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Vecchio 24-02-2013, 18.24.22   #1
tiziano
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Data registrazione: 28-12-2012
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filosofia minima

stavo sfogliando il mio zibaldone, cosicché ho ritrovato questa specie di sistema filosofico mignon,risalente al 2007.

Ve lo propongo per vedere se resiste alla vostre eventuali osservazioni ed obiezioni

1. Il mondo esiste. Che il mondo esista è un’ipotesi, tuttavia credo sia ragionevole esserne certi. Comunque non credere che esista è quell’egoismo teoretico di cui Schopenhauer sosteneva che fosse incontrovertibile ma che i suoi convinti sostenitori si trovino solo in manicomio.
2. Per “mondo” intendo la totalità degli enti comunque a. visibili b. esperibili c. conoscibili d. pensabili. Il mondo che esiste è il “mio” mondo, ma per ciò che è scritto in 1., suppongo che in gran parte coincida con tutti i mondi di tutti gli altri esseri umani, a parte qualche piccola differenza importante solo per me (ad esempio nel mio mondo ci sono i miei ricordi, i miei parenti, ecc. che non si trovano nei mondi altrui). Quindi sostengo che il mondo prototipo esista, sia reale, e che ne esistano innumerevoli versioni, una delle quali è la mia.
3. Nel mondo prototipo ci trovano entità denominate “Io”, tra cui anche la mia, che hanno la proprietà di rappresentare se stesse e immaginarsi temporalmente stabili. Benché tali entità siano piuttosto misteriose (tant’è che non è ancora tramontata l’ipotesi che siano espressioni di una “anima” legata a dimensioni trascendenti e divine) suppongo siano proprietà emergenti di organismi complessi che si sono evoluti biologicamente. Comunque tali entità determinano una serie infinità di problemi a se stessi e al mondo (infatti lo scrittore Italo Svevo, e non da solo, ha pensato che se scomparissero il mondo sarebbe migliore; non ho obiezioni da fare tranne una: “Migliore per chi?”)
4. Tra i problemi che esse suscitano c’è anche una incalzante volontà di sapere che ne anima alcune, che si impegnano da millenni a cercare di comprendere come il mondo è fatto, perché è fatto, ecc. Essendo anch’io una di queste ho cercato di spiegarmene la ragione, giungendo alla conclusione che i motivi possono essere: a. comprendere il mondo è un modo per dominarlo e poiché abbiamo una gran paura di morire ciò è rassicurante b. poiché abbiamo soddisfatto i nostri bisogni primari cerchiamo di soddisfare anche quelli secondari, che hanno a che fare con la propria autorealizzazione c. c’è chi preferisce passare il tempo a giocare a scacchi, chi a fare sesso, ecc. e chi a pensare; sono tutti modi per passare il tempo senza annoiarsi, che uno sia migliore dell’altro è un giudizio soggettivo e dipendente ma molte variabili culturali.
5. Il mondo prototipo potrebbe anche non essere o essere diversamente. Ad esempio i quark potrebbero avere uno spin diverso, al posto della materia potrebbe esserci l’antimateria, al posto nostro i sauri e noi umani essere cetacei simili a delfini, ecc. ecc.. Le ragioni perché il mondo è così com’è e non diversamente possono essere ipotizzabili ma non verificabili. Infine, poiché ens non sunt multiplicanda praeter necessitatem, il mondo è così com’è, io sono così come sono.
6. Gli enunciati “il mondo è così com’è” e “io sono così come sono” solo apparentemente sono tautologici, mentre sono molto complicati. Per cercare di esplicarli abbiamo elaborato complesse procedure mentali denominate “ragione” e altrettanto complesse procedure osservative e cognitive denominate “scienza” (tralascio poiché per me primitive altre procedure come quelle denominate “superstizione” e “religione”, ma so che moltissimi altri “Io” le trovano superiori), che tuttavia non sono universalmente condivise e accettate).
7. Quindi le modalità con cui io elaboro il mio pensiero sul mondo sono: ragione, scienza, storia.
8. Potrei anche non pensare troppo, tanto serve a ben poco, ma non trovo un modo migliore per non annoiarmi quando non sono impegnato a vivere
Se penso che questo è il risultato di decenni di riflessioni mi verrebbe da piangere, invece - chissà perché - mi viene da ridere

