ciao poison, anzitutto scusa per il ritardo ma ormai frequento queste lande desolate molto di rado, cmq grazie per avermi ricordato!
ti rispondo nel tuo stesso ordine:
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La gnoseologia è (etimolog.) lo studio della Conoscenza. Ma allora cos'è la Conoscenza? Dire che la gn. è uno "studio" , una "critica" (in senso kantiano) già ci da una prima indicazione: la gnoseologia non è lo studio della Conoscenza in sè e per sè considerata ma dei modi e delle forme in cui si manifesta. Dunque,adoperando categorie di uso comune in filosofia potremmo dire che la gn. è lo studio delle modalità con cui la coscienza assume l'oggetto (un idea, un fenomeno, un noumeno).
Essa quindi non è che l'indagine intorno al nesso funzionale lega il soggetto con l'oggetto.
La definizione della gnoseologia come "nesso funzionale" implica evidentemente che sogg. e ogg. non possono essere definiti di per sè, apriori, ma che possono concepirsi SOLO in rapporto reciproco, proprio come Dio rispetto all'Uomo o la Storia ripetto al Presente.
Ecco perchè il discorso fenomenologico è essenziale pure per lo studio del soggetto.
Per il resto inquadrare il fenomeno in termini strettamente soggettivi non mi sembra granchè coerente (come dissi nell'intervento prec.). Ormai i dualismi cartesiani e kantiani sono stati sciolti specie dalla fenom. husserliana e heideggeriana.
2
<< COSCIENZA NON E' UNA STRUTTURA PERESISTENTE MA QUALCOSA CHE SI ACQUISISCE>>
E come se,come dici, esiste solo il noumeno??
Per quanto riguarda il cogito io lo definirei come una "condizione trascendentale" : è infatti nozione primitiva a cui si perviene tramite Intuizione, dunque per via trascendentale, ma non è autosufficiente, difatti cartesio adoperando un argomento simile a quello di S.Anselmo la fa derivare direttamente da Dio. Nè del resto di tratta di nozione indubitabile,giacchè prima ne abbiamo dubitato, nè men che mai antimetafisica visto che lo stesso cartesio si ritrova sin da subito impantanato nel dualismo tra res cogitans e res extensa. Proprio perchè il cogito non può essere
scoperta a posteriori.
Ben piu' tardi la riflessione di Netzsche,orientata in senso radicalmente antimetafisico (anche se,diciamo noi, tra il dire e fare...), si scaglierà con particolare vigore linguistico proprio contro il cogito, il che è tutto dire, sebbene ti confesso che la riflessione nietzchiana non mi ha mai convinto.
<<i ti ripeto il mio discorso non voleva vertee sull'oggetto ma sul soggetto.
postponento la ragion pura alla pratica rriviamo a quel furbone di hegel..>>
Beh,non direi. Semmai possono esserci somiglianze (ma niente di piu') con Gentile o Marx, che in verità,a ben guardare, coll'idealismo hegeliano avevano ben poco a che fare.
Ciao!!
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