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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
24-06-2005, 18.17.07 | #1 |
Ospite abituale
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Messaggi: 839
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il Talk Show filosofico
Il talk show della filosofia (by Keroppi)
Pubblico: Ma-ria! Ma-ria! Ma-ria! De Filippi: Gli ospiti di questa puntata sono qui con noi oggi perché non riescono a mettersi d'accordo su fondamentali questioni filosofiche. [Manolo entra da dietro le quinte] De Filippi: Ciao, Manolo. Manolo: Ecchime, Maria. De Filippi [leggendo la scaletta]: Quindi, Manolo, tu sei qui oggi per dire qualcosa alla tua ragazza. Giusto? Manolo: Io e Debbi semo insieme da sei mesi. Avemo fatto de tutto, ce semo spaccati, tipo che ce semo letti tutto Kant in ddù giorni. Ma da quanno a 'sta pischella gliè presa la fissa pe 'ste teorie polittico-letterarie postmarxiste non è più come 'na vorta. De Filippi: Perché? Manuel: A Marì, io so' 'n razionalista cartesiano come quelli de 'na vorta. Pemmè, me sa propio che ce sta er sé individuale: cevvò l'ego cogitanse peddà 'na fonnazione a 'sta metafissica. Debbie invece me viene addì che er sé moderno è 'na soggettività de plurisfaccettacazzo o come cazzo se dice che er popolo se costruisce artificialmente pe riflettè 'na reartà polittico-economica de 'sto discorso consumistico der tardo capitalismo. Pubblico: Oooh! Manolo: Ce lo so! Ce lo so! Nun è da regazzini? De Filippi: Quindi cos'è che vuoi dire oggi a Deborah? Manolo: Glie voglio dì che se nun la pianta co sto postmodernismo der cazzo sta vorta è finita. Nun me và de continuà aavvece 'na storia con 'na pischella che me viene addì che nun esisto. De Filppi: Bene, oggi avrai l'opportunità di chiarirti con lei. Vieni, entra Deborah! [Deborah compare infuriata sul palco e aggredisce Manolo] Deborah: Ahò! Anvedi 'sto colonizzatore patriarcale! [Lo schiaffeggia. Manolo salta in piedi, ma le guardie della security li separano prima che lo scontro degeneri.] Deborah: Nun statelo a sentì! C'ha 'na logica der maschio isterico! 'Sta cosidetta "razzionalità analittica" è 'na messa attacè oppressiva dee voci marginalizzate! Manolo: Ma che sta addì! Senza er metodo daa dialettica razionale nun ce sta n'antra strada paa verità. E nun me sta addì de no! Deborah: Ahò che pizza co 'sta dialettica! Mo te guarda, Marì, che doveva diventà la nostra relazione: me sta sempre a ripete come un boccalone 'sta fregnaccia daa meta-narrativa postilluminista. Me sta affà na pizza cosi'! (imita con disprezzo la voce di Manolo) "Te devi partì dar dubbio radicale, Debbi." "Te devi capì che er poststrutturalismo è 'na specie de scetticismo buttato là cor linguaggio daa semiottica, Debbi." Pubblico: Buuu! buuu! De Filippi: Su, Deborah, non sei d'accordo anche tu che le radici del neosinistrismo contemporano affondano proprio nella filosofia politica dell'illuminismo? Deborah: See... la storia è 'n discorzo dee voci inzediate nee centri der potere! è 'na de-scrizione der zub-alterno! Manuel: Ma ce lo vedete con che coatta che c'ho a cheffà? Sapete che vor dì sta co una che me considera er sesso 'na metafa daa violenza antifemminista che sta 'mplicitamente ner discorzo der potere strutturale dominante? Me fa partì de brocca. Quanno stamo a pomicia' sta matta me pensa a Andrea Dworkin. Per questo nun lo famo più da 'n pezzo. Pubblico: Ooooo! Deborah: Ma nun dì cazzate! Perché nun glie racconti che de due mesi nun te lo fai veni su perché te lo stai agguardà e nun riesci a decidette se è 'n entità essenziale o 'na manifestazzione der pensiero? Manolo: Maddeché aho! anvedi questa! ma ce fai o ce sei? Deborah: Sei popo 'n ciocco de tufo. De Filippi: Be' ragazzi, non credo che riusciremo a risolvere questo vostro problema in questa puntata. I nostri prossimi ospiti sono Tina e Luigi. E Tina ha una piccola confessione da fare. [Tina e Luigi salgono sul palco. Manolo e Deborah continuano a battibbeccare sullo sfondo] De Filippi: Tina, tu sei... [legge la scaletta] ...un'esistenzialista, giusto? Tina: Giusto, Maria. E anche Luigi. De Filippi: E oggi cosa vuoi dire a Luigi? Tina: Maria, oggi voglio dirgli che... De Filippi: Parla a Luigi. Rivolgiti direttamente a lui. [La folla rumoreggia] Tina: Luigi... ti ho amato per tanto tempo... Luigi [prendedola per mano]: Anch'io ti amo, Tina. Tina: Luigi, tu sai bene che sono d'accordo con te che l'esistenza precede l'essenza, ma... devi