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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
12-01-2013, 20.13.36 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Il cristianesimo
Citazione:
Certo io non ho la tua competenza in materia, e in realtà non ho molto interesse per la questione religiosa...però mi pare di poter cogliere un fatto...una evoluzione...che è comune a tutte le rivoluzioni. La differenza della rivoluzione cristiana, rispetto alle altre rivoluzioni, sta nel fatto che questa è stata una rivoluzione millenaria...estesa su secoli e millenni in continua rielaborazione e ripetizione delle stesse fasi. Al suo insorgere la rivoluzione solleva le speranze e l'entusismo dei paria...di chi è fuori o ai margini della società. Il Cristianesimo, infatti, è partito da una condizione fortemente svantaggiata ...forse ha interssato, nei primi anni, poche migliaia di persone povere e per lo più di scarsa cultura a fronte di decine di milioni di greci e romani che credevano negli dei allora in auge e che erano nello stesso tempo fortemente acculturati e smaliziati. Furono conquistati! In effeti il messaggio ed il comportamento dei primi santi crisiani aveva certamente un forte appeal sul popolo ...favorito anche dalla enorme quantità di schiavi che si trovavano in quella società cosiddetta pagana. Schiavi che trovavano nel cristianesimo una speranza di riscatto. Infatti, in qualche secolo, il cristianesimo conquistò l'impero rovesciandonme la cultura ed anche aprendo le porte ai barbari: Editto di milano 313 d.c. che pose fine alle persecuzioni religiose e poi Editto di Tessalonica che, nel 380 d.c., dichiarò il cristinasimo unica religione dell'Impero. Da quel momento il cristianesimo da rivoluzionario divenne conservatore, da perseguitato divenne persecutore....anzi di più...allargò il suo imprintig ai corpi ed alle menti di chiunque si avvicinasse alla civiltà greco-romana inglobando via via le varie tribù barbare fino ai Franchi ed a Carlo Magno: fu come una sorta di marcia trionfale! Tutti aspiravano ad essere protettori del Papa promuovendone l'evengelizzazione che, nello stesso tempo, dopo averlo distrutto, divenne il cemento del nuovo Sacro Romano Impero. La decadenza, fino ad oggi inarrestabile, iniziò con la riforma di Lutero e con la conseguente controriforma ed i delitti efferati del Sant'Uffizio con cui la chiesa si rinserrò in difesa...combattendo il nuovo che avanzava (la scienza) e puntando sul potere e l'arricchimento piuttosto che sul messaggio di Gesù oramai abbandonato ai bassi livelli sia della società che della gerarchia ecclesiastica. Oggi ancora, nonostante certi spunti virtuosi di parroci e di preti isolati...persino di qualche Papa venuto dall'est... quella della chiesa è una forza retriva impegnata in battaglie di retrovia e nel mantenimento delle utime fortezze nei paesi sottosviluppati. Ritengo il messaggio ancora affascinante, ma l'attrazione del potere, dei fasti e dei riti, supera, nella gerarachia ecclesiatica, la semplicità umana del messaggio. Ritengo anche che il nuovo cittadino laico di oggi...sulla strada che l'illuminismo ha indicato...debba e possa assumere la responsabilità di essere, con forza d'animo ed elevatezza etica e culturale, l'artefice di se stesso e della propria società e non suddito dell'ipotetico volere del cielo...o del potere...oramai decaduto invero... delle gerarchie ecclesiatiche. Cosa che vale per tutte le religioni. |
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14-01-2013, 11.08.10 | #13 | |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: Il cristianesimo
"Una parola ha detto l'eterno, due ne ho udite: il potere appartiene a Lui"
