Nuovo ospite
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deus ex machina
Rifletto sulla possibilità di un uomo di trasferirsi completamente in una macchina.
data l'attuale importanza intellettuale riguardo a questo argomento è opportuno soffermarci molto a riguardo.
Diventare una macchina porta sicuramente a molti benefici però anche a svantaggi.
tralasciando i benefici e gli svantaggi legati a questa situazione, ciò che è importante chiederci è: esisteremo ancora?
Noi siamo dei soggetti, ma non dei soggetti fra i tanti ma, I SOGGETTI, l'universo gira intorno a noi, e ci colpisce e, cosa colpisce? colpisce ciò che noi chiamiamo coscienza e cioè qualcosa che riesce a ricevere degli eventi dall'universo.
La coscienza è ciò che coagula organismi recettivi, organismi come i sensi, ma in realtà tutta la materia che tende a filtrare eventi esterni alla coscienza che colpiscono la materia coagulata alla coscienza e ne da una sua interpretazione è da considerare un organismo recettivo. quell'universo diverso dagli organismi recettivi, sono eventi che prima o poi colpiranno la coscienza (e quindi gli organismi recettivi che daranno una loro interpretazione alla coscienza). è la novità, ciò che non conosciamo, gli eventi esterni da noi; la mutabilità, l'ignoranza, fa in modo di dividere la coscienza dal tutto e darne una forma. gli organismi, come tutto, sono materia, ma essi operano il ruolo fondamentale di far dialogare, o meglio far ricevere alla coscienza, eventi dall'universo, gli eventi prima di colpire la coscienza colpiscono, inevitabilmente, gli organismi recettori, che a loro volta questi interpreteranno tali eventi, filtrando queste informazioni alla nostra coscienza.
La coscienza è indivisibile o, se questa viene divisa, genererà o 2 coscienze nuove, o 1 coscienza nuova e una vecchia, o una coscienza nuova e l'altra inesistente, o una coscienza vecchia e l'altra inesistente, o due coscienze inesistenti. Per certo si sa che la coscienza è legata per sua esistenza ad un corpo recettivo, è impossibile pensare a due coscienza con gli stessi organismi perchè anche se così fosse, si tratterebbe comunque di due coscienze distinte che occupano spazi differenti, o di un unica coscienza. l'esistenza della coscienza è legata indissolubilmente dallo spazio che occupa. Se una coscienza sovrapponesse lo spazio di un'altra coscienza, in quello spazio potrebbe crearsi o una nuova coscienza, o una coscienza prevarica l'altra, o l'estinzione delle due coscienze senza ulteriori risultati (queste possibilità sono lecite nel momento in cui si prende per vero un universo abitato da più coscienze, vi è la possibilità che le coscienze presenti in questo universo siano solo una, e ciò è indimostrabile).
la coscienza sarà presente in una macchina? o meglio, la mia coscienza continuerà la sua esistenza una volta che trasferirò i miei pensieri su una macchina?
Il pensiero non è coscienza ma anch'esso è un evento che colpisce la nostra coscienza. Potremmo idealizzare la coscienza come qualcosa che se colpito risponde all'universo modificandolo, o come semplice osservatore, in questa sede ciò è ininfluente.
La coscienza nello spazio: la coscienza è il centro gravitazionale dell'universo che tiene incollata a se degli organismi che occupano spazio capaci di ricevere eventi destinati (o casuali, ciò non è importante) a colpire quello spazio da essi occupato.
il cervello è un organismo ed è colpito da eventi, un pensiero generato dal cervello è un nuovo evento che colpirà l'organismo cervello che lo interpreterà e lo farà osservare dalla coscienza.
è plausibile che la coscienza sia qualcosa di fisico, sicuramente è dentro il nostro cervello, o comunque nel nostro corpo umano, danneggiarla, o distruggerla potrebbe significare la fine di tutto. Quindi se venissero clonati degli umani e con un congegno passassimo i nostri pensieri da un cervello a un altro, il dilemma si riproporrebbe nella solita maniera.
ciò che differenzia la mia coscienza dalla tua non sono i pensieri, ma lo spazio che occupiamo.
Finché non viene individuato e compreso questo centro gravitazionale, sarà sempre dubbia la sorte della nostra esistenza in casi come questo.
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