sapere che di recente ho letto Nietzsche e... non credo più di condividere la tua politica egalitaria. Folla: Ooooh! Luigi [ritrae la mano, turbato e incredulo]: Tina, questo è assurdo. Lo sai che Sartre ha chiarito tutto fin dagli anni Quaranta. Tina: Si, ma non ha tenuto conto della critica radicale Nietzschiana contro la moralità democratica. Gigi, mi dispiace. Dentro di me non posso più continuare a ignorare questa grossa contraddizione. Luigi: Hai preso queste strane idee da Vittorio, vero? Tina: Non metterci in mezzo Vittorio! Sono andata da lui solo dopo che tu hai cominciato a fartela con quella dominatrix! Avevo bisogno di un vero uomo! Di un superuomo! Pubblico: ooooh Luigi [singhiozzando]: Non ho potuto farne a meno. Era il fardello del mio libero arbitrio. Ma è stato davvero troppo... De Filippi: Abbiamo invitato qualcuno che ha qualcosa da dirti, Luigi. Prego, entra... Vittorio! [Compare Vittorio. Va verso Luigi e gli punta contro l'indice.] Vittorio: Luigi, tu sei il classico intellettualoide postcristiano: rammollito fino al midollo! Luigi [tra le lacrime] Baciami il culo Marxista, stronzetto reazionario! Vittorio: Zecca. Luigi: Leccaculo. [Vittorio rovescia la sedia su cui siede Luigi; si accapigliano e lottano. La folla urla selvaggiamente. Dopo una lunga lotta, le guardie della security li separano.] De Filippi: Bene. È il momento delle domande dal pubblico. Prego, la signora col maglione arancione in seconda fila. Signora del pubblico: La mia domanda è per Tina. Tina, vorrei sapere come fai a dirti un'esistenzialista e ad aderire allo stesso tempo alla dottrina Nietzschiana del Superuomo. Cio non presuppone una credenza nelle essenze intrinsiche in diretta contraddizione coi principi fondamentali dell'esistenzialismo? Tina: Assolutamente no! Possiamo avere lo stesso potenziale e tuttavia non avere le stesse qualità personali. È una quesitone di divenire, non di essere. Signora del pubblico: Ma questo è solo esistenzialismo per finta. Tu non sei affatto un'esistenzialista! Tina: Lo sono! Signora del pubblico: Ma no, ragazzina, che non lo sei! Hai ancora molte cose da imparare. Tina: Sono un'esistenzialista, vecchia bagascia! [Deborah si alza per inveire.] Debora: Ma che ce frega! 'Sto esistenzialismo è tutta 'na fregnaccia, 'no sporco trucco der capitalismo antifemminista! Annate un pò a guardà come Sartre trattava Simone de Beauvoir! [Le donne del pubblico approvano e applaudono.] Tina: Ma stai zitta, grassona foucaultiana! Deborah: See, te piacerebbe avecce er cervello pe legge Foucault... Tina: Cretina sarai tu. Deborah: Mo te parcheggio na mano 'n faccia. De Filippi: A tra poco per un pensiero finale. Restate con noi! [Interruzione commerciale con spot del CEPU, dei modellini Del Prado e dei biscotti Bahlsen Choco Lebiniz.] De Filippi: Buongiorno. Rieccoci in studio. Vorrei ringraziare tutti i nostri ospiti per essere stati qui con noi oggi, e augurargli che riescano superare le divergenze e trovare finalmente la felicità, se mai la felicità può essere estratta da quel miasma caotico di impulsi ormonali primordialiali che chiamiamo "relazione affettiva". [Si gira verso le telecamere]. Bene, tutti noi crediamo che la filosofia sia soltanto un gioco divertente. La semiotica, il decostruzionismo, la psicoanalisi Lacaniana post-Freudiana: tutto cio' sembra un passatempo sano, pulito. Ma quando si penetra nel cuore del problema l'analisi concettuale e intuizioni metafisiche che abbiamo acquisito così faticosamente volano fuori dalla finestra, e ci riduciamo ad aggredirci l'un l'altro come scimpanzè in calore. Questo non è bello. Se state vivendo una relazione e gli insanabili contrasti sui principi fondamentali delle vostre rispettive soggetività rendendo difficile il rapporto, forse è venuto il tempo di cambiare. Il momento di cercare qualcuno che ci accetti per quello che siamo, e che soprattutto accetti il modo in cui la nostra intelligenza risibilmente limitata sceglie di codificare e razionalizzare il caos dell'esistenza umana. Dopotutto, in mancanza di una chiara e indubitibale rivelazione da Dio questo è proprio quel che facciamo tutti, comunque. Quindi ricordate: abbiate cura non solo di voi stessi, ma soprattutto abbiate cura l'uno dell'altro. [Partono i titoli di coda.] Voce fuori campo: E non perdete la prossima puntata: spogliarelliste del Ku Kux Klan contro ermafroditi clonati dal Brasile. Domani con Maria De Filippi. -- (keroppi: www.geocities.com/rosacrux) |