con questa citazione del Salmo 62 Gustavo Zagrebelsky apre la premessa al suo Contro l'etica della verità. Oggi, non diversamente da duemila anni fa l'ebraismo non è una dottrina monolitica, ai tempi di Gesù non esisteva il rabbinismo e il canone si forma nei secoli I e II d.c.; esistevano diversi gruppi ( Giuseppe Flavio ne cita i quattro principali: Esseni, Farisei, Sadducei, seguaci di Giuda il Galileo o Zeloti) è dunque difficile dire che Gesù fosse in conflitto con l'ebraismo dell'epoca, perché appunto non ne esisteva uno solo. E' più logico dedurre dalle sue parole che fosse un ebreo che predicava ad ebrei, le pecorelle smarrite d'Israele, che si allontanavano da quella che per lui era la vera fede. Mai ha pensato di creare una nuova religione ma semmai riavvicinare alla purezza di quella più antica, da cui probabilmente l'ellenismo allontanava, seguiva anche le feste ebraiche, come attestano i vangeli. Mai poi si è autoproclamato Dio, e su Figlio di Dio si potrebbe aprire un dibattito talmente lungo che ... evito. Sulla croce chiede ad Elohim perché lo avesse abbandonato, e non sembra nemmeno molto convinto del suo ruolo messianico o della sua autorità quando durante la trasfigurazione si lasciava istruire da Mosè ed Elia (Lc 9:29-31).Infine, la parabola, quando gli venne chiesto il perché parlasse in parabole rispose affinché ascoltino ma non comprendano, non si convertano e non abbiano salva la vita. La sua predicazione non era rivolta a tutti. Aggiungo che ad ognuna di queste mie affermazioni, alcune delle quali sostenute da autorevoli esegeti e storici del Cristianesimo si possono opporre altrettante ragionevoli obiezioni sostenute da altrettanti autorevoli studiosi ed esegeti, perciò le lascio come opinabili opinioni personali alle quali si può obiettare quel che si vuole. tu Paul dici Citazione:
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14-01-2013, 11.35.24 | #14 | ||
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: Il cristianesimo
Ciao Ulysse
ti dirò che nemmeno a me appassiona più tantissimo la questione, e non so se ho proprio quella competenza che mi attribuisci, ma molto di quanto mi ero appassionata in passato è anche finito nel dimenticatoio, per riprendere la discussione dovrei riprendere tanti di quei libri per rinfrescare la memoria e.. non so se ne ho voglia, mi interessa molto di più quanto nella vita attuale possa o non possa fare una voce forte come quella della chiesa e della moltitudine dei credenti che poi credono ognuno in modo diverso, spronandoci a focalizzare l'attenzione sui valori, che vediamo sempre più sgretolarsi davanti ai nostri occhi. Ma come dicevo appunto non ho un parere univoco su tutto il cristianesimo. Se da un lato posso anche vedere in questo la causa della perdita dei valori, facciamo un esempio, con la pratica della confessione e la remissione dei peccati nella chiesa cattolica ( non così per quella protestante per la quale il peccatore deve fare i conti con la sua coscienza fino alla fine dei suoi giorni) potremmo vedere proprio la causa dell'assenza di coscienza che ci troviamo a vivere oggi. Citazione:
Anche qui, ci sono i vertici della gerarchia e poi il prete di strada, linguaggi diversi, credo differenti, stili di vita diversi, da un lato lo sfarzo, dall'altro il prete del paesino che salva un giovane sfortunato dalla tossicodipendenza. Insomma quello che voglio dire è .. ci sono tante cose da dire. Citazione:
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17-01-2013, 23.25.41 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Il cristianesimo
Citazione:
