia capito (o non si sia bene espresso), forse sarebbe più costruttivo cercare di rimediare con una riformulazione (o una richiesta di maggiori chiarimenti); - se si riceve o si crede di ricevere una critica, si deve stare attenti alla naturalissima tendenza a metterla sul personale; - non credo esista un linguaggio specifico per alcuna materia, esistono sicuramente delle mode linguistiche; utili più a consolidare l'insieme dei membri che le condividono che a veicolare specifiche conoscenze; - occhio alle trappole cognitive! Noi tendiamo a dare rilevanza a ciò che conosciamo meglio, è recente alla mente, supporta la nostra autostima, ecc. Purtroppo non sempre ciò dà rilevanza ad argomentazioni che siano anche pertinenti all'argomento in discussione. E devo troncare qui... A presto |