E’ evidente che l’enunciato “il mondo è così com’è” corrisponde al taglio dell’insolubile nodo gordiano. Si capisce da quel deittico “così” che corrisponde ad una dimostrazione per accidente, un appellarsi rischioso ma convinto al senso comune. Come se uno mi chiedesse se si può uscire in mare col vento a 30 nodi e io gli rispondessi: te provaci e vedrai!
Tradotto in filosofese: com’è il mondo non è dato sapere, da un punto di vista metafisico ed epistemologico, poiché per saperlo con certezza dovremmo possedere una razionalità olimpica o una rivelazione divina (anche se questa seconda possibilità tenderei proprio ad escluderla); neanche la pretesa galileana della sua conoscenza matematica si è dimostrata valida; quindi, dato che non vi può esser certezza, possiamo scegliere tra due possibilità, per dirla con l’ironico modo del buon Ryle: o scelgo il punto di vista idealista-cartesiano-trascendente: “Qualcos’Altro c’è”, o scelgo il punto di vista empirista-riduzionista-immanente: “non c’è Nient’Altro”. Ovviamente l’empirista si lamenta che l’idealista tira sempre in ballo elementi inosservabili e inverificabili ma è pur vero che lui può proporre soltanto un misero elenco di osservabili. Si può scegliere quindi tra “il volgare fossato degli occamisti” e “il signorile fossato dei platonisti”, ma sempre fossato è. Sarà mica il fossato dove cadde Talete?
Io scelgo quello degli empiristi, ma in modo ironico, pirandelliano. Quindi preciso: “Il mondo così è (se vi pare)”.

Spero in interessanti discussioni.
Siccome credo che alla fin fine debba parervi come pare a me, per l’incontrovertibile fatto (fatto, non interpretazione) che siamo tutti esseri umani. Provare per credere, diceva uno in tv che voleva vendere mobili.
tiziano is offline  
Vecchio 25-02-2013, 23.55.37   #2
maral
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Fatto salvo che anch'io concordo sul fatto che il mondo esista (ci sia un mondo realmente ed essendoci ci appaia in molti modi diversi) arrivo alla tua seconda affermazione: Per “mondo” intendo la totalità degli enti comunque a. visibili b. esperibili c. conoscibili d. pensabili. per esprimere una curiosità.
Esistono per te anche quegli "enti" logicamente contraddittori? Ad esempio esiste nel tuo mondo il cerchio quadrato, la sfera cubica, la matita rossa che contemporaneamente non è rossa? E se sì qual è il loro significato?
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Vecchio 26-02-2013, 06.58.07   #3
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maral

Fatto salvo che anch'io concordo sul fatto che il mondo esista (ci sia un mondo realmente ed essendoci ci appaia in molti modi diversi) arrivo alla tua seconda affermazione: Per “mondo” intendo la totalità degli enti comunque a. visibili b. esperibili c. conoscibili d. pensabili. per esprimere una curiosità.
Esistono per te anche quegli "enti" logicamente contraddittori? Ad esempio esiste nel tuo mondo il cerchio quadrato, la sfera cubica, la matita rossa che contemporaneamente non è rossa? E se sì qual è il loro significato?
Avendo te inserito un avatar che rappresenta il più famoso frattale di Mandelbrot, la tua, più che una domanda (non vorrei essere troppo malizioso), rappresenta un tranello che, spero, l'interlocutore sappia dipanare.
Tempo2011 is offline  
Vecchio 26-02-2013, 07.03.15   #4
QantonioQ
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Originalmente inviato da maral
Fatto salvo che anch'io concordo sul fatto che il mondo esista (ci sia un mondo realmente ed essendoci ci appaia in molti modi diversi) arrivo alla tua seconda affermazione: Per “mondo” intendo la totalità degli enti comunque a. visibili b. esperibili c. conoscibili d. pensabili. per esprimere una curiosità.
Esistono per te anche quegli "enti" logicamente contraddittori? Ad esempio esiste nel tuo mondo il cerchio quadrato, la sfera cubica, la matita rossa che contemporaneamente non è rossa? E se sì qual è il loro significato?
Assente nei vostri due post sul "mondo" è la storia. Come mai? Senza storia (dell'essere, del Divino, del Linguaggio, della filosofia, degli usi e costumi, dei luoghi, dell'educazione, ecc) non c'è mondo. Il mondo in cui viviamo è storico dalla A alla Z. Siete d'accordo?
QantonioQ is offline  
Vecchio 26-02-2013, 07.39.05   #5
green&grey pocket
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secondo me il mondo non esiste se non che come versione.

altrimenti come farebbero ad esistere diversi versioni del mondo se il mondo è uno solo?
voglio dire perchè tu scelgi una cosa e non un altra?

il problema vero che deriva alla fine del tuo discorso sul vero: perchè ti annoia questo mondo che tu vedi come versione dell'unico?
e da lì dovresti ripartire per capire la pericolosità dell'assunto.

