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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-01-2005, 14.41.42 | #13 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Ciao wuaw,
Per fede io intendo tutto cio’ che predispone la ragione umana a compiere un salto noetico sopra il baratro infinito che le preclude un cammino razionalmente percorribile. Questo salto che la ragione e’ costretta a compiere, spesso, e’ senza ritorno, e si trasforma in un vero e proprio volo pindarico quando viene spiccato da un punto del percorso in cui la ragione rinuncia definitivamente a camminare con le proprie gambe. Questo e’ il caso, per esempio, della fede concepita teologicamente, grazie alla quale e’ l’autorita’ rivelatrice di un dio che solleva indefinitivamente la ragione da ogni pretesa di conoscere il vero. Nel caso dell’architettura di un teorema matematico ,invece, alla ragione, spesso, basta compiere solo un piccolo saltello e trasformare un assunto in postulato per valicare quella breccia pericolosa e continuare spedita sul sentiero della razionalita'. Non vi sono ,secondo me, differenze in ordine al volo o al salto della ragione, perche’, per quanto breve o lungo sia questo librarsi per aria, la piccola breccia o il grande baratro segnano sempre allo stesso modo quel limite che la ragione non puo’ superare da se’ , priva delle ali piu’ o meno ampie della fede. In altri casi la ragione preferisce girare in tondo su sentieri gia’ battuti senza mai uscire dal solco di un cerchio che non conduce a nulla, rinunciando cosi’ alla conoscenza vera, rinunciando a dire qualche cosa di nuovo , rinunciando a voler rinunciare a se’ stessa e rinunciando al suo amore innato per il sapere. Per questo penso che se una verita’ esiste, questa deve essere fondata unicamente sulla fede della ragione, che la ragione stessa, quando gira in tondo, chiama” pazzia”. Ciao a tutti |
04-01-2005, 19.17.52 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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1.
È una verità cosmica, inamovibile che noi sperimentiamo la vita. 2. Questa esperienza della vita dipende da, e dimostra che esiste una facoltà di sperimentare la vita, quindi questa facoltà è vera e reale. 3. L'esistenza di questa facoltà di sperimentare la vita, prova che c'è qualcosa che usa questa facoltà, e l'esistenza di questo qualcosa diventa così verità. Questo significa che ogni essere vivente consiste di questi tre principi: Il qualcosa che sperimenta, la sua facoltà di sperimentare ed il sperimentato. Quest'analisi è basata completamente sulle realtà dimostrabili che ognuno di noi sperimentiamo in ogni istante, e non ha niente a che fare con la fede. Non può essere confutata logicamente siccome costituisce la struttura dell'essere vivente, e quindi esiste dietro ogni pensiero e quindi anche dietro un eventuale tentativo di confutarla. Ciao Ultima modifica di Rolando : 04-01-2005 alle ore 19.20.04. |
06-01-2005, 11.46.13 | #15 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Ciao Rolando,
…come puoi contenere cio' che ti contiene; secondo me, l'esperienza della vita in se' non basta a racchiuderne la conoscenza ;Che tu esista(forse sei un codice ben fatto, tipo matrix 8-) ) ovviamente io non posso dimostrarlo, sul fatto che io esista ,invece, hai ragione, lo posso sperimentare ora ,ma potro' ripetere l'esperimento fra 100 anni ,ed avere lo stesso responso?? …agli occhi della ragione che cerca la verita' non basterebbero neanche 2000 miliardi di anni di esperimenti con gli stessi risultati per avere delle certezze inconfutabili, assolute. Pero' sono d'accordo con te sul fatto che la nostra vita sia l'unico indizio utile che la verita' , se esiste, ci abbia lasciato per poterla conoscere oltre che sperimentare. Ciao a tutti Ultima modifica di and1972rea : 06-01-2005 alle ore 11.59.47. |
07-01-2005, 13.30.59 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Citazione:
"non basterebbero neanche 2000 miliardi di anni di esperimenti con gli stessi risultati per avere delle certezze inconfutabili, assolute". Però la cosa centrale nell'esperienza della vita non è ciò che viene sperimentato o vissuto, ma il fatto che c'è qualcosa in ogni essere vivente che percepisce la vita. Tutto ciò che noi sperimentiamo è infatti soltanto una perpetua successione di vari tipi di "movimenti" o energie, ma il qualcosa che in virtù dei sensi ha la facoltà di "registrare" i movimenti sotto forma dell'esperienza della vita, non è percepibile in se, ma viene constatato indirettamente in virtù del fatto che i movimenti possono essere "registrati" o sperimentati solo destinguendosi da qualcosa che non è movimento o energia. E qualcosa che ovviamente esiste, ma non è movimento o energia, non può infatti essere creato, ma deve esistere eternamente. Tutto che esiste nel mondo creato, e che è percepibile per i sensi, consiste come detto di energie o vibrazioni, le quali tutti hanno un inizio e una fine. Per esempio anche i nostri pensieri sono creati, passano l'uno dopo l'altro davanti a ciò dentro di noi che li osserva. Ma questo nostro identità più intima che li osserva non si muove! Rimane sempre lo stesso. Noi siamo quindi la Verità. Ciao |
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07-01-2005, 19.33.20 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 83
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verità
qualunque cosa siamo, basta confrontarci, per esempio fisicamente con la realtà conosciuta, per capire che siamo una parte piccolissima.
Anche come coscienza, come verità, come essere, siamo un frammento piccolissimo. La cosa importante è percepire che per quanto frammento, abbiamo la stessa natura dell'intero. per and1972rea mi rifaccio a lettere trascorse dello stesso topic (non sono molto pronto a rispondere sia per motivi di tempo che ideologici - ovvero cerco di evitare che a rispondere sia l'ego nella sua presunzione ed ignoranza - è ovvio che quasi mai ci riesco): siamo daccordo sul limite della ragione il cui massimo concetto è di non essere in grado di raggiungere la verità. Oltre secondo te c'è la fede, e se ci credi fai bene a crederci. Per i motivi che ti avevo anticipato nella domanda io ho dei dubbi ed in un certo senso penso che il dubbio sia quello che apre le porte alla conoscenza diretta della Verità. Ma entrambi i punti di vista sono validi, perchè le vie per la Verità sono tante quante le vite degli uomini. Purtroppo spesso chi ha fede non condivide questa possibilità e cade in integralismi. ecco il pericolo. Un caro saluto Wuaw |