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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
14-12-2003, 23.43.17 | #6 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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la comodità sembra essere la necessità a cui riferire l'esistenza di schemi.
Che non sia connaturata, non lo so, certo credo non sia la norma pensare con la propria testa. Stereotipi e standarizzazioni socialmente consone sono la cosa più comune, una scaletta del giorno che sembra più un tapì-roulant...quando ci si accorge che può anche crollare, si sta più attenti a dove si mettono i piedi. Il difficile lo trovo più che altro nell'investimento di energia necessario a mantenere l'attenzione costantemente al presente. Abituato ad avere la testa tra le nuvole, svolazzando qua e la sbadatamente, una volta che metto piede a terra mi accorgo che non è che sia poi così sveglio. Perchè come giustamente dici, attenzione al presente implica necessità di risoluzioni originali. Ed è vita, se vogliamo, consapevolezza di esserci, piacere di esserci...ma anche fatica. D'altra parte l'essere da dipendenza, una volta assaggiato non puoi più farne a meno: ogni volta che il suo benefico effetto scompare devi al più presto recuperarlo, ovunque si sia cacciato! Come passare dal sole alla nebbia, non puoi fare a meno di notarlo, e di notare che non noti più niente, e di notare che non puoi fare a meno di notare qualcosa altrimenti non è vita! |
14-12-2003, 23.50.31 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2002
Messaggi: 64
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Amoralità ed evoluzione
L'amoralità come superamento individuale di schemi collettivi e generalizzati di livello minimo: si, mi piace.
IN questo sistema dove i grandi gruppi di potere creano schemi sempre più raffinati che in alcuni paesi sono tanto perfezionati e immodificabili, se non atrtraverso procedure complesse, da creare propri stili di vita completa (vedi in Giappone dove ogni violazione al codice di comportamento e lavorativo è equiparato a tradimento verso lo Stato), immaginare che alcuni (ma spero tanti) granelli di sabbia si infilino negli ingranaggi non può che farmi piacere. Personalmente sono un individualista ad oltranza e i sistemi mi stanno stretti perchè io la mia vita l'ho imperniata sull'esperienza diretta e sulla verifica personale. Non ho mai dato nulla per scontato, nè creduto ciecamente e senza verifiche a teoremi religiosi, psicologici o sociali indipendentemente al sistema di potere che me li voleva propinare e questo mi ha fatto scoprire almeno due cose: 1) I sistemi di potere indottrinano tutti a proprio vantaggio 2) I sistemi di potere eliminano in svariati modi ogni "perturbativa" Questo significa che vivere scegliendo volta per volta, ad ogni istante cosa fare e come comportarsi è estremamente impopolare e a volte controproducente per le conseguenze, ma visto che alla fine, l'unica cosa di cui vantarci è la nostra individualità e la libertà, seppur relativa, di pensare e comportarsi, allora io faccio un punto di arrivo nel comportarmi come ritengo giusto alla luce della mia esperienza vissuta. So che questo può essere incompleto e a volte anche contaminato da interessi personali, ma io ne ho la consapevolezza sempre e questo fa la differenza credo. Inoltre non credo che i miei piccoli interessi eventuali siano peggiori di quelli grandi dei grandi sistemi di potere e poi almeno io ho l'umiltà di non volere spacciare la mia visione come verità o peggio come opera di bene. |
14-12-2003, 23.50.51 | #8 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Sai, mi sa che la ripassati di pialla ha giocato la sua bella parte in tutto questo. Di solito gli schemi precostituiti ci fanno talmente comodo che ci vuole "una bella botta" perchè ci venga in mente che ce ne possiamo liberare. Sono pienamente d'accordo con quello che dici. Usavo più o meno per la stessa cosa i termini di "morale", per intendere quella che tu chiami amoralità, e "moralismo" per quella che tu chiami morale. Per intenderci, non vedevo come un atto morale seguire dei codici pretracciati perchè ci sono, per me l'atto veramente morale era (è) la scelta consapevole di fare la cosa più adatta al momento, anche se non coincideva con la morale comune. Ma a parte la scelta delle parole mi pare che il concetto sia lo stesso. Poi, da qui al metterlo in pratica 24 ore su 24... io non me la sento di dire che ne sono capace. Spero che per questo non mi tocchi ... un'altra ripassata di pialla, ho già dato. ciao |
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15-12-2003, 00.14.46 | #9 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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già mauropitta, il potere! meschino spacciatore di prospettive a lui opportune!
Piallate a tutti, bisognerebbe dare, altrochè! Altro che granelli di sabbia, ci vorrebbe un'intera spiaggia assolata che un soffio di vento porti dove è bene che vada |
16-12-2003, 16.37.45 | #10 | ||
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Citazione:
Ricordo molto bene il discorso che hai fatto a proposito di "morale" e "moralismo". E infatti penso che in parole lievemente diverse vogliamo esprimere un concetto se non identico almeno molto affine. Già in altri post ho notato molta affinità di pensiero con te, e colgo l'occasione per comunicartelo. Citazione:
Rispetto a te, Mauro, io invece mi sono trovata ad attraversare l'opposto di quello a cui sono approdata ora. Ho cercato a tutti i costi di seguire "le regole", in modo il più coerente e "perfetto" possibile. Ho rischiato di restarne irrimediabilmente schiacciata, ma ero comunque incapace (è un limite? Penso di si) di scendere a compromessi con le cosiddette regole. Il cammino che mi ha portato alle conclusioni (peraltro tutt'altro che definitive) che ho esposto nel tema del 3ad è stato costellato da grandi fatiche e sofferenze interiori. Ma devo dire che poi mi si è aperto come uno squarcio improvviso, che mi ha dato una gioia immensa. E credo che ne valesse davvero la pena! |
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