ciao!
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Vecchio 26-02-2013, 21.17.50   #6
ulysse
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Originalmente inviato da green&grey pocket
secondo me il mondo non esiste se non che come versione.

altrimenti come farebbero ad esistere diversi versioni del mondo se il mondo è uno solo?
voglio dire perchè tu scelgi una cosa e non un altra?

il problema vero che deriva alla fine del tuo discorso sul vero: perchè ti annoia questo mondo che tu vedi come versione dell'unico?
e da lì dovresti ripartire per capire la pericolosità dell'assunto.

ciao!
Ma nessuna pericolosità o noia e, neppure, unicum!
In effetti potrebbero esistere molti...infiniti...altri universi...i multiversi!...multiversi concreti o solo concettuli...fatti di materia, enegia,, pensiro, immagine, ecc...
Alcuni di questi simili al nostro, abitabili ad adatti al vivente del nostro o di altro tipo.
Altri universi solo immaginabili, ma da noi dipendenti e conseguenti!
Altri universi, forse la maggior parte, potrebbero essere, in ipotesi, inaccessibili o anche inimmaginabili.

Il nostro universo (diciamo universo A) esiste per il semplice fatto che noi esistiamo: se non esistessimo non potremmo concepirlo...non ne avremmo coscienza poichè noi non saremmo e la sua esistenza sarebbe oggettivamente dubbia.

Di questo universo noi ne facciamo parte, ne siamo conseguenza e vi contribuiamo in qualche modo, come individui e come specie, per un certo ambito temporale.

Mentre noi non potremmo esistere senza di lui, lui, nosto universo A, potrebbe benissimo esistere senza di noi: Egli ha una sua realtà indipendente da noi e senza di noi sarebbe sempre lui..universo A... magari deprivato di uno, due, molti di noi o anche di tutti noi...ma sempre lui.

Non diversamente noi, umano B, al mattina ci facciamo la barba, ci depiliamo, ecc...ma siamo sempre noi ...umano B!
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Vecchio 27-02-2013, 11.47.49   #7
green&grey pocket
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tempo! mille universi e mille matematiche quello che vuoi, ma lo sguardo rimane quello "tuo", "mio" etc....

o forse credi di avere una capacità di astrazione dal tuo corpo come i santoni indiani asseriscono di avere?
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Vecchio 02-03-2013, 18.21.27   #8
tiziano
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noia?

@maral: grazie dell'osservazione. In effetti non sono stato chiaro, probabilmente perché non posso. Comunque credo che i quattro attributi individuino un campo, nel senso che qualcosa può essere visibile ma non esperibile, qualcos'altro pensabile ma non visibile, ecc. Io ho cercato di fare una specie di griglia ontologica che in qualche modo tenga conto delle soglie e delle sfumature; ad esempio: una foglia è un ente? e una nuvola? Dipende da come la vedo ma anche da come la penso. Un quark è pensabile ma non visibile, tuttavia è esperibile (tramite una complicata procedura tecnicoscientifica). Infine: no, un ente solo pensabile per me non esiste. Niente cerchiquadrati...

@green&greypocket: non ho scritto che il mondo mi annoia, anzi lo trovo sempre interessante, bensì che io mi annoio; mi annoio proprio perché mi sento orfano di quella vitalità che l'essere vivente ha in sé quando appunto vive. Non vorrei fare il romantico eroe affetto da titanismo da salotto, ma trascorrere la vita nella routine è spesso avvilente. Perciò faccio come Machiavelli che, quand'era esiliato da Firenze, racconta che il giorno s'ingaglioffiva e la sera si rivestiva di panni curiali (ovvero leggeva libri e pensava).
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Vecchio 02-03-2013, 23.26.20   #9
ulysse
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Originalmente inviato da green&grey pocket
tempo! mille universi e mille matematiche quello che vuoi, ma lo sguardo rimane quello "tuo", "mio" etc....

o forse credi di avere una capacità di astrazione dal tuo corpo come i santoni indiani asseriscono di avere?
Forse non sono stato chiaro...e non vedo che cosa c'entri il santone.

Non c'è bisogno di nessuna astrazione dal corpo per dire che noi non potremmo esistere senza un universo in cui vivere, ma uno, mille, infiniti universi possono o potrebbero esistere benissimo senza di noi: lapalissiano!

Nessun universo , infatti ha bisogno del mio o del tuo sguardo..o di altri... per esistere.

Almeno un universo, questo universo, comunque, esiste visto che noi ci siamo.
ulysse is offline  

 



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