Sta nevicando e così ho più tempo. Avevo trascurato questo 3d ed il poco tempo l’avevo dedicato a quello su Nietzsche. Mi piace la tua firma, quella citazione (Gv 8,32) si addice molto anche ad un forum di filosofia. Ho anche letto con piacere che ti interessi di ermeneutica e di critica storica, indispensabile per l’esegesi. Vorrei fare alcune notazioni che poi ovviamente tu terrai nel conto che vorrai. Mi rendo conto che in un post non hai potuto dispiegare il tuo pensiero, nei forum è buona norma per farsi leggere essere sintetici. Il conflitto fra Gesù e l’ebraismo del suo tempo che si connota come giudaismo non è un conflitto contro tutti perché in questo caso sarebbe un conflitto contro la sua stessa religione. Gesù è un ebreo a tutti gli effetti e non solo formalmente. La sua lotta è invece contro ciò che vi è degenerato nel giudaismo, ciò che c’è di effimero nella tradizione e ciò che vi è di incompiuto. Gli zeloti: se attribuiamo a zeloti il significato che Flavio Giuseppe gli attribuisce, cioè di un gruppo armato organizzato di rivoluzionari ribelli al potere di Roma e se poi ci si chiede quali siano stati i rapporti fra Gesù e gli zeloti, allora la domanda si rivela completamente anacronistica. Gli zeloti, quelli connotati da Flavio Giuseppe, non emersero come gruppo distinto che al tempo della prima rivolta giudaica, 66-70. E’ assolutamente anacronistico dire che Gesù fu uno zelota, come dicono alcuni produttori di scoop interessati alla vendita di libri e non alla verità storica, o un simpatizzante, riferendoci a gli zeloti di cui parla Giuseppe Flavio. Se invece consideriamo gli zeloti nel senso più antico e più ampio, in quel senso che aveva al tempo di Gesù, lo zelota era un ebreo zelante, appunto, nella pratica della legge mosaica che pretendeva che i suoi correligionari la osservassero con eguale rigore ritenendolo l’unico mezzo per separare Israele dagli popoli pagani. E per ottenere questo taluni ricorrevano anche alla violenza. Paolo stesso come zelota. In Atti 21,20 Giacomo e gli anziani informano Paolo che molti ebrei cristiani a Gerusalemme sono zelotai tou nomu. Il discorso su Giuda il Galileo è un discorso che va fatto a parte. Dico tutto questo per smentire eventualmente la riproposizione della storiella che Gesù, fosse uno zelota. ------- Sulla croce Gesù morente prega recitando il salmo 22 di cui l’inizio è appunto «Eloì, Eloì lamà sabactàni?» che, tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» secondo il Vangelo di Marco. Questo salmo è la preghiera di un ebreo pieno di fede che espone al suo Dio lo stato di prostrazione in cui si trova, ne invoca l’aiuto per trionfare su tutti i suoi nemici. Non è un grido di disperazione ma la estrema richiesta di un fedele che confida solo in Dio. Ora sembra che questo grido di Gesù assieme ad altre interpretazione come l’impossibile esegesi di essersi fatto istruire da Mosè e da Elia durante la trasfigurazione mettano in dubbio la coscienza messianica di Gesù. E’ sicuramente un tema interessante quello della coscienza messianica di Gesù ma mi piacerebbe ascoltare qualcosa di più “circostanziato” e sentire come fondi questa convinzione o questo dubbio. Poi se non ti dispiace commenterò il resto del tuo post ... in cauda venenum ... scherzo. Ultima modifica di Giorgiosan : 18-01-2013 alle ore 11.21.15. |
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19-01-2013, 19.57.17 | #16 |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Il cristianesimo
Direi che se la donna vive quello che vive, lo deve proprio al Cristianesimo.
Quindi, salvando un manipolo di pensatori come Hans Kung, Michela Murgia, Luce Irigaray, Sergio Quinzio, e pochi altri simili, di stampo esistenzialista che leggo sempre con piacere, neanche molto amati dagli stessi cristiani e/o classe clericale, direi che con l'avvento del Cristianesimo (o se preferite assolvere Gesù, San Paolo) sono iniziate le "meravigliose" disquisizione su femmine viste come maschi malriusciti (San Tommaso), ianua diaboli, le gentilezze di Tertulliano o Odon de Cluny, Gerolamo, San Giovanni Crisostomo, Lutero e moltissimi altri che hanno caricato la donna della croce. La donna, la nemica di tutto, la concubina di Satana, e via dicendo. Non credo che le celte o le pagane se la passassero peggio. Anzi, erano società che tenevano in gran considerazione la donna. Quindi, alla domanda del topic, io direi che il Cristianesimo ha dato man forte alla misoginia, ed è il principale contributo ideologico che vedo. |