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09-02-2004, 13.52.29 | #15 | |
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Citazione:
No Rubin, tu no mi hai dato la tua definizione di folletto, infatti non sai se è giusta. Tu hai dato una qualsiasi e generica definizione di folletto. Dimmi, il folletto è una creaturina con le orecchie a punta e le ali, molto carina e alta pochi centimetri oppure un essere gibboso e gobbo, alto 30 - 40 centimetri? Vedi, quello che potresti fare non credendo ai folletti è fare un'analisi della letteratura fantastica e delle fiabe nordiche e dire come vengono descritti nei vari contesti in cui compaiono. La stessa cosa si potrebbe fare per l'anima, non credendoci. Ma come, se non ci credessi, potrei dire che cos'è l'anima "per me"? ciao |
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09-02-2004, 14.10.11 | #18 |
può anche essere...
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siamo d'accordo, ma la continuazione del tuo discorso è che se non credi all'anima significa che non credi alla definizione dell'anima presente nella tua mente (da qualsiasi cosa derivi): non noti una corrispondenza tra concetto e reale.
(al contrario di chi crede nella corrispondenza tra concetto e reale: per quest'ultimo definizione\concetto=realtà ovvero credenza; per il primo definizione\concetto=irrealtà ovvero non credenza...in ogni caso le definizioni sono presenti in entrambi, e in nessuno dei due casi corrispondono a realtà (Verità), bensì a credenze, rispettivamente credute e non credute; ma questo non toglie la possibilità di definizione. ps: sai se dovessimo pronunciare solo la realtà\verità che silenzio di tomba!) |
09-02-2004, 14.28.28 | #19 |
può anche essere...
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specifico il disorso dell'"anima per me".
tu dici: non posso dire cos'è per me l'anima a cui non credo, perchè (mi sembra di intendere) questa cosa è una cosa alla quale "l'essere per me" corrisponde in un identità indissolubile ad un "sentirlo in me": in mancanza di sentire non esiste l'anima per me e non posso dirla. ripeto...puoi sempre dire la tua idea cognitiva a cui non credi. per non credere a un folletto devo avere un'idea di cos'è un folletto (per quanto sbagliata), altrimenti non potrei confrontarlo e criticarlo alla luce del reale...potrei solo non essere consapevole della sua esistenza. se, al contrario, fossi convinto dell'esistenza dei folletti (evidentemente dell'esistenza dei folletti secondo la mia definizione cognitiva di folletto, che deriva da informazioni di varia provenienza) allora potrei suggestionarmi in modo tanto forte da percepirne quattro o cinque che mi svolazzano qui attorno, così da farne esperienza ed esprimere la mia idea (in unità col sentire) su cosa sia "il folletto per me". cambia molto dalla prima alla seconda ipotesi: nel secondo caso c'è una carica di esperienza e conseguentemente di affettività che nel primo non c'è; ma questa differenza appartiene alle conseguenza di un "credere" carico di partecipazione emotiva, laddove il contenuto cognitivo (=definizione) può benissimo essere identico. (ps:devo aver fatto confusione tra folletti ed elfi, è possibile?) Per maxemil: portalo!! |
09-02-2004, 14.40.04 | #20 |
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potremmo non finirla mai!
Guarda, io ci credo eppure non saprei darne una definizione fatta di parole. Capisco però che la definizione da parte di chi non ci crede contenga, come ha fatto Marco, l'enunciazione della non esistenza a prescindere dalla quale sarebbe impossibile darne una definizione "personale". E' sul personale che pongo l'accento, sulla domanda iniziale "come la definireste voi?" Quello che ho detto, se rileggi il post da cui siamo partiti, non è che non si può dare una definizione di una cosa che non esiste (il folletto è una creatura immaginaria) ma che se non ci si crede la definizione personale (cioè cosa io credo che sia) non può presindere dal fatto che io creda o meno alla sua esistenza. (il folletto è, appunto, una creatura immaginaria) e qui mi fermo. ciao |