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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
30-11-2005, 13.59.35 | #12 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,959
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Re: Re: Re: Re: paradigmi
Citazione:
La domanda era sul trend o la direzione che prenderanno le evoluzioni che certamente sono già in atto. Ultima modifica di VanLag : 30-11-2005 alle ore 14.04.26. |
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30-11-2005, 14.09.05 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Re: Per Yam, (ma anche per tutti), in che senso andrà l’evoluzione delle nostre società?
Citazione:
Concordo che abbiamo creato un mondo difficile, nemico ed ostile, ma non è negandolo o tornando indietro che potremo migliorare. Secondo me bisogna ripartire da dove siamo ora, guardando con molto realismo perché siamo arrivati a questo vuoto di valori ed a questa società così disumana. Quella comprensione ci indicherà la strada migliore da seguire per il futuro. |
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30-11-2005, 14.12.58 | #14 |
iscrizione annullata
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Futurologia e pessimismo
Il pessimismo di nexus mi pare quasi apocalittico!
Nella storia del pensiero, il pessimismo ha sempre accompagnato le fasi di "stanca" nel progresso delle idee e dei costumi. In genere ha sempre pervaso i momenti conclusivi delle grandi rivoluzioni: quando, cioè, gli ideali e i temi che avevano precedentemente messo a soqquadro la società, risultavano ormai assimilate e svilite, sbiadite e realizzate. Così accadde al principio dell' '800, dopo i fasti illuministici e della rivoluzione americana e francese. Così fu alla fine di quello stesso secolo ed al principio del seguente (sebbene in forma minore) dopo le celebrazioni del positivismo e del socialismo nascente, la Comune di Parigi, la rivoluzione industriale e la formazione delle prime coscienze di massa. Percepisco la nostra epoca come un'età di ruminazioni e ripensamenti, povera di spunti ideologici nuovi: un'altra delle tante età in cui, dopo il crepuscolo dei vecchi dei, si attende l'alba di quelli nuovi. Ma io non sono affatto pessimista. Certo, il petrolio supererà senza dubbio la soglia dei cento dollari al barile: ma i mercati finanziari stanno già scontando, oggi, questa certezza. Il modello capitalista si sta espandendo irresistibilmente in tutto il globo, ma, parallelamente, sempre più genti stanno uscendo dall'indigenza più assoluta e della miseria tragica della fame e delle malattie. Gli squilibri tra i popoli che abitano questo pianeta, pur macroscopici e drammatici, lo sono meno di vent'anni fa, e tendono, oggettivamente, a temperarsi. E' chiaro che le risorse energetiche tradizionali sono in rosso, ma è anche vero che nuove forme di energia si aprono allo sfruttamento: non credo che dovremo attendere più di dieci anni per conteggiare l'idrogeno tra le materie prime più utilizzate. Mai come oggi è chiaro che sempre più tecnologia viene esportata dai paesi avanzati verso quelli emergenti, ed anche la conoscenza vi si diffonde. Andiamo chiaramente verso un mondo in grado di comunicare direttamente usando una lingua comune: e questo è un fatto del tutto nuovo nella storia dell'umanità. Dubito, però, che questo scenario, il quale rappresenta l'oggettiva conclusione della più grande rivoluzione del secolo scorso (che non fu quella socialista, nè quella liberalcapitalista, bensì quella meno segnalata di tutte: quella farmacologica, che ha triplicato in un secolo l'aspettativa di vita dell'umanità, nei paesi che l'hanno prodotta) sia conclusivo a sua volta. L'edonismo contemporaneo non è figlio del capitalismo, nè della democrazia liberale: consegue, invece, alla possibilità di dilazionare i problemi e di poterli distribuire tra tre generazioni di adulti, fatto questo che nessuna epoca ha mai potuto permettersi. Il fondamentalismo è la vera questione del futuro prossimo: perchè esso determinerà la nuova povertà assoluta, la nuova miseria di alcuni popoli, rispetto a quelli che ne sono esenti o immuni. Ecco: per conto mio si ridisegnerà la configurazione del mondo. Sono convinto del fatto che quasi tutto l'estremo oriente emergerà in breve al benessere ed alla ricchezza, l'europa si farà più omogenea, l'africa centrale e meridionale inizieranno ad importare tecnologia, mentre si avvieranno ad un declino drammatico le aree del nordafrica, del mediooriente e dell'oriente intermedio. Tra quindici anni vedremo se avrò avuto ragione. Ultima modifica di Weyl : 30-11-2005 alle ore 14.14.32. |
01-12-2005, 10.15.30 | #15 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Apocalittico...?
Citazione:
Vedo la globalizzazione degli estremismi religiosi, la precarietà dell'economia internazionale, l'esportazione forzata dello sviluppo non sostenibile, vedo la volontà di uniformare tutto sotto la bandiera dei Mc'Donalds, l'enorme potenziale distruttivo che, pazientemente, l'uomo si è preoccupato di costruire... chissà poi per farne che cosa...; questi sono fatti oggettivi. Insomma penso che qualcosa di brusco debba avvenire; d'altronde tra i modi preferiti, dalla natura, per ottenere i suoi capolavori, vi sono le catastrofi... Per Weyl: effettivamente sono stato sempre affascinato dall'apocalittico; comunque di propriamente "apocalittico" non ho scritto ancora nulla... |
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02-12-2005, 14.01.22 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Visto che qualcuno qualche idea sul nostro futuro l’ha provo ad estendere il discorso. Cosa ne pensate delle grandi capacità produttive che l’occidente ha sviluppato attraverso le tecnologie e l’industrializzazione?
Sapremo usarle per vivere meglio lavorando meno e creando una società più funzionale? |
04-12-2005, 19.34.27 | #17 |
Neofita
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Messaggi: 112
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Verso una società senza padre -Alexander Mitscherlich
Avete mai letto questo libro?
uno dei fondamenti della psicologia sociale,che si interessa della società,ma non solo da un punto di vista sociologico,anche di quanto la famiglia e i singoli individui contino e dei loro importanti ruoli. Considerando che è stato scritto negli anni 50 devo ammettere che costui è stato veramente geniale nel capire come sarebbe andata la società. ve lo consiglio. |