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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
29-10-2011, 18.21.11 | #12 |
Ospite abituale
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Riferimento: Bruce Lipton e l'epigenetica
Come spesso succede in qualsiasi campo dell'attivita' umana, anche in questo caso si ripresenta il noto fenomeno periodico per cui vecchie teorie ormai abbandonate vengono riproposte con abiti nuovi che "vestono" pero' idee stantie. L'epigenetica di Lipton altri non e' che una forma di lamarckismo riproposta in modo nuovo, ed estesa ad una sorta di "coscienza universale". Non e' da stupirsi inoltre che in questa nuova "scienza" si utilizzino a man bassa (e te pareva!) certe idee filosofiche che primeggiano nella fisica quantistica (con la quale si vuole sempre avere la pretesa di spiegare i misteri piu' strani) e uno spirito fortemente anti-darwiniano.
Che le cellule fossero influenzate dall'ambiente era noto da tempo, e molto prima che scendesse in campo il nuovo santone Lipton: ad esempio numerosi esperimenti fatti con le uova di gallina allevate al buio hanno dimostrato che i pulcini nascono con una difficolta' congenita a distinguere i semi dai piccoli sassolini. Pero' Lipton fa un balzo in avanti e passa a un nuovo tipo di religione, allo stesso modo di quanto e' avvenuto in una parte della fisica quantistica: tutto si riduce ad uno scambio di "informazioni" (cosa vorrebbe poi dire non si sa) tra i sistemi complessi, siano essi elettroni, atomi o cellule. Come si scambino informazione e che tipo di informazione, mistero dei misteri. Vale la pena sottolineare comunque che ci troviamo nell'ennesimo caso in cui le proprie idee non propriamente scientifiche guidano una qualche teoria: in questo caso il rifiuto pregiudiziale dell'evoluzione e in particolare della pressione ambientale nella selezione (che appare decisamente anti-etica) e il rifiuto del ruolo del DNA come nucleo centrale della vita e destinato ad essere una semplice memoria modificabile (con l'uomo che si riappropria finalmente del suo libero arbitrio). Il tutto condito dalle solite strane forme di "energia" con le quali noi scambiamo informazioni con l'ambiente in barba a qualsiasi legge fisica. Sinceramente non ci vedo nulla di interessante, ed anzi mi sembrano idee molto balzane oltre ad essere prive di fondamenti consistenti. |
30-10-2011, 11.22.55 | #14 |
Ospite abituale
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Riferimento: Bruce Lipton e l'epigenetica
Lipton, come ha osservato Eretiko, riprende le teorie che furono a suo tempo confutate (frettolosamente secondo l'autore) a Lamarck. Egli sosteneva la causalità deterministica dell'evoluzione, mentre per Darwin l'evoluzione avviene in maniera casuale mediante la selezione naturale.
Nel paradigma della giraffa, secondo Lamark le giraffe erano inizialmente antilopi dal collo corto che, continuando a protendere il collo verso le foglie degli alberi e trasmettendo alla prole i caratteri acquisiti allungando il collo di generazione in generazione, si sarebbero poi evolute sino ad avere il collo allungato. Secondo Darwin, invece, le giraffe erano inizialmente antilopi dal collo corto, sarebbero nate poi casualmente delle antilopi dal collo lungo e queste, per selezione naturale, sarebbero sopravissute diversamente dai loro simili dal collo corto. Certo Lipton si presenta forse più come scrittore che come scienziato (del resto se fosse stato un testo strettamente scientifico e non divulgativo, io non ci avrei compreso niente del tutto), ma non penso sia molto obbiettivo targarlo come santone. Forse tale tentazione deriva dal fatto che egli cerchi di vedere se ci sia un fondo di verità anche in pratiche che, sebbene non abbiano la dignità data dall'applicazione del rigore scientifico, hanno comunque un seguito. Se tanta gente si dedica a qualcuna di queste pratiche (mi riferisco alla meditazione, l'ipnosi, l'agopuntura, la chiropratica, l'omeopatia, ecc.) possiamo provare a pensare che in ciò ci possa essere anche un fondo di verità, piuttosto che bollare tutta questa gente come teste malate solo perchè in dati ambiti non è stato ancora applicato il rigore scientifico con sufficente interesse. Ad esempio la medicina ufficiale pare che consideri l'effetto placebo come un fastidio che intralcia la teoria sull'efficacia di certi farmaci piuttosto che come un qualcosa su cui poter approfondire. Famoso è anche il caso di Norman Cousins che guarì da una grave malattia curandosi esclusivamente con assunzione di vitamina C e visionando film comici. Perchè la scienza non cerca anche di approfondire casi del genere con sufficente interesse? |
30-10-2011, 16.24.20 | #15 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Bruce Lipton e l'epigenetica
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31-10-2011, 13.20.13 | #16 | ||
Ospite abituale
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In senso formale la coscienza come la intendiamo è un'autocoscienza. Ma se viene scagliato un pallone verso il nostro occhio e la nostra (auto)coscienza non ha tempo di accorgersene riuscendo a intercettare o evitare la palla, il nostro istinto ci farà comunque chiudere l'occhio prima dell'impatto evitando il peggio. Quindi quando la nostra attenzione cosciente viene scavalcata c'è comunque un'altra forma di vigilanza che ci permette una reazione. Per capirci di più sul tema della coscienza bisogna osservarla non soltanto di per sè, ma nel suo rapporto con il subconscio. Seguendo l'esempio dell'aereo, il subconscio è il pilota automatico mentre l'autocoscienza è il controllo manuale. Si può quindi pensare che in realtà abbiamo due menti che collaborano per lo scopo di un unico individuo. La mente subconscia è quella più potente che ci permette di elaborare milioni di informazioni al secondo, la mente conscia è quella che ci permette di osservare noi stessi mentre agiamo o pensiamo e di concentrarci con precisione su qualcosa. |
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03-11-2011, 21.29.37 | #17 | |||||
Ospite abituale
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Riferimento: Bruce Lipton e l'epigenetica
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Ultima modifica di Tempo2011 : 04-11-2011 alle ore 21.21.08. |
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05-11-2011, 17.54.10 | #18 | |
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Riferimento: Bruce Lipton e l'epigenetica
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06-11-2011, 10.15.42 | #19 | |||
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07-11-2011, 09.47.06 | #20 | |
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Riferimento: Bruce Lipton e l'epigenetica
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Forse che parlando di memoria si potrebbe comprendere la mente? Credi forse che le teorie degli studiosi sulla memoria non siano altrettanto varie e non definitive di quanto lo sono quelle sulla mente? Se sarà più opportuno parlare di memoria che non di mente lo sarà per qualche contesto specifico che potrai illustrare tu. In generale non vedo perchè debba essere più opportuno parlare di memoria che di mente. |
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