Argomento vastissimo,
tanto da non saper nemmeno da che parte cominciare...
Provo ad essere sintetico, in modo quasi estremo.
L'esistenzialismo del '900 nasce alla confluenza di due tronconi fondamentali: quello fenomenologico (Husserl), che continua e perfeziona l'idealismo moderno, postkantiano, e la filosofia di Kierkegaard.
Gli autori più importanti si circoscrivono alla cultura tedesca (Heidegger, Jaspers, Binswanger) e francese (Sartre, Merleau-Ponty).
Sartre è anche scrittore e riconduce nelle sue opere letterarie la sua personale interpretazione del pensiero esistenziale.
Tra tutti i titoli ti suggerisco di leggere "La Nausea", che è anche il più (giustamente) famoso, quindi di facile reperimento.
Il novecento non è assolutamente "tutto" esistenzialista, ma, indubbiamente, data la vastità di suggestioni e di influenze di questa corrente filosofica, la quale si estese al costume, all'arte, alla psicoanalisi, alla sociologia ed alla politica, oltre che, naturalmente, al dibattito filosofico nel quale era sorto, credo che nessun pensatore del secolo scorso abbia potuto trascurarne lo studio e l'approfondimento.
I più importanti testi filosofici esistenzialisti sono piuttosto complessi per un lettore non avvezzo allo studio della filosofia "dura", per cui non ti saprei dare un'indicazione diretta alle fonti, se vuoi cominciare ad impratichirti con questa corrente di pensiero.
Ti consiglio, però, la lettura del grande testo dell'Abbagnano (al terzo volume) dove si tratta di "esistenzialismo".
Abbagnano, che fu allievo di Pareyson, il quale, conoscendo bene il tedesco, aveva dimestichezza con la fenomenologia husserliana e col pensiero ermeneutico di Gadamer, di cui subì la profonda influenza, ebbe la possibilità di comprendere a fondo questa corrente di pensiero.
Il pensiero ermeneutico del '900, a sua volta, mantenne stretti contatti con la filosofia di Heidegger.
Ciao.
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