Di cos'è sede il cuore?
...Gesù rispose loro: «Credete voi forse che la divinità abbia gettato il genere umano nel mondo, l'abbia abbandonato alla natura senza una legge, senza una coscienza del fine ultimo della sua esistenza, senza la possibilità di trovare in se stesso il modo in cui possa divenire gradito alla divinità?* Che sia una questione di fortuna la conoscenza delle leggi morali, che sarebbero state accordate a voi soltanto in questo angolo della terra, non si sa perché, esclusivamente, tra tutte le nazioni della terra? Questo ve lo fa immaginare l'egoistica angustia delle vostre teste. Io mi attengo soltanto all'autentica voce del mio cuore e della coscienza.
Chi l'ascolta attentamente è illuminato dalla sua verità. Prestate ascolto a questa voce, questo soltanto io vi chiedo. Questa legge interiore è una legge di libertà, alla quale l'uomo, come colui che se l'è data da se stesso, liberamente si sottomette. Essa è eterna; in essa sta il sentimento dell'immortalità. Per il dovere di farla conoscere agli uomini, io sono pronto, come un fedele pastore per il suo gregge, a donare la vita... Voi siete schiavi, perché siete sotto il giogo di una legge che vi è imposta dall'esterno e perciò non ha il potere di strapparvi, attraverso il rispetto di voi stessi, all'autenticità delle vostre inclinazioni» [...] Poi Gesù uscì in queste parole: «Lode e Gloria sia a te, Padre del cielo e della terra, per il fatto che non è una proprietà della scienza e della conoscenza riconoscere ciò che è opportuno per ciascuno e per il fatto che ogni cuore non corrotto può sentire, da se stesso, la differenza tra il bene ed il male. Ahimé, fossero gli uomini rimasti fermi a questo e non avessero inventato, oltre ai doveri che la ragione impone, ancora una quantità di compiti, ancora una quantità di compiti pesanti, per tormentare la povera umanità: compiti che diventano una fonte di orgoglio ed in cui non si può trovare acquietamento alcuno se non a spese della virtù».
Georg W.F.Hegel
|