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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 14-09-2004, 15.22.53   #1
uLm1879
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-05-2003
Messaggi: 39
sguardo sull'umano

trascorrono come lancette le emozioni di colui che Si percepisce…
ma non è il tempo a muoverle bensi le maschere che ci attorniano…

accerchiato
attorniato
da miriadi di persone
scorrono come immagini di fronte a me…

sento il nessuno
in mezzo a tanta gente,

sento tanta follia nei loro cupi
sguardi,
follia di non esserci,
combattersi contro

continuano senza sosta i loro movimenti
come i loro pensieri,
sono li…
in questo anfiteatro di immagini…
questa bacheca di trofei espressivi di
loro volti marciti depositati e trascinati
raschiando per terra, pe(n)santi...

non colgo nulla che non sfumi attorno al loro grigiore
vengono a galla dai loro capi alghe verdastre,
scendono dai loro lobi liquidi nauseabondi
e fetido è l’odore delle loro viscere
è fetida l’esalazione dei loro pensieri…

Pessimo e traumatico
il coglier di tanta sofferenza
in me,

...sento bolle d’aria fresca nel sapermi solo,
isolato dal loro calpestato essere
monotono,
ripetersi di innumerevoli frasi senza senso…

sono farse di comparse
d’attimo buttato nel loro proiettato.

Non c’è speranza per coloro che pensano come
Me, non c’è me senza loro cosi,
sono cosi per loro.

Non alberga in me gioia che possa perdonarli del loro
Peccato Originale, quello di poter(si) sapere.

Tanti ranocchi nella palude marcia di alberi abbattuti da loro stessi

Albergatori di fittizie costanze, camerieri dei loro peccati…

Umani.
uLm1879 is offline  
Vecchio 17-09-2004, 02.32.38   #2
Lord Enrico
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-01-2004
Messaggi: 79
Appena tornato a casa, da quell'affollata ma immutevole e deserta piazza del paese in cui il mio fragile corpo passeggia, cosa leggono i miei occhi?
Le Parole di un essere umano che ha saputo descrivere quel che qui fuori, ogni giorno ricomincia.

Umani
Lord Enrico is offline  
Vecchio 17-09-2004, 16.27.43   #3
uLm1879
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-05-2003
Messaggi: 39
la piazza sfolla al veder del Folle,

solitaria passeggiata dalla sfollata piazza
ricondotta inesorabile al mirar di umani capi cupi,
di pen(s)anti sofferenze al non sapersi di tanta stupidaggine (esistenziale?)

ma….

Una tale ardente necessità di bellezza
sboccia incessante,
quotidianamente...

speranza...


fuggono dal retromondo del fanciullesco,

hanno innalzato carcasse di pensieri,
in decoro alla presunzione di pen(s)are come Vecchi (saggi?),
dimenandoSi nello sconforto di non essere più quei giullari dall'età tenera,

…eccoti lì carcassa…
in quel continuo ronzio di evasione,
di un'eterna fuga dell'introspezione marcita,
depositata nel mangime delle distrazioni…

Ammassati nell'ovile del quotidiano…
sorretti l'un l'altro
dalla propria deformata importanza…

ma…

un bagliore entra,
uno spiraglio dal quale l'aria fresca cerca
di far vivere la flatulenza instaurata tra
un corpo(pensiero) ed un altro
che come bordelli riempiono ogni angolo di erba e di terra
divenuto sterco e fertilizzante che prematuri fanno divenire
gli umani sciocchi…
carcasse…
(che anch'essi fungeranno da fertilizzante per i figli dell'uomo)



Si innalza un capo,

narici sorgono il salubre
penetrare con dolce armonia,
eguale al silenzio e all' intimo passaggio tra voi bestie pen(s)anti,
di Aria pura e fresca…

con speranzosa genialità regalarono luce e aria fiorente
ma troppo è lo sterco degli ammucchiati nell'ovile del quotidiano,
elevando con fittizie gioie la loro stupidaggine, tumultuosi di speranze vaneggianti,
che finiscono abbassando il capo cupo e oziando nel paese del balocco e del cr(ic)etino
(sulla ruota che creder di percorrere strada inEsistente!)

Umani.
uLm1879 is offline  
Vecchio 22-09-2004, 13.36.58   #4
Lunas
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L'avatar di Lunas
 
Data registrazione: 24-08-2004
Messaggi: 61
Ben ritrovato uLm
Lunas is offline  
Vecchio 28-09-2004, 21.31.16   #5
miky 1987
Ospite abituale
 
L'avatar di miky 1987
 
Data registrazione: 15-03-2004
Messaggi: 69
Question


Scusate? Sto cercando l’uomo.
Ho viaggiato per mari e per monti, per fiumi e per mari ho navigato, ho girato sterminate città, ho visto grandi costruzioni, perlustrato giardini e parchi, solcato zone fresche e verdeggianti e perfino attraversato deserti gialli e aridi,
ma né ombra né orma sono riuscito a trovare dell’io pensante personaggio in questione.
Nel mio cammino ho incontrato si esseri viventi, ho veduto si corpi, masse, folle parlanti o che tentavano,
ma i loro discorsi erano privi di penso, la loro stessa bocca un controsenso.
Si credevano tutti dominatori e non si vedevano dominati dalle cose che li circondano e dalla stessa folla di cui fanno parte che li acclama o li deride a seconda, ed è a volte servitù e schiava a volte padrona, in verità sempre assoggettata.
Silenzio, paura, dolore, incertezza, indecisione, stoltezza, malessere, infelicità erano questi popoli nel loro profondo. Celata la loro essenza, ora svelata.
Uomo dove sei?
Ti cerco, mi senti, sto urlando o forse il tuo orecchio è assordato dal mondo che è un rombo e un rimbombo, di caos, di canzoni, di suoni, di voci, di cosa… del nulla, del quando, perché non ti trovo?
Forse sei morto?
Un saggio di una montagna mi ha detto che vivi segregato (da chi? da te stesso) in un castello dalle alte mura, ove tu vuoi vivere, sentirti protetto, sicuro, lontano.
Lontano da chi?
Chiuso nella realtà, precluso all’aldilà vedi solo e solo senti e solo tocchi la tua materia, il tuo finito, imprigionato a scorgere ciò che c’è ed esiste e tu non lo sai o non lo vuoi sapere spaventato da quel che è sublime, superiore al tuo limite, al tuo piccolo e alla tua piccolezza di ciò che stupidamente credi o forse…
Nulla, niente, zero assoluto, sconforto totale, ma non trovo spiacente purtroppo in te alcuna fede o speranza, che nel dubbio non ti butti, nel vuoto non ti getti.
Vergogna e miseria sono le proprietà di questo gregge, di questi ammassi di pecore che ho incontrato, che viaggiano senza un pastore.
Non ho trovato l’identità, non ho trovato lo Spirito, non ho trovato la forza, zero amor patrio, niente potenza, non l’individuo, non sono riuscito a scovare l’uomo. Solo sofferenza nei cuori infranti, spezzati, distrutti, colpiti a morte, e sprazzi di falsa gioia in chi non sa neanche cos’è e quale la strada per raggiungerla, in una folla di istinti, indistinti immaturi.
La luce è assai debole, sottile, si affievolisce sempre più e non viene ascoltata.
Le tenebre sono in continua e irreversibile espansione.
miky 1987 is offline  

 



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