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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
27-02-2005, 20.10.57 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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ho letto un po' le risposte ed ho pensato di ingrarbugliare un altro po' il discorso.....
Per Epicurus, non sono certo cosa tu intenda con meta-progetto. Forse una specie di progetto del progetto? O un fine per giustificare il fine? Qualche cosa del tipo: - anche la causa prima richiede una causa - ? Logicamente per me potrebbe esistere una causa prima incausata. La necessità di cause ed effetti è una prerogativa del fenomeno. Comunque non è tanto una ricerca di un senso dell'esistenza, che secondo me, ha senso in se stessa, quanto proprio il desiderio di comprendere. Per vitnicalt l’evoluzione è sicuramente in atto. Il mondo come sarà tra un secondo è una configurazione che non si era mai vista prima e che non si vedrà mai più. E così per ogni secondo che passa, le configurazioni sono sempre diverse. Ma la prossima configurazione è frutto di un progetto preciso che conduce da qualche parte oppure è giusto una delle tante configurazioni possibili? Cerco di spiegarmi….. Immagina un film che si svolga in modo che il prossimo fotogramma venga preso da un cesto piena di un numero illimitato di fotogrammi. Ovviamente attori e scenario sono conseguenti il fotogramma precedente, ma la disposizione degli ingredienti è infinita. Nel paniere coi fotogrammi c’è appunto l’infinità delle evoluzioni possibili con quegli ingredienti. La domanda precisa è c’è un regista che sceglie il fotogramma successivo in modo che il film vada in un certo modo oppure il fotogramma è scelto a caso, magari da un garzone pagato per incollare i fotogrammi come capita e, quindi, la vicenda del film può prendere qualsiasi piega. Il fine non deve necessariamente buono, per quello c’è già la vita che è certamente figlia dell’ordine e non del caos. Infatti un bambino non cresce una gamba qui ed una lì a caso, ma solitamente cresce con tutte le sue cosine al posto giusto. (Ok… è vero, ci sono anche io che, qualche rotella non al suo posto l‘ho), ma infatti ho detto solitamente. Comunque il prossimo bambino non è certo una delle tante configurazioni del caos. Ma questo basta a dire che c’è un fine alla vita? L’inserto sul pensiero svia forse un po’ dalla domanda principale ma era per dire più che altro che quell’evoluzione nell’uomo che a noi sembra tanto bella e positiva magari è una degenerazione maligna spiegata dall’assenza del regista che nel prendere il fotogramma successivo ne ha scelto uno un po’ naif dando al film un’evoluzione inaspettata ed ecco che in una natura ordinata esce una creatura che non solo lascia i ritmi della natura ma sembra anzi volersi allontanare sempre più da essa. Le religioni orientali come il Buddismo, (e qui forse coinvolgo fallible), e quelle sapienziali in genere (es: indiani di America), spiegano molte cose ma non spiegano chiaramente il fine dell’evoluzione. (Almeno io non l’ho trovato spiegato in modo convincente da nessuna parte). |
28-02-2005, 12.38.22 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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cambiamento
Il fine non deve necessariamente buono, per quello c’è già la vita che è certamente figlia dell’ordine e non del caos.
Come si può evincere dalla a parte quotata, non c'è scritto da nessuna parte che il fine debba essere lieto è certo che l'adattamento (cambiamento-evoluzione) tenda a migliorare una situazione in perenne cambiamento, questo a proposito del caos iniziale da cui è sorta la vita frutto di accomodamenti chimici che hanno portato ad un evoluto sempre più "funzionale" per quanto riguarda il Buddismo e le culture Indiane (nello specifico gli Yaqui ,Don JUan), prendono atto di uno stato "il vivere" e indicano una via per viverla (scusatemi la ripetizione sigh!) in modo più consapevole |
03-03-2005, 00.53.26 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-03-2002
Messaggi: 164
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Caro VanLag
La nostra esistenza ha un fine? Ognuno di noi dà un senso alla propria esistenza Tutte le cose hanno un inizio e un fine, la terra anche senza l’azione distruttiva del uomo arriverà alla distruzione, spero che noi esseri umani non saremmo la causa di una fine anticipata. Con il nostro aumento demografico e la mancata cooperazione internazionale riguardo i problemi ecologici – non c’è ragione di essere ottimisti… |
03-03-2005, 12.34.26 | #8 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,959
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Citazione:
Certo che tutto ciò che ha avuto un inizio avrà anche una fine…. Però io più che parlare della fine certa, parlavo del fine, ponendomi il quesito con la massima apertura e senza risposte anticipate. Davvero mi chiedo se la nostra esistenza, (nostra intesa come l’esistenza sulla terra), sia solo una delle tante possibili configurazioni del caos, oppure se c’è un fine e quindi ciò che succede è il frutto di un percorso. In termini matematici direi: - siamo iniziati in A ed il nostro fine è raggiungere Z passando per B, C, D, etc…? Oppure sono mutamenti random cioè da A passiamo ad F, poi a L, poi a C, etc per finire sempre casualmente in X o Y o Z? Sulla triste condizione in cui siamo concordo con te. Se c’è un fine, probabilmente ne usciremo, altrimenti ci sono buone possibilità che manderemo tutto a “carte 48”. |
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03-03-2005, 14.24.22 | #9 |
Ospite abituale
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Messaggi: 83
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Ciao VanLang,
la tua domanda mi ricorda una vignetta, se non sbaglio di Giobbe Covatta, che parlava di un Padreterno figlio che faceva un sacco di disastri (l'attuale mondo) e sperava nel ritorno a casa dei Padreterni genitori che avrebbero rimesso le cose a posto. La mia impressione, da quando avevo i calzoni corti, è che comunque lo si chiami, Caso, Caos o altro un qualche fine ce lo abbia comunque, ma è al di fuori della mia portata. Nel frattempo cerco di dare un senso (finalistico) al presente, e di sottrarmi alla sofferenza. Come ben ricorda fallibile prendo atto dello stato di "vivere" e cerco di farlo nel migliore dei modi, cercando di farlo per me e per gli altri. A tale scopo, come in un precedente incontro mi consigliavi, trovo ottimi, da molti anni, il Tao e lo Zen, ma più in generale guardare nelle varie forme di consolazioni dello spirito (ed anche del corpo), per vedere cosa c'è di buono e scartare la gran massa di fango che tende a coprire le poche perle. Da un punto di vista di pura ricerca, trovo estremamente interessanti l'approccio olistico, l'evoluzione della fisica moderna, in particolare relatività e quantistica Hai presente quella particolare "rappresentazione" che descrive tutto in termini di funzioni di probabilità che "collassano", secondo alcuni, nel reale, una volta che accade, e secondo altri continuano a svilupparsi all'infinito "realizzando" tutte le ipotesi possibili. "Così fra tanta immensità s'annega il pensier mio......" Un abbraccio Wuaw |
07-03-2005, 22.52.41 | #10 |
Ospite abituale
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attenzione
queste le parole di J.B. Lamarck (1744-1829) il primo per cui si possa parlare di teoria dell'evoluzione: "i progressi dell'uomo stanno conducendo la natura alla rovina; egli è riuscito laddove non avevano potuto i mutamenti geologici, ha cioè provocato l'estinzione di intere specie vegetali e animali; se proseguirà nella sua pratica di sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, annienterà i propri stessi mezzi di sussistenza; l'uomo sta rendendo il globo inabitabile, e pare incamminato verso l'autodistruzione".... insomma non scopriamo niente di nuovo mio caro lang... ma non posso non concordare con te e soprattutto più consapevolmente con l'intuizione profonda di Lamarck!